Capitolo 14

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"Ecco appunto" disse piano il mio amico

"Alex?!" disse la ragazza dietro il bancone.

Io rimasi ferma, come congelata, non mi aspettavo di vederla li, dopo 3 anni in cui avevamo perso ogni contatto.

Eravamo ormai vicinissimi al bancone, avevamo soltanto un piccolo gruppetto davanti noi e così, dopo che mi ripresi dallo stato di trans, mi avvicinai

"Ohi..." le dissi alzando una mano a mo di saluto

"Ehi" disse lei "non pensavo di vederti da queste parti, sapevo non gareggiassi più"

"In effeti ho smesso per un po', questa è la prima che faccio da non so ormai quanto tempo"

"Beh, se sei brava come un tempo non ti sarà difficile distruggerli tutti" mentre mi parlava notò le mie mani intrecciate con quelle di Andrea e la guardò dubbiosa

"Oh si scusami, lei è Andrea, la mia ragazza"

"Piacere Andrea" disse la corvina porgendo la mano all'altra ragazza

"Ah... piacere mio, sono Nora" strinse la mano di Andrea "quindi... cosa vi porto?!"

"Fammi qualcosa di analcolico" dissi io sbuffando

"E una birra per me" intervenne Andrea guardandomi e ridendo della mia sofferenza

"Brava, non si beve quando si guida" mi disse Nora.

Non era cambiata molto, oltre che essere più matura fisicamente, aveva sempre i capelli ricci e neri, anche se aveva aggiunto dei riflessi rossi, la sua pelle era sempre ambrata, per via delle sue origini brasiliane, cosa che odiavo perché in estate cercavo sempre di non sembrare una coppia 'ringo' quando stavamo insieme, era sempre bellissima, inutile fingere che non lo fosse.

"Ecco a voi" ci porse le vivande

"Grazie" dicemmo io e la corvina

"Oh Alex, dato che so che ci sei anche tu in pista, scommetterò su di te. Sai i 'soldi facili' fanno sempre bene. Cerca di non deludermi" disse facendomi l'occhilino e mi regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi.

Sentivo la mia mano che si stava stritolando in mezzo a quella di Andrea, che vidi serrare la mascella e guardare fisso Nora, io le accarezzai la mano con il pollice per tranquillizzarla e per fortuna quando sentii il mio dito scorrere sulla sua pelle si tranquillizzò.

"Cercherò di vincere, tranquilla. Adesso noi andiamo, buon lavoro" la salutammo e ci avvicinammo verso la mia auto.

Arrivate mi poggiai sul cofano e tirai Andrea fra le mie gambe, fra le quali intrappolai le sue.
I nostri corpi e visi erano vicini e finalmente il mio aveva trovato la pace

"Ehi" le sussurrai a fior di labbra

"Ehi" fece lo stesso anche lei.

Non potevo più resistere dall'averla così vicina eppure così lontana, senza avere quel contatto stavo impazzendo.
Così la baciai e lei ricambiò subito.
Poco dopo ci staccammo e ci guardammo intensamente

"Andrea..."

"Mhm?!"

"Senti... mi sembra giusto che ti dica una cosa... riguarda Nora..." sospirai

"È la tua ex... ho capito... stai tranquilla" disse sorridendomi

"Esatto... non conta più nulla, ma dovevo comunque dirtelo"

"Ti ringrazio per questo, ma è okay, non voglio ti senta obbligata a dirmi altro... aspetteró fino a quando o se vorrai parlarmene" disse mantenendo vivo sia il contatto fra i nostri occhi che il suo sorriso

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora