CAPITOLO 5

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<il gruppo ES?> chiesi spalancando gli occhi.
<esatto> rispose lui soddisfatto.
La sigla ES stava per "Emarginati Sociali"; un nome che utilizzavamo noi studenti.
<lei è stata costretta dalla preside ad aiutare i ragazzi più in difficoltà per poter continuare ad essere anche la capitana delle cheerleader> disse <ed ora è venerata come una dea nel gruppo ES> rise.
Risi anche io, non potevo crederci.
<tu come lo sai?> domandai iniziando a scrivere l'articolo.
<la vedo ogni giorno a fine lezioni intrufolarsi nella loro aula> rispose tranquillo.
<non mi sfugge niente> aggiunse pavoneggiandosi.

Rilessi per la ventesima volta l'articolo. Era perfetto.
Me lo aveva dettato quasi tutto Jughead, e con le informazioni che aveva dato di certo avrei dovuto sorbirmi la rabbia di Cheryl per diversi giorni.
Ma d'altronde il ragazzo con il cappello strano aveva ragione: lei non aveva specificato su cosa metterla in evidenza.
Sorrisi nella direzione di Jughead <grazie>
Fece un cenno col capo <scrivere è una mia passione, non serve ringraziarmi>.
Uscii dall'aula con in spalla un borsone che probabilmente conteneva il portatile e tutti i fogli.
Anche se avevo l'impressione che dentro ci tenesse qualcosa a cui lui fosse più affezionato.

Veronica stava facendo la strada per tornare a casa con me; mi stava riempendo di domande.
<come è andata?> chiese sorridente.
<che cosa?> dissi cercando di restare vaga.
<con Jughead>
<perché sei così interessata?> domandai guardandola.
<perché immagino che voi siete esattamente due poli opposti, e sono curiosa di saper come si evolverà la cosa> rispose.
<cosa vuoi che succederà?> e poi aggiunsi <succederà che lui mi aiuterà con il giornalino e poi forse non ci rivedremo mai più>
La mia amica mi guardò stupita <perché pensi di non rivederlo mai più?>
Ci stavamo avvicinando sempre di più a casa mia.
<Veronica, non penso proprio di stargli simpatica> ripensai a quel pomeriggio <e poi è strano, fa parte di un mondo che a me non piace>
Presi dentro con i piedi ad un sassolino.
<dicono che faccia parte di un gruppo di "piccoli delinquenti" e vengono chiamati Serpents> dissi d'un fiato.
Veronica fece un mezzo sorriso <vedo che ti sei già informata bene. Come mai?>
Incrociai le braccia al petto <Veronica, possibile che non capisci? Sono preoccupata per Archie; è il suo migliore amico e voglio saperne di più>
Mi prese la mano <in effetti anche io sono curiosa di sapere. Se vuoi ti do una mano a trovare qualche informazione su di lui>
Sorrisi. Sapevo che non avrebbe resistito alla curiosità.

Arrivai a casa distrutta; volevo solamente farmi un bagno e andare a dormire.

-da Archie:"spero tu ti sia trovata bene con Jughead, e spero che tu potrai perdonarlo se avrà dei comportamenti un po' strani"

-da me:" non c'è problema, è stato di grande aiuto"

-da Archie:"❤️"

Sorrisi istintivamente e ricambiai faccina.

Ripensai a quello che avevamo scritto sul giornalino di Cheryl e pensai alla sua reazione.
Se lo meritava, e a quanto pare Jughead la pensava come me.

Mi svegliai, mi cambiai e mi avviai verso scuola.
Poco prima di svoltare l'angolo vidi dalla parte opposta della strada Jughead insieme ad altri due ragazzi.
Stavano fumando una sigaretta, e nel frattempo una biondina li raggiunse.
Non restai a guardare quella scena e me ne andai.

<quando usciranno i giornaletti?> mi distolse dai miei pensieri Veronica.
<dopodomani> risposi
<li avete già finiti?>
<no, oggi dobbiamo aggiungere le ultime cose e poi dovremmo aver finito> dissi mangiucchiandomi un'unghia. Ero agitata per la questione "Cheryl".
<sembri agitata> mi fece notare Veronica.
<cosa?no> dissi fingendo un sorriso.
Ripresi a mangiarmi le unghie.
Appena alzai lo sguardo vidi Jughead in fondo al corridoio appoggiato al muro mentre mi guardava.
Cambiai strada e andai in classe.

-da Archie:" Jughead ha detto che stasera si farà trovare dopocena nell'aula di ieri"

Spalancai gli occhi. Di sera la scuola era chiusa.

-da me:" la scuola è chiusa a quell'ora"

-da Archie:" allora aspettalo all'entrata della scuola. Ci penserà J"

-da me:" okay"

"Okay niente"pensai.
Era illegale, ci mancava solo venire espulsa per irruzione.
Sbuffai e continuai a seguire la lezione.

Era arrivata sera.
Avevo appena finito di cenare con i miei genitori e inventandomi che dovevo andare a recuperare un quaderno da Veronica uscii di casa.

Faceva freddo, mi strinsi nel cappotto.
Mentre camminavo mi guardavo intorno spaventata dal buio di quella sera.
<Cosa mi tocca fare> sussurrai fra me e me.
Arrivai davanti al cancello della scuola; non c'era ancora nessuno.
Iniziai ad agitarmi, non riuscivo a stare ferma, coi iniziai a camminare avanti e indietro.
<la nostra Betty Cooper non ama infrangere le regole a quanto vedo>. Mi voltai nella direzione della voce e vidi di fronte a me Jughead con un ghigno in volto.
<è una cosa illegale> protestai <non possiamo farlo>
Scosse la testa <dai vieni> disse saltando e andando a sedersi sopra al cancello.
<ma sei pazzo?> esclamai <non riesco a saltare fino a lì>
<Betty, così mi deludi. Vuoi entrare a far parte delle cheerleader e non riesci a fare questo misero salto?> mi schernì lui.
Lo guardai storto e poi saltai; per mia fortuna riuscii ad arrivare all'estremità del cancello. In effetti non era molto alto.
Ma un conto era salire.. e ora a scendere?
<ce la fai a scendere?> mi chiese lui; come aveva fatto a scendere di già?
<si> risposi fingendo sicurezza. In realtà non sapevo manco da dove iniziare
<se vuoi ti prendo io> disse Jughead posizionandosi sotto di me.
<ce la faccio da sola> dissi acida.
Lui si voltò e fece per andare verso la porta d'entrata della scuola.
<Jughead> lo richiamai <aspetta>
Lui rise e venne di nuovo vicino a me.
<salta>  mi incitò.
Mi lasciai andare e chiusi gli occhi.
Mi sentii prendere da due braccia forti; arrosii.
<puoi... puoi mettermi giù ora> balbettai imbarazzata.

Tirò fuori dalla tasca del giubbotto di jeans delle chiavi.
<sono le chiavi della scuola?> chiesi.
<si>
<ma perché non potevamo andare in un altro posto a lavorare al giornale?> mi lamentai.
Scosse la testa <ho qua tutta l'attrezzatura, e poi devo farti vedere una cosa>
Si voltò e mi guardò <e poi qua è più bello> sorrise.
Accennai ad un sorriso; ero ancora agitata.
"Quel ragazzo avrebbe portato solo guai"

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RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora