Capitolo 18

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Alex's P.O.V.

I giorni erano passati serenamente ed il 24 Dicembre arrivò in fretta.
Ero molto agitata, avrei conosciuto i genitori della mia ragazza, anche se loro mi avrebbero conosciuta come una semplice amica.

Non mi dava fastidio la cosa, non avevo assolutamente fretta, anzi per i miei tempi, avevamo fatto moltissimo io e Andrea.

Non essendo più abituata a stare con una persona, a considerarla mia e soprattutto a considermi unicamente sua, mi bastava quello che eravamo insieme.

Andai a casa sua, con la mia auto, visto che le strade erano leggermente innevate.

Appena spensi il motore, l'ansia iniziò a farsi largo.
Strinsi forte il volante e inizia a respirare profondamente.

Sentii la porta di casa sua aprirsi e la vidi poggiata allo stipide con un sorriso smagliante, mi aveva vista o aveva sentito il motore della mia auto.

Mi stava aspettando.

Sorrisi della cosa, pensando che anche lei come me, non riusciva a starmi lontano per troppo tempo.

La fissai da dentro la macchina.
Notai che aveva messo un vestitino.
Non li usava spesso, ma quando li metteva la mia voglia di saltarle addosso veniva sempre messa a dura prova.

Era un vestito lungo fino a sopra le ginocchia, era bordeaux e monospalla, con le maniche lunghe.
Aveva piastrato i suo bellissimi capelli neri ed aveva un trucco leggero. Il rossetto era lo stesso colore del vestito. Aveva messo gli stivali alti fin sopra le ginocchia, che le davano uno stacco di coscia a dir poco illegale.

Io avevo optato per un paio di pantaloni neri e una camicia bianca, leggermente trasparente, sotto avevo un reggiseno in pizzo nero, che si intravedeva dalla camicia. E alla fine mi decisi a mettere i tacchi, non alti come quelli di Andrea, non erano decisamente fatti per me. Sopra avevo una giacca nera.

Sembrava stessi andando ad un colloquio di qualche multinazionale, ma più o meno il conoscere i genitori della propria ragazza, è una sorta di colloquio.

Scesi dall'auto prendendo le bottiglie di vino che avevo comprato, un mazzo di fiori e il regalo che avevo comprato ad Andrea, che però misi nella giacca.

Mi avvicinai alla mia ragazza e odiai il mondo perché era tremendamente sexy, ma non potevo baciarla.

"Wow" mi disse facendomi una radiografia "non ti avevo ancora vista così sexy e formale" mi sorrise

"Ti prego di non iniziare a provocarmi stasera" le dissi guardandole le labbra e poi gli occhi

"Povera Alex, stasera sarà la mia rivincita" disse sghignazzando

"Beh..." le dissi avvicinandomi "allora... divertiti finché puoi..." le diedi un bacio sulla guancia e le sorrisi diabolicamente, notando che a quel contatto le vennero i brividi "adesso mi fai entrare? Qui fuori si gela"

"C-certo" mi invitò ad entrare, ma io la fermai per un polso e lei si girò a guardarmi

"Comunque sei tremendamente sexy anche tu" le dissi superandola ed entrando in casa.

Poco dopo entrò anche lei "Mamma è arrivata Alex... venite che ve la presento"urlo per richiamare l'attenzione della sua famiglia

Vidi uscire i genitori di Andrea da una stanza, scopirii dopo che era la cucina, un ragazzone scese dalle scale e una ragazzina, di 11anni penso, sbucò dal divano del salotto.

"Benvenuta cara" mi disse la madre "io sono Beatrice, lui è mio marito Giorgio e loro sono Lucas e Nicole" tutti mi diedero la mano

"Molto piacere, sono Alexandra, ma vi prego di chiamarmi Alex" dissi ricambiando ogni stretta di mano e sorridendo " e grazie per l'ospitalità" poi porsi le bottiglie e i fiori " questi sono per voi, un piccolo pensiero" sorrisi ancora

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora