CAPITOLO 44

4.4K 246 67
                                    

*DOPO LEGGETE LO SPAZIO AUTORE ALLA FINE, È IMPORTANTE

<ma non ti da fastidio?> domandai titubante.
Lo vidi sorridere al buio <odio dormire con qualcuno addosso> subito aggiunse <ma credimi Betty, tu neanche volendo mi daresti fastidio>.
Istintivamente sorrisi.
Mi abbassai e mi sdraiai appoggiando la testa sul suo petto nudo.
<grazie> sussurrai circondando il suo torace con il mio braccio.
Non disse nulla e mi strinsi fra le sue braccia.
In quel momento mi sentivo protetta, si stava così bene.

La mattina mi svegliai ancora prima del solito.
Appena aprii gli occhi venni accecata dalla luce che filtrava dalla finestra.
Io e Jughead eravamo rimasti abbracciati per tutta la notte, arrossii leggermente.
Siccome non volevo svegliarlo decisi di restare ferma.
Abbassai lo sguardo sull'addome.
"Beh non è messo proprio male eh" disse una vocina nella mia testa che subito azzittii.
Feci scorrere lentamente un dito sui suoi addominali percorrendo tutta la pancia.
Tracciai un percorso che andò dai suoi pettorali fino al bordo dei suoi pantaloni.
"Aspetta dove?!" esclamai nella mia testa.
<mh Betty...> sentii richiamarmi con un mugolio.
Ritrassi la mano di scatto e la misi sotto al cuscino.
<se volevi andare ancora un po' più giù accomodati pure> scherzò lui alzandosi dal letto.
<n-non stavo...> cercai di dire, ma lui mi interruppe subito <non dirmi che non stavi facendo nulla perché non ti credo> sorrise.
Intravidi la mia immagine allo specchio in fondo alla stanza e notai quanto fosse rossa e sconvolta.
Mi alzai dal letto e provai ad evitare lo sguardo attento di Jughead.
Si avvicinò a me e dopo avermi preso il volto fra le mani sussurrò <tranquilla Betty>.
Feci un sorriso timido e andai in bagno a vestirmi.
Quando uscii andai in cucina al piano di sotto e ci trovai già Jughead seduto al tavolo con un piatto di pancakes preparati la sera prima nel piatto.
<ce ne sono un po' anche per me?> domandai allegra. Mi allungò un piatto che prima era nascosto dal suo braccio.
Lo ringraziai e inizia a mangiare.
Aveva seriamente pensato anche alla mia colazione?.
Guardai l'orologio.
<ci conviene andare verso scuola prima che i miei tornino> dissi.
<ci?> ripetè lui con un sorrisino.
<se vuoi ci puoi andare anche da solo> esclamai.
Non rispose e riprese a mangiare i suoi pancakes. Non aveva ancora indossato il suo cappello, però si era già cambiato per uscire di casa.

I miei genitori sarebbero arrivati fra non molto.
<sbrigati Jughead> lo richiamai per l'ennesima volta mentre si riempiva il piatto di altri dolci.
Quando capii che non mi avrebbe ascoltato mi avvicinai al tavolo e prendendolo per un'orecchio lo obbligai ad alzarsi.
Finalmente mi diede retta <arrivo arrivo>.
Corse in stanza a prendere il cappello e poi mi raggiunse nuovamente davanti alla porta.
<andiamo?> disse.
Prima di rispondere mi presi qualche secondo per guardarlo.
Sorrisi e non riuscii a resistere.
Feci un passo verso di lui e appoggiai le mie labbra sulle sue.
Le sue labbra carnose mi fecero venire voglia di stare a baciarlo tutto il giorno.
Jughead ricambiò il bacio e lo portò avanti.
Quando gli misi una mano dietro la nuca per avvicinarlo ulteriormente, il ricordo di lui e di Cheryl mi colpì come una spina al fianco e mi allontanai leggermente. <Dobbiamo andare> dissi uscendo di casa.

Appena uscita da casa non mi voltai nemmeno per vedere se Jughead mi stava seguendo o meno. Non potevo comportarmi in quel modo, non potevo baciarlo quando mi pareva.
Nonostante non mi fossi girata sentii i suoi passi raggiungermi.
Sperai che anche quella volta evitasse il discorso, ma non fu così.
<Betty, mi vuoi dire che ti prende?> domandò posizionandosi davanti a me e costringendomi a fermarmi.
Mi guardai le mani come se fossero la cosa più interessante al mondo <scusami, non volevo fare... quello che ho fatto prima> dissi con un filo di voce.
<Betty io non...> non lo feci finire di parlare che lo sorpassai dandogli quasi una spallata, non volevo stare ad ascoltare altro, non volevo starci male.

Arrivai a scuola ed entrai nella mia classe.
<signorina Cooper> esclamò la mia prof di matematica con stupore <è in ritardo?> domandò quasi come se non ci credesse nemmeno lei.
Annuii e sussurrai un <mi scusi tanto> andandomi a sedere a fianco a Veronica.
<che succede?> bisbigliò la mia amica.
Scossi la testa <non ha suonato la sveglia> tagliai corto.
Mentre la prof continuava a spiegare la lezione, nella mia testa continuava a ripetersi una frase:"devi cercare di lasciar perdere Jughead, non sei adatta per lui".
Eravamo troppo diversi, e sarebbe stato solo un guaio.

Veronica mi aveva lasciato il numero di Caleb, così decisi di scrivergli subito.

-da me:" ei, sono Betty. Mi spiace per come è finita l'altra sera, ti va se ci riproviamo?"

La risposta non tardò ad arrivare.

-da Caleb:"ti passo a prendere più tardi per una serata al bowling. Ci stai?"

-da me:" non vedo l'ora"

Ritornai in classe per ripassare la materia della lezione successiva.
A fianco a me si sedette Chuck.
<ehilà biondina, che racconti di bello?> domandò allegro.
<tra poco ci sarà il test di chimica, voglio essere preparata> risposi sperando che cogliesse il messaggio di andarsene; ma lui si sistemò solo meglio sulla sedia.
<sempre con sti libri eh?> scherzò lui.
Non dissi nulla.
<sai, stavo pensando che io e te dovremmo uscire qualche volta> esclamò.
Lo guardai <penso che non sia una bella idea>.
Se ne andò scocciato.

Quando finì la pausa intervallo Veronica mi raggiunse e mi domandò <questa sera vuoi venire a casa mia?>.
<va bene se facciamo domani sera?> chiesi titubante <devo vedermi con Caleb>.
Le si illuminò il volto <sei tutta sua> scherzò.

Quando arrivarono le otto di sera uscii di casa e mi incamminai verso il bowling.
Caleb mi aveva informata che non sarebbe riuscito a passarmi a prendere, così io fui costretta ad andare a piedi.
Girare di sera non mi era mai piaciuto, o almeno, non quando ero da sola.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai in una via sconosciuta.
<devo aver sbagliato strada...> sussurrai fra me e me.
Tornai indietro e mi fermai sul marciapiede per impostare il navigatore.
"Fra 25 metri svoltare a sinistra" gracchiò il mio telefono indicandomi la strada.
Misi il telefono in tasca e rialzai lo sguardo.
Non era possibile.
Indietreggiai fino a toccare il muro.
<abbiamo ritrovato la ragazzina eh> ghignò Lory.
Quella volta decisi di prendere più coraggio <che cosa vuoi da me? Hai avuto quello che volevi> esclamai stringendo i pugni.
Fece schioccare la lingua <vero, però tu a noi non piaci>. Altri 3 ragazzi sbucarono da dietro di lui.
Rabbrividii <stavo andando via> dissi con un filo di voce sperando che mi lasciassero passare.
Si sorriderò fra di loro.
Lory fece un passo avanti e strinse una mano intorno al mio braccio facendomi male <eh no, prima vogliamo che sia chiaro il concetto> strinse ancora di più la presa e si appiccicò a me <non ti vogliamo più incontrare>.
Mi mise una mano al collo, senza stringere, ma che bastò a farmi mancare il fiato dallo spavento.
<abitiamo nella stessa città, è impossibile non incontrarci> risposi.
Fece una smorfia <hai ragione. Ma vedi di non farti vedere più in giro da sola la sera> poi aggiunse <o giuro che questo braccio te lo stacco> diede una strizza al mio braccio facendomi sussultare.
Appena lasciò andare la presa corsi via con le lacrime agli occhi.
Dovevo fare qualcosa.

Arrivai al bowling...

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
EII, VOLEVO VERAMENTE RINGRAZIARVI PER TUTTO.
NON MI SAREI MAI ASPETTATA TUTTO QUESTO E DIRE CHE NE SONO FELICISSIMA È DIR POCO.
VI RINGRAZIO ANCHE PER TUTTI I COMMENTI CHE LASCIATE SOTTO AI CAPITOLI; LI LEGGO SEMPRE E MI FANNO UN SACCO PIACERE, DAVVERO.
CHIEDO SCUSA SE NON RISPONDO A TUTTI, MA SAPPIATE CHE VI LEGGO TUTTI.
OGNI GIORNO SIETE SEMPRE DI PIÙ, E NULLA, GRAZIE INFINITAMENTE❤️

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora