Capitolo 30

4.7K 134 0
                                    

Stavamo salendo le scale per andare nella mia camera, la tenevo per mano e onestamente ero un po' nervosa, non solo perché la stavo portando nel mio passato, ma anche perché era veramente da troppo tempo che non mettevo piede in quella stanza.

Da quando me ne ero andata da questa casa non avevo più voluto metterci piede, per sottolineare ai miei che mi stessi allontando da loro e dal loro mondo.

In realtà la mia stanza era un piccolo mondo, nel loro mondo.

Avevo appese le mie vecchie foto, con gli amici del liceo e con Sarah ovviamente.

Non ricordo se avessi levato o meno la foto con Nora, era una foto casta, eravamo abbracciate e sorridevamo guardandoci negli occhi.
Ero molto felice ai tempi, spensierata e ancora non era successo tutto il casino che portò me e la riccia a chiudere la nostra storia.

I miei non sapevano nulla e pensavano che fosse una semplice amica come Sarah.

Presa dai miei pensieri giungemmo davanti la porta della camera e sospirai

"Okay pronta pecorella?!"

"Come sempre lupetto" mi sorrise ed aprii la porta

La stanza in effetti era sempre uguale e nulla era cambiato.

I muri erano bianchi, perché i miei li volevano così, ma erano ancora appesi sia i poster delle band che le foto.

La mia vecchia chitarra, e quella ero riuscita a comprarla nera, era ancora messa proprio dove l'avevo lasciata.

Vedo Andrea gironzolare curiosa per la stanza, guarda fuori dalla finestra

"Vista piscina... che cliché" ridacchia

"Beh era perfetta per le pazzie mie, di Sarah e qualche altro amico" dico sorridendo e pensando a quei momenti

"Perché?" mi chiede curiosa Andrea gurandosi verso me e aspettando la risposta

"Avevamo stabilito che per essere considerati tosti bisognava fare il volo dell'angelo, da questa finestra alla piscina"

"Cooosa?! Ma eravate pazzi" ridacchia insieme a me "e tu lo hai fatto?"

"Tutti quelli che mi frequentavano a quei tempi lo fecero e di sicuro io non potevo tirarmi indietro. Sai, prima ero molto scalmanata, non vedevo pericoli e non facevo altro che cercare qualsiasi cosa che mi provocasse adrenalina"

"Quindi anche Sarah"

"Ovviamente... quella ragazza è sempre stata la mia spalla perfetta, non si è mai tirata indietro. Poi è cresciuta un pochino più in fretta di me ed ha messo alcuni freni a questo tipo di cazzate, ma anche se io continuavo, che fossero corse, gare di boxe o altre cose poco legali, lei mi supportava sempre."

"Siete davvero il prototipo dell'amicizia perfetta" disse lei continuando a girare per la stanza "e queste foto lo confermano" indica le foto che avevo appeso nella mia lavagna di sughero, le osserva ad uno ad uno e mi chiede di ogni persona e momento in cui le avevamo scattate.

Poi si blocca e analizza meglio una foto, o meglio QUELLA foto.

"Nora" dice piano e si gira verso me

"Si..." rispondo insicura sulla sua reazione "è una foto vecchissima, credevo di averla tolta tempo fa, ma non avendo messo più piede in questa casa e soprattutto in questa camera, da anni, non ne ero del tutto sicura"

"Alex non devi giustificarti, va tutto bene" mi sorride e mi accarezza il braccio, aveva notato la mia tensione

"No... È che non è giusto che tu veda questa foto... io non sarei tranquilla non vederne una tua con un tuo ex"

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora