CAPITOLO 33

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Mi sdraiai sul bordo del letto e mi coprii con le coperte; una situazione così imbarazzante non mi era mai capitata.
<se vuoi ti disegno anche il confine della tua parte> mi schernì lui.
Senza rispondere cercai di chiudere gli occhi.
Lo sentii sbuffare e poi sentii dei movimenti <ho capito, dormo sul divano> disse senza neanche guardarmi.
Non feci in tempo a replicare nulla che la porta si chiuse. Mi misi a sedere sul letto indecisa se richiamarlo indietro, sembrava si fosse offeso.
Mi sdraiai nuovamente e cercai di scacciare i sensi di colpa, ma non ci riuscivo molto.

Era passata quasi un'ora da quando Jughead era andato in salone, ma io non riuscivo ad addormentarmi sapendo che il proprietario del letto stava dormendo su un divano.
Mi sentivo in colpa.
Non volevo che Jughead fraintendesse il mio comportamento; forse i miei gesti lo avevano portato a pensare che fossi infastidita dalla sua presenza... ma ultimamente, ad essere sincera, era proprio il contrario.
Mi sistemai più volte i capelli nervosa, e finalmente dopo aver preso un po' di coraggio uscii dalla stanza.
Le luci erano tutti spente, ma in salone filtrava leggermente la luce della luna.
Mi avvicinai al divano e osservai Jughead dormire. In quel momento sembrava un angioletto, sembrava quasi tenero.
Mi inginocchiai per essere al suo livello di altezza e allungai una mano per svegliarlo.
La mia intenzione iniziale era quello di scuoterlo, ma per qualche strana ragione la mia mano fece tutt'altro.
Gli passai, leggera, una mano sul volto e con il dito delineai il contorno del suo viso; sembrava ancora più bello.
Improvvisamente ritrassi la mano ed esclamai <Jughead>.
Ricevetti solo un mugolio assonnato.
<Jughead svegliati> dissi scuotendolo.
Aprì gli occhi e quando mi vide si immobilizzò <che ci fai qui?>.
<mi spiace per prima, non è giusto che tu dorma qui> esclamai.
Ringraziai che il buio nascondesse il mio rossore.
Richiuse gli occhi assonnato <non fa nulla, dovevo immaginarlo>.
Sembrava si fosse riaddormentato.
Forse dovevo usare le maniere un po' più decise.
Raccolsi tutte le forze che avevo e dopo averlo afferrato per la canottiera bianca tirai forte verso di me facendolo cadere dal divano.
<ahia ma sei impazzita?> esclamò lui massaggiandosi una spalla.
<scusa, non pensavo di fare così forte> dissi preoccupata chinandomi su di lui per controllare se stesse bene.
<la prossima volta che vuoi strapparmi la maglietta, usa le forbici, preferisco> sorrise lui.
Alzai gli occhi al cielo.
<ora ci vieni a dormire di là?> domandai timida.
Si alzò da terra <eri tu quella contraria prima>
Feci un mezzo sorriso <ho cambiato idea>.

Raggiunsi nuovamente la stanza da letto e mi infilai sotto le coperte.
Stavo morendo di sonno.
Sentii il letto abbassarsi, probabilmente Jughead si era appena sdraiato.
Ero girata su un fianco verso il bordo del letto, ma pochi secondi dopo la mano di Jughead si appoggiò sulla mia vita e mi tirò un po' più verso di lui.
<c-che fai?> balbettai.
<tra un po' finivi per terra anche tu Betty>.
A dividermi da Jughead ora c'erano solo pochi centimetri. Riuscivo a sentire il calore emanato dal suo corpo e quella era una sensazione piacevole.
<allora... buonanotte> dissi piano.
<notte Betty> sorrise lui.

Mi ritornò in mente ciò che Jason aveva detto su Cheryl e Jughead, e subito cercai di scacciare quel pensiero. Mi voltai verso il ragazzo a fianco a me; stava già dormendo.
Non ne avevo ancora parlato con nessuno di quell argomento, e forse doveva essere così.
Per un secondo mi immaginai di essere al posto di Cheryl, ma poi mi rimproverai da sola e scacciai quel pensiero.
Osservai Jughead dormire e dovetti resistere alla tentazione di avvicinarmi a lui.
"Oddio, ma a che cosa sto pensando?" mi rimproverai nella mente.
Che cosa mi stava combinando quel ragazzo?.

Riaprii gli occhi la mattina quando sentii la luce stuzzicarmi il volto.
Non avevo più freddo come la sera prima.
Per qualche strano motivo mi sentivo comoda, a mio agio.
Improvvisamente spalancai gli occhi; realizzai solo in quel momento che la distanza fra me e Jughead era sparita, e io avevo un suo braccio intorno alla mia vita.
Il cuore accelerò il suo battito.
Mi spostai di qualche centimetro e la mia schiena andò a sbattere contro l'addome di Jughead.
Feci per spostare il braccio del ragazzo, ma poi cambiai idea, non volevo svegliarlo inutilmente, era mattina molto presto.
Mi riaddormentai così.

Due ragazzi passarono, parlando ad alta voce, fuori dalla finestra svegliandomi.
Riaprii lentamente gli occhi e sobbalzai per ciò che mi trovai davanti. Avevo il volto di Jughead talmente vicino che se mi fossi spostata di poco avrei potuto toccarlo.
Il suo braccio era ancora attorno a me, ma quella volta dovevo essere stata io a muovermi, siccome mi ero letteralmente appiccicata a lui poggiando la testa sul suo petto.
Di solito io mentre dormivo stavo sempre ferma, ma a quanto pare quella notte avevo fatto eccezione.
Jughead si svegliò.
<non sopportavi l'idea di starmi lontana Betty?> disse lui con un mezzo sorriso malizioso.
Mi allontanai da lui sgattaiolando via dal suo braccio e alzandomi dal letto.
<a dir la verità sei tu che mi hai abbracciata, il braccio non l'ho messo io> replicai nervosa.
<infatti hai visto come mi dava fastidio> rise lui.
Presi un cuscino e glielo lanciai.
Feci per girarmi ma qualcosa mi arrivò sul sedere; mi aveva rilanciato il cuscino.
Presi un quaderno che c'era sul tavolo e gli tirai quello.
<ora ti lanciò il tavolo> disse lui.
Mi allungai sul letto per prendere un altro cuscino ma Jughead mi afferrò per un braccio e mi tirò verso di se.
La situazione in cui mi trovavo era ancora più imbarazzante di prima.
Ero praticamente fra le braccia di Jughead.
Cercai di tirarmi indietro, ma poi  vidi una cosa sul suo braccio che attirò la mia attenzione: un tatuaggio.
Mi sporsi leggermente e guardai meglio; era un simbolo dei serpents.
Con una mano toccai il tatuaggio e guardai Jughead <ce lo hai sempre avuto?>.
Annuii <da molto tempo>.
<quindi fai parte definitivamente dei Serpents?> domandai.
Scosse la testa <questo tatuaggio me lo ha fatto fare mio padre>.
<quante cose devo ancora sapere di te?> dissi ridendo debolmente e poi aggiunsi <fra... tatuaggi, Serpents... ragazze> voltai leggermente lo sguardo verso l'alto, mi sentivo vulnerabile a stargli così vicino.
Lo intravidi con la coda dell'occhio mordersi il labbro inferiore.

 <tante cose, Betty> si limitò a rispondere lui, poi si allontanò da me e si alzò

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<tante cose, Betty> si limitò a rispondere lui, poi si allontanò da me e si alzò.
Guardai l'orologio: erano già le 10 di mattina e ero in ritardo.
Andai in bagno a rimettermi i vestiti della sera prima e mi avviai verso l'uscita di casa.
Prima di uscire andai da Jughead.
<grazie mille> dissi abbracciandolo.
Lui non rispose e io me ne andai.

Mia madre mi aveva lasciato un bel po di messaggi, e io cercai di camminare il più in fretta possibile.
Ero appena uscita dal quartiere dei Serpents quando...

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EII, DA ME SONO LE 4 DI MATTINA E MI SONO SVEGLIATA PER SCRIVERE E PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO SOLO PER VOI😌❤️

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora