Capitolo 42

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La camera era molto meglio di quello che le foto ci avessero lasciato immaginare.

Si entrava e subito si vedeva un piccolo salottino con un divano bianco, un tavolino da caffè in vetro, con sotto un tappetto celeste e una tv immensa, dietro il divano vi era un muretto dietro il quale si trovava il letto che affacciava direttamente sulla grande vetrata che ci permetteva di vedere la scalinata di Santorini che arrivava direttamente a mare.
Una porta stava alla destra dell'ingresso e portava direttamente al bagno.
Anche questo era spettacolare, in bianco e celeste, con doppio lavabo, doccia in vetro trasparente e i normali sanitari.
La cosa che ci colpì maggiormente fu vedere che oltre il bagno vi era un'altra stanza, li era posizionata una vasca idromassaggio, che affacciava direttamente sulla vista mozzafiato della città, proprio come il letto.

"Oh oh" dissi mettendomi dietro la mia ragazza e abbracciando il suo addome "non vedo l'ora di provarla"sorrisi maliziosamente e sentì Andrea ridere

"È stupenda amore" accarezzó le mie mani che stavano ancora nel suo addome "questa stanza è un paradiso"

"Ci meritiamo il meglio, no?!" le baciai il collo, ma senza malizia.

"Direi proprio di sì" si girò nel mio abbraccio e prese il mio viso fra le sue mani "ti amo Alex"

"Ti amo anche io Andrea"

E da li iniziò un bacio pieno di passione, che purtroppo interrompemmo per prepararci alla giornata a mare.

Andammo a mettere i costumi, aiutandoci a vicenda e facendoci intense radiografie

"Scendi direttamente in costume?!" mi chiese alzando un sopracciglio, con il quale mi stava già suggerendo la risposta

"No piccola" le sorrisi "adesso metto gli shorts, contenta?!"

"E sopra?!"

"Niente maglietta, non cominciare" mi fulminò "la porto, ma non la metto!" mi imposi "tu piuttosto?!"

"Ho il coprisole lì" lo indicò

"Li dovrebbero chiamare 'copriUnGranCazzo' " sbuffai.

Quella specie di coso era totalmente inutile, non le avrebbe coperto nulla, ma dato che non volevo darle soddisfazione le feci mettere sto coso bianco e fatto con i fili che usano le nonne, comunemente chiamato unicinetto.
Sotto aveva messo un costume nero che volorizzava il suo naturale colore della pelle.

Io avevo optato per il nuovo costume bianco, non avevo ancora preso colore, ma per fortuna neanche il mio colore di pelle era così pallido.

Scendemmo alla hall, trovando già pronte le nostre amiche.

Una volta arrivate in spiaggia prendemmo 4 sdraio e due ombrelloni, che forniva l'albergo.

Iniziammo a spogliarci e notai 5 ragazzi che ci stavano fissando, ma evitai di fare scenate.

Levai gli shorts e vidi uno di questi idioti ammiccare con gli altri amici.

Nel frattempo focalizzai fra questi morti di fi... figure femminili, uno che ignorava il resto della sua banda, ma che puntava gli occhi alle mie spalle, istintivamente mi girai e vidi che il suo imbambolamento era dovuto alla mia corvina, che era intenta a spogliarsi.

Strinsi i denti e ignorai anche questo.

"Allora andiamo?!" mi chiese

"Pronte stronzette?!" presi in causa anche le altre due

E così finalmente ci tuffammo a mare.

Non era ancora piena estate, ma faceva già abbastanza caldo. L'acqua era tiepida e mi rilassai nel godermi il primo bagno insieme alla mia ragazza.

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora