CAPITOLO 6

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"Avrebbe portato solo guai quel ragazzo" pensai mentre seguii Jughead verso la porta della scuola.
Aprì la porta che probabilmente aveva rubato a qualche bidello ed entrammo; c'era un silenzio quasi assordante.
Rabbrividii leggermente e mi diressi verso l'aula 3.
<dobbiamo finire l'articolo sul football e aggiungere questo> dissi mettendo sulla scrivania un foglio datomi dal preside.
Lui senza dire neanche una parola si mise al lavoro; restai qualche secondo a guardarlo e poi inizia pure io.

Dentro quell'aula non volava una mosca; si sentivano solo i tasti della tastiera ticchettare.
Cercai di non pensarci e andai avanti.

Era passato molto tempo, e per evitare di incontrare lo sguardo di Jughead non avevo ancora alzato la testa dal computer.
<io ho quasi finito> dissi voltandomi nella sua direzione.
Per qualche secondo mi si bloccarono le parole in gola.
Jughead non era più un quella stanza.
<Jughead?> provai a chiamarlo.
Tirai un sospiro e poi uscii nel corridoio; magari era solo uscito un secondo.
Come avevo fatto a non sentirlo uscire?.
La scuola di sera mi sembrava inquietante, sentire solamente i miei passi rimbombare mi metteva ansia.
Provai ad entrare in bidelleria. <Jughead?> lo chiamai stavolta con la voce più tremante.
"Se ne era tornato a casa?" Pensai fra me e me.
Salii al piano di sopra e cercai in tutte le aule.

Improvvisamente mi venne in mente di guardare nella stanza del preside.
Corsi giù per le scale e arrivai davanti alla porta. Una volta entrata dentro tirai un sospiro di sollievo quando lo vidi seduto sulla sedia della scrivania dondolarsi.
<ti ho cercato per tutta la scuola> esclamai.
<ti eri preoccupata? Betty Cooper> sorrise lui.
<mi hai abbandonata nel bel mezzo del lavoro in una scuola deserta> dissi incrociando le braccia al petto.
Alzò un sopracciglio <sei un una scuola, che vuoi che ti succeda?> poi aggiunse <la cosa peggiore che ti potesse capitare è entrare nei bagni dei ragazzi>.
Lo guardai perplessa.
<non li puliscono dopo scuola. Ma la mattina dopo> disse.
Feci una smorfia schifata.
<hai già finito il lavoro per il giornaletto?> chiesi.
Annuì.
<forse ora... sarebbe meglio andare> dissi.
Mi guardò curioso e poggiò i piedi sulla scrivania.
<che c'è?> chiesi agitata notando il suo sguardo investigativo.
<ti ho vista oggi in corridoio. Eri preoccupata per la reazione che Cheryl potrebbe avere?> disse.
Distolsi lo sguardo da lui.
<potevo essere preoccupata per qualsiasi altra cosa> esclamai guardandomi le mani.
Alzò un sopracciglio e sorridendo disse <era per Cheryl>
Non dissi nulla e probabilmente arrossii anche.
<ti faccio vedere una cosa> disse prendendomi per il gomito e trascinandomi fuori da quell'aula.

<è questa la stanza del ritrovo degli "ES"?> chiesi una volta raggiunta una piccola stanza verde acqua.
<si> rispose avvicinandosi ad un cassetto. Dopo averlo aperto mi porse un album pieno di foto che ritraevano Cheryl e tutto il gruppo di ragazzi "ES".
<questa stanza è pieno di materiale per provare che quello che dici sul giornale della scuola è vero> disse Jughead.
<e non solo. Ci sono altre cose che potresti aggiungere> continuò.
Dove voleva arrivare?
Lo guardai interrogativa.
Si guardò intorno e poi sorrise <lei non vorrà che tutto questo esca fuori>
<arriva al sodo> lo incitai.
<volevi entrare nelle cheerleader giusto?> sorrise.
<non... chi te lo ha detto?> e poi aggiunsi <e comunque non capisco cosa centri con tutto questo>
Fece un passo verso di me.
<ora hai del materiale per ricattarla>
<non mi piace ricattare le persone> esclamai.
<e allora diciamo che le stai caldamente consigliando di farti un piacere> sorrise nuovamente. <pensaci> aggiunse.

Non ero convinta di mettere in atto ciò che Jughead mi aveva detto; non mi sembrava corretto.
Ma perché Jughead aveva cercato di aiutarmi?
Una volta tornata a casa scrissi a Veronica.

-da me:" domani mattina da pop's?"

-Veronica:" alle 7"

Cercai di addormentarmi comunque nonostante le parole del ragazzo con il cappellino continuassero a girarmi in testa.

La mattina dopo mi sedetti al tavolino con la mia amica e ordinammo due caffè.
<allora, hai delle novità?> chiese Veronica.
Prima di parlare mi morsi la lingua; forse non era un bene che la voce della notizia d Cheryl si spargesse. Se a Veronica fosse sfuggito di bocca prima dell'uscita del giornale sarebbe stato un gran casino.
<no>risposi con un sorriso.
In quel momento mi arrivò un messaggio da Archie.

-da Archie:" questo venerdì abbiamo organizzato una gita in tenda nel bosco. Tu e Ronnie ci siete?"

Alla vista di quel messaggio sorrisi inconsciamente.

-da me:" ci saremo"

<Betty> richiamò la mia attenzione Veronica.
<quello non è Chuck?> disse indicandomi il bancone dietro le mie spalle.
Mi voltai le lentamente.
Si, era proprio lui.
Rabbrividii.
Era tornato?

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RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora