Capitolo 25

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Alex🐺: "Se ti dicessi che puoi smettere di pensarmi e che se scendessi da casa potresti trovarmi con la macchina parcheggiata davanti la tua porta?!"

Le avevo mandato quel messaggio al quale non rispose, ma poi, poco dopo, la vidi uscire da casa con un leaggins e una felpa lunga, tecnicamente i suoi vestiti da casa, se non il suo pigiama.

Risi vedendola, soprattutto per i suoi capelli legati in uno chignon disordinato.

Se ne fragava di farsi bella, lei lo è in qualsiasi stato.

"Ciao piccola egocentrica" disse riferendosi al mio messaggio mentre entrava in macchina e mi baciava delicatamente

"Ciao piccola stronzetta" le dissi dandole un altro bacio e lei sorrise sulle mie labbra

"Quindi ti fischiavano le orecchie?!"

"Allora è vero che mi pensavi" le dissi soddisfatta della mia intuizione

"Come sempre" mi risposte in maniera sensuale

"Allora oltre che stronza, sei stalker!"

Lei mi sorrise e passammo qualche altro minuto fra baci e battute idiote.

Dopo il pomeriggio passato con Lorena, avevo bisogno di lei, avevo bisogno di questi attimi insieme, di questi momenti... avevo bisogno di NOI.

Non mi spiego come faccia lei a stare serena... sapeva che ero uscita con Lorena, sapeva... o meglio mi aveva consigliato lei di farlo e nonostante questo era tranquilla e scherzava come niente fosse.
Onestamente al posto suo avrei smesso di ridere molto prima per capire invece cosa fosse successo il pomeriggio.

Forse era questa sua diversità a piacermi, questo suo modo di lasciarmi i miei spazi, di non opprimermi, di non forzarmi, di aspettarmi, di ascoltarmi, soprattutto nei miei silenzi, che mi aveva attirato così tanto e mi aveva spinta ad aprire gli occhi.

"Andrea..." la chiamai improvvisamente mentre ridevamo, tornai seria e cercai le parole giuste per non farla preoccupare

"Non ho fretta Alex, se vuoi parlarne sono qui, se vuoi tenerlo ancora un po' per te va bene. Ho capito che avevi bisogno di me a prescindere da tutto e già questo mi basta." mi disse tornando seria e iniziando ad accarezzarmi la guancia

"Andrà via ed è tutta colpa mia..." dissi sospirando

"Perché?! Perché non ricambi i suoi sentimenti?!"

"Non è questo, o per lo meno, non solo questo. Non sono una bella persona" abbassai il capo sospirando

"Ehi" mi prese il mento con le dita e mi fece alzare la testa "guardami Alex" istintivamente la fissai negli occhi "guardati con i miei occhi, anzi attraverso di essi, guarda come sono e guarda quello che mi trasmetti. Se non fossi una bella persona non sarei così felice del fatto che tu sia mia" mi sorrise e io le sorrisi di rimando "sei una bellissima persona e sei la MIA persona"

Mi fiondai sulle sue labbra, la baciai con una passione che credevo di non riuscire a provare.

Quelle parole mi servivano, mi riempivano e mi tranquillizzavano come neanche la canzone più bella, la fra più bella, la scena più bella, avrebbe potuto fare.

Ero la sua persona... quella che in poche parole esiste solamente perché esisi tu, quella che è stata creata per completarti, quella che non avrebbe senso senza l'altra, quella che vive per te.

"E tu sei la mia, ne sono convinta" le dissi staccandomi lievemente dalle sue labbra e puntando gli occhi sui suoi, lei mi sorrise con gli occhi lucidi

"Non immagini neanche che valore abbia per me quello che hai appena detto" mi disse commossa

"Penso sia lo stesso che ha per me"

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora