Poi vidi solo le spalle di Jughead che si era posizionato davanti a me per difendermi.
Josh avanzò con passo deciso <J, spostati> urlò.
Il ragazzo con il cappello strano non si mosse di un passo e l'uomo si fermò di fronte a lui, ad un centimetro di distanza.
Per la prima volta, mi ero sentita al sicuro, per la prima volta sentivo che finché ci sarebbe stato Jughead lì davanti a me non mi sarebbe accaduto nulla.
Non so perché avevo quella sensazione, forse ero semplicemente terrorizzata dal momento.
<Josh> ringhiò Jughead <lei è con me>.
Josh si avvicinò nuovamente e il ragazzo davanti a me lo prese per la maglietta stringendo la presa.
L'uomo fece una smorfia e poi arretrò <solo perché sei tu J> sorrise.Non vedevo l'ora di uscire da quel posto.
Non volevo scoppiare a piangere di fronte a Jughead, sarei sembrata una stupida; così trattenni elle lacrime e dissi solo un <scusa... ho fatto un casino>.
Mi morsi un labbro cercando di rimandare indietro le lacrime. Non so perché le lacrime minacciavano di uscire; forse era solo la tensione accumulata, forse era stata quella parte di me che aveva preso il sopravvento e che mi aveva spaventata.
Una lacrima scese.
Non feci in tempo a toglierla che Jughead lo notò e mi mise le mani ai lati del mio volto asciugandomi la goccia.
<ehi> sussurrò facendo un mezzo sorriso <è colpa mia se ti ho portata qua, non dovevo> disse.
Per un attimo rabbrividii.
La voglia di piangere, in quel momento, lasciò spazio all'imbarazzo; avere Jughead così vicino era difficile.
"Ma che sto pensando?" Dissi a me stessa.
<a quanto pare Betty Cooper ha tante sfaccettature> sorrise lui divertito.
Aveva ancora una mano poggiata sulla mia guancia.
<volevo solo andare a casa> esclamai cercando di giustificarmi.
Fece un passo indietro e disse <allora andiamo>.<non c'era bisogno di portarmi fino alla porta di casa mia> sorrisi.
<non siamo ancora davanti a casa tua>.
Alzai gli occhi al cielo.
<perché mi hai accompagnata?> domandai. Credevo che dopo il casino che avevo fatto dentro quella casa mi avrebbe abbandonata là.
<per evitare che tu combini altri casini> disse secco.
<non combino casini> risposi sottovoce per non farmi sentire.
Scosse la testa.
Si, mi aveva sentito.
<perché fai quelle cose?> chiesi d'un tratto.
Non rispose.
<Jughead> lo richiamai <rispondimi>.
Si fermò <Betty, perché mio padre è FP, il capo dei Serpents> mi stava guardando dritto negli occhi e aveva alzato leggermente il tono di voce <io faccio parte di quel mondo e non posso cambiare> stava iniziando ad arrabbiarsi <e se a te non va bene e sei qui solo per farmi la lezioncina su cosa sia giusto o sbagliato, beh, puoi anche andartene Betty>.
Aveva detto tutto ciò senza mai distogliere lo sguardo da me e questa cosa mi aveva quasi spaventata. Nei suoi occhi scorgevo solo frustrazione.
Dovevo essere arrabbiata con lui per avermi portato in un posto del genere, dovevo essere arrabbiata con lui per avermi risposto male e per avermi dato di nuovo della maestrina. Ma per qualche strano motivo sorrisi e allungandomi sulle punte gli diedi un bacio leggero sulla guancia.
<grazie per avermi accompagnata a casa> dissi.
Ancora con un sorrisetto sul volto mi allontanai e mi voltai solo poco prima di entrare nel cancello di casa mia; era ancora fermo nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato mentre mi guardava.
Sembrava come spaesato, lo avevo colto di sorpresa con quel gesto.
Una morsa mi strinse lo stomaco.
"Deve essere la fame" pensai.Non avevo usato il telefono per tutta la sera, e sul display vidi un messaggio da parte di Veronica e uno da parte di Archie.
Non resistii e aprii quello del mio migliore amico.-da Archie:"Betty sei a casa?"
-da me:"sono arrivata ora"
Era abbastanza tardi.
-da Archie:"è successo qualcosa?"
Restai stupita da quella domanda; sapeva qualcosa su questa situazione?
-da me:"tutto a posto"
La mattina mia madre mi buttò giù dal letto.
<sbrigati o farai tardi> esclamò.
La guardai storto <sono le 6 di mattina> alzai un sopracciglio.
<meglio prevenire> disse lei uscendo dalla stanza.Sarei andata a scuola a piedi con Veronica.
<mi spiace ieri essere tornata a casa così di fretta> disse lei.
<non fa nulla> sorrisi.
<alla fine sei tornata a piedi?> chiese.
<si> pensai a ciò che era successo la sera prima <sono tornata a casa sana e salva> risi.
Era meglio evitare di raccontare ciò che era successo, potevo mettere Jughead nei guai.
<c'è un tale che ti sta fissando> interruppe i miei pensieri Veronica.
Vidi dalla parte opposta della strada un ragazzo coi capelli biondi cenere, mi sembrava di averlo già visto.
<è un compagno di squadra di Archie> dissi.
Mi sentii spintonare dalla mia mica.
<e vacci a parlare allora, è da un'ora che ti guarda>.
<cosa? No V..> mi interruppi quando mi ritrovai di fronte al ragazzo.
<ehi> salutai in imbarazzo <ho visto che.. che mi...>
<si, ti stavo guardando> concluse lui per me sorridendo.
<perdonami se ti sono sembrato inopportuno> mi porse la mano <comunque io sono Lucas>.
Strinsi la mano <e come mai mi stavi guardando?>.
<ti trovo una ragazza molto interessante. Ti va se questo pomeriggio usciamo a bere un caffè?> propose.
Andava diretto il ragazzo a quanto pare.
<ci sarò> risposi sorridente, poteva rivelarsi anche un ottimo amico.Le prime due ore di lezione erano volate, forse perché le ore di letteratura per me erano le più belle.
Durante l'intervallo andai in cortile per prendere un po' d'aria.
Mi andai a sedere su un muretto e tirai fuori il mio quaderno degli appunti.
<anche all'intervallo studi?> sentii ridacchiare una voce a me fin troppo conosciuta.
<e tu pure all'intervallo rompi? Jughead?> dissi di rimando.
Si appoggiò con i gomiti al muretto; ero più in alto rispetto a lui dato che ci ero seduta sopra, e da lì riuscivo a vedere bene il cappello.
Mi ero sempre chiesta di che materiale fosse fatto, sembrava morbido.
Senza pensarci troppo allungai una mano sul suo cappello.
<Betty> mi richiamò Jughead <non mi toccare i capelli> disse sforzandosi di sembrare il più convincente possibile. Ritrassi subito la mano e sbuffai <non ti stavo toccando i capelli>.
Si girò e alzò lo sguardo verso di me <nemmeno il cappello>. Notai che sotto sotto si stava anche sforzando di non sorridere.
<Betty!> esclamò una voce da lontano, e io vidi Lucas avvicinarsi a me.
<Lucas> salutai felice.
<scusa se ti disturbo> disse leggermente timido.
<volevo solo chiederti per l'appuntamento di oggi> poi aggiunse <va bene se subito dopo scuola andiamo da pop's?> domandò.
<mi sembra perfetto> risposi.
Mi ero quasi dimenticata che da parte a me si trovava Jughead; ci stava osservando tutte e due.
<anche a me sembra perfetto> disse con un mezzo sorriso <dovevo giusto andare da pop's oggi>.
Sgranai gli occhi.
Aspetta cosa?
Si era appena auto-invitato insieme a noi.
Perché lo aveva fatto?.* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
HO GIÀ DELLE BELLE IDEE PER IL PROSSIMO CAPITOLO😌🔥
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RIVERDALE| BETTY & JUGHEAD
Hayran KurguBetty è una ragazza che cerca sempre la perfezione. I suoi due migliori amici sono Veronica e Archie... ma le cose cambieranno quando Betty inizierà a far conoscenza con Jughead: il miglior amico di Archie a lei sempre stato sconosciuto. Nonostante...