Capitolo 29

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Ci eravamo spostate a parlare in giardino, sorseggiavamo qualcosa di più leggero di un whisky e del vino, stavo raccontando qualche pezzo mancante della mia vita a mia madre, che come per magia era cambiata da un secondo all'altro.

Io lo vedevo, lo percepivo e lo sentivo dal suo modo di parlare, di gesticolare e di sorriderci, perché si, lo faceva anche con Andrea, lei si era resa conto di tutto quello che avevamo passato, di come avevamo distrutto il nostro rapporto, che fino a prima della mia confessione, era fantastico.

Mia madre mi dava sempre buoni consigli, ovviamente erano dettati dal fatto che volesse che crescessi con la consapevolezza che di diretto avrei dovuto prendere in mano le redini del loro grande patrimonio.
I suoi consigli però esprimevano amore, fiducia e speranze, tutto questo perché era convinta che io avrei fatto tutto quello che mi diceva.

Quando poi confessai la mia sessualità, lei cambiò e in un batter d'occhio iniziammo ad avere un rapporto conflittuale, fatto di frecciatine, di grida e lunghe discussioni.

Adesso rivederla come un tempo era decisamente strano, vederla provare con tutte le forza a capire la situazione, a provare ad accettare me e anche Andrea, mi rendeva felice.

Si erano fatte ormai le 13, era quasi ora di pranzo e mio padre sarebbe dovuto arrivare a momenti.

Mia madre entra un secondo dentro per chiamare mio padre e così calcolare quanto tempo mancasse al suo arrivo.

Le avevo gentilmente chiesto di non dire nulla di noi, volevo vedere la sua reazione e comportami di conseguenza, e anche se titubante alla fine mia madre aveva accettato.

"Sei nervosa?" mi chiese Andrea allontandomi dai miei pensieri

"Non proprio..."

"Cioè?" mi chiese perplessa

"Sai... con mio padre non avevo lo stesso rapporto rispetto mia madre, o per lo meno, lui mi ha sempre trattata da principessa e mi viziava... mi viziava davvero molto" sorrido ripensando ai vari momenti in cui smetteva di lottare contro i miei capricci e finiva sempre per farsi battere dai miei occhioni "Quando ho confessato di provare attrazione per le donne, mentre mia madre sbraitava, lui non ha detto nulla, neanche una parola. Mi ha guardato e sorriso, come se aspettasse da tempo quelle parole, ma non ha fatto nulla per zittire mia madre o darmi manforte, ne tanto meno venirmi contro. È stato seduto a fissare tutta la scena, di mia madre che urlava, io che urlavo e piangevo e che alla fine ho sbattuto la porta e sono andata via, ma prima di farlo ho puntato i miei occhi sui suoi e lui li ha abbassati" scuoto la testa ancora dispiaciuta per la cosa "li ha abbassati come se si rassegnasse a tutto quello che stava accadendo. Onestamente mi ha fato più fastidio la sua reazione che quella di mia madre, almeno lei ha detto cosa pensava, anche se in maniera sbagliata, mentre lui nulla, solo silezio e rassegnazione. Non ho mai capito se fosse rassegnato per lo stesso motivo che aveva portato mia madre ad urlarmi contro, o fosse rassegnato all'idea di non poter più avere la sua principessa, dato che me ne andai da casa" finii il mio monologo e mi lascia cadere con le spalle sul divano del giardino in cui eravamo sedute io e Andrea, sbuffai  e mi massaggiai la tempia

Andrea si avvicinò di più a me e mi abbracciò semplicemente, non disse nulla per qualche minuto ed io mi lascia stringere, mi diede un bacio sulla testa e continuò ad accarezzarmi i capelli

"Oggi è un giorno importante per te, capirai tante cose" mi dice staccandosi e puntando i suoi occhi sui miei "hai già capito e fatto capire, aspetta un altro po'e poi il cerchio delle incomprensioni potrai finalmente chiuderlo"

Le sorrisi, le sue parole erano pura energia, non dissi nulla e mi limitai a lasciarle un bacio casto, ma pieno di 'grazie' sulle labbra

"Mrm...mrm" ci interruppe mia madre "per la cronaca mi sono allontanata solamente due minuti e già state avvinghiate" sorridemmo tutte e tre e Andrea si imbarazzó leggermente "vi pregherei di non esagerare, dato che sto cercando ancora di abituarmi"

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora