Capitolo 26

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A volte ci pensavo, pensavo a come sarebbe stato bello avere lo stesso rapporto che aveva Andrea con le persone con cui condivide il sangue, oltre che la parte più importante del  periodo di crescita.

Cercavo di non darlo a vedere, ma mi dispiaceva il comportamento che avevano i miei genitori nei miei confronti.

A parole dicevano tanto, si scusavano, ma mai dimostravano questo loro sentimento.

Ci ignoravamo, anzi... fingevamo andassero bene le cose per come procedevano, ma non era sano per nessuno.

Inconsciamente pensavo che Andrea lo avesse capito, ma non mi forzava a parlarne.
Avrei voluto portarla nei luoghi della mia infanzia, farle vedere dove e con chi ero cresciuta, ma non era proprio la situazione giusta.

Volevo che mia madre e mio padre capissero che cosa provassi e accettassero la loro figlia lesbica, ma così non era.

Un giorno mi arrivò la chiamata di un mio cugino, Victor. Da bambini eravamo molto legati e anche in adolescenza ne combinavamo una più del diavolo.
Eravamo la coppia di pesti della famiglia.
Anche adesso avevamo mantenuto un buon rapporto, anche se non ci vedevamo o parlavamo come un tempo, ma l'affetto restava.

Mi chiamò perchè aveva voglia di vedermi e voleva parlarmi di una cosa importante, ma per farlo pretendeva la mia presenza, cercai di dissuaderlo dal farmi tornare in città, ma insistette, eliminando del tutto la mia idea di far venire lui da me.

"Sfrutta l'occasione Alex" mi disse Sarah mentre sistemava le stoviglie nel mobiletto, avevamo appena finito di cenare.

"Se vado, vado li solo per parlare con Vick e torno prima di subito" dissi passandole l'ultimo piatto che avevo lavato

"E invece, secondo me, adesso che sei oggettivamente più serana grazie a 'GranBelCuletto', potresti affrontare i tuoi in maniera migliore rispetto tutte le volte precendeti"

"Il fatto che io sia tranquilla adesso non vuol dire che una volta che li avrò davanti non mi possa trasformare nel solito demone assassino e incazzato con il mondo intero" adesso ci sedemmo sugli sgabelli della cucina, per parlare più serenamente della cosa, anche se a me non faceva per niente piacere

"Potresti portare il tuo angioletto con te, magari la sua presenza ti potrebbe rendere più serena"

"Andrea in mezzo a quel casino?!" le chiesi retoricamente alzando un sopracciglio e sbuffando divertita dalla sua idea "può già reputarmi nuovamente single"

"Credi che ti lascerebbe per quegli str.... quegli strani genitori che ti ritrovi?" disse ridendo lei stessa per la parola che le stava per uscire

"No, ma la lascerei io non riuscendola più a guardare in faccia per colpa di tutto quello che le toccherebbe sentire" sorrisi

"Quanto sei idiota..." sbuffo diverita "Secondo me lei ti sarebbe di supporto e magari i tuoi genitori vedendo anche lei capirebbero che la loro figlioletta non è poi crescita così male, dato che si affianca ad una stragnocca con un gran cervello"

"Certo... magari mio padre prova a portarmela via e mia madre si converte al lesbicanesimo" scoppiammo a ridere immaginando la scena "a questo punto preferisco tenermela ancora per me"

"Oh figliola mia... sbagliavo su tutto, per dimostrarti che ti accetto... mi sbatto la tua ragazza" disse Sarah imitando i toni aristocratici di mia madre

"Oddio noo!!" divenni seria improvvisamete e vidi Sarah fermare anche la sua risata e preoccuparsi "ho immaginato mi madre e Andrea insieme!"

"BLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!" urlammo in sincrono e ridemmo nuovamente

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora