Capitolo 38

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La giornata a casa di Andrea era trascorsa serenamente.

Avevamo riso e scherzato, anche dopo la situazione imbarazzante in cui ci aveva trovate il padre.

Mi aveva comunque guardato più in cagnesco del solito, ma era ovvio il fatto che sapesse che se anche non facessimo sesso chiuse nella cameretta della sua principessa, sicuramente in quella della 'strega maligna', che sarei io, avvenisse ben peggio.

Salutai tutti i membri della famiglia della corvina e mi avvai alla porta, non prima di aver ricevuto una pacca sul sedere da parte della nonnina.

Ovviamente Andrea l'ha fulminata con lo sguardo e poi mi ha spinta verso la porta, incitandomi ad andare.

Arrivai alla porta ridendo per la situazione e Andrea la richiuse alle sue spalle

"Non è mai stata così" sbuffò

"Sarò io a farle questo effetto allora" le sorrido

"Sei decisamente tu!" mi sorride anche lei "ma in fondo... mi piace vedere come si sono tutti affezionati a te... anche se eviterei volentieri l'essere eccessiva da parte di mia nonna"

"Lasciala divertire" le dissi mentre eravamo già arrivate alla mia auto, mi poggiai con le spalle allo sportello e afferrai la corvina per i fianchi, avvicinandola al mio corpo "adesso che ne dici di salutarmi per bene?!"

Lei mi sorrise e si avvicinò alle mie labbra, senza però toccarle

"Mi mancherai stanotte" disse sospirando

"Mancherai tanto anche a me piccola" le accarezzai la guancia, dopo averle spostato qualche ciuffo nero che le andava sul viso

Rimanemmo li a fissarci, senza parlare, nel silenzio, interrotto soltanto dal suono dei nostri respiri che andavano sempre più accellerando

"Sei stupenda" dissi mentre con la mano che avevo sul suo fianco la spingevo sempre più verso il mio corpo "certe volte penso di non meritarti" sospirai e la vidi sorridermi, ma non disse nulla capendo che il mio discorso non fosse ancora terminato "mi dispiace davvero, ti giuro che mi sono sentita una merda. Quando ho realizzato che avresti potuto mandarmi a fare in culo..." feci una pausa per bloccare l'ansia che mi stava venendo, solamente al pensiero di tale opportunità "il fatto che te ne stavo dando modo, il fatto che non avrei più potuto stringerti così come sto facendo adesso" sospirai "mi sono sentita morire!" poggiai la mia fronte alla sua "Non lasciarmi morire! Non lasciarmi mai" mi spostai per guardarla negli occhi "Ti amo talmente tanto che senza di te sarei il nulla"

Andrea aveva gli occhi lucidi, ma non faceva nulla per impedire che li vedessi

"Non provare ad ucciderci mai più! Non saresti morta solamente tu, ti avrei seguita anche in quello" mise le sue mani sulle mie guancie e mi accarezzò delicatamente  "adesso però basta scusarsi, va tutto bene e stiamo ancora insieme, ti amo anche io amore, sei anche tu la mia persona, sei davvero importante per me e credo, anzi posso assicurartelo... non ho mai amato così follemente nessun altro!"

Le sorrisi e mi avvicinai alle sue labbra

"Allora che dici... mi saluti come si deve?!"

Ed è inutile dire che il bacio fu pieno di passione, sentimenti, amore e pace... si perché finalmente avevamo raggiunto la pace e stavamo dando sfogo a quella bellissima sensazione che si ha quando si è convinti di appartenere a qualcuno.

Fu difficile staccarmi da lei ed entrare in macchina.

Mi diede un ultimo bacio dal finestrino e mi incitó a mettere a moto.

Arrivai dopo qualche minuto nell'appartamento mio e di Sarah.

Volevo chiarire anche con lei e spiegarle la situazione.

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora