CAPITOLO 29

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Jughead Jones era lì.
Aveva un'espressione di fuoco, e io non riuscii a capire se fosse arrabbiato o se mi stesse solo osservando attento.
Con la coda dell occhio vidi che aveva leggerete la bocca socchiusa mentre mi guardava; ma quando spostai totalmente lo sguardo su di lui cambiò faccia e corrugò la fronte.
Seguiva i miei movimenti con un espressione che io non riuscivo a decifrare.

Continuai a ballare e smisi di guardare Jughead, mi imbarazzava e distraeva allo stesso tempo

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Continuai a ballare e smisi di guardare Jughead, mi imbarazzava e distraeva allo stesso tempo.
Avevo l'attenzione da parte di quasi tutto il locale.
Lory sorrideva insieme ad un suo amico seduto ad un tavolino, e io gli feci un occhiolino per provocarlo.
Improvvisante la musica si spense, e quando guardai verso il Dj vidi Jughead di fianco a lui con in mano un filo. Probabilmente il filo delle casse.
Mi avvicinai a loro per chiedere che cosa stesse succedendo, ma quando mi avvicinai alle scalette Jughead mi venne incontro e dopo avermi preso per un braccio mi trascinò via.
<ma che fai?> chiesi agitata.
Eravamo vicini all'uscita del locale e ora la gente aveva ripreso a ballare come se niente fosse successo.
<no, che cosa stavi facendo tu> esclamò lui.
<ballavo> risposi tranquillamente.
Lui strinse leggerete gli occhi e disse <stavi dando uno spettacolo poco raccomandabile> poi aggiunse <dovevamo mettere fuori il cartello con scritto "vietato ai minori di 18"?>.
Restai in silenzio per qualche secondo e ripensai a quello che avevo fatto su quel piccolo palco.
Forse aveva ragione.
<perché hai spento la musica? Che cosa ti importava?> domandai incrociando le braccia al petto.
Con quel vestito provocante che indossavo, di fronte a Jughead, mi sentivo come se fossi nuda; come se ogni centimetro di pelle che restava scoperta fosse un punto debole con lui.
<hai idea di quanti Serpents c'erano in quel locale?> domandò alzando le sopracciglia.
Serpents aveva detto?.
<è un problema per loro se ballo?>.
Fece una faccia stupita <sta a te scegliere come essere ricordata, Betty>.
L'entrata di Cheryl nel locale mi distrasse dalla nostra conversazione.
Indossava un paio di shorts neri e un top molto piccolo rosso fuoco.
Mentre raggiungeva la porta d'entrata ondeggiava i fianchi e appena vide me e Jughead fece un sorriso amaro.
Appena si avvicinò a noi io strinsi i pugni e conficcai le unghie nel palmo della mano per riuscire a mantenere la calma.
Mi squadrò da capo a piedi <ma che bello spettacolino che hai dato là dentro> rise.
<e tu come lo sai che cosa ho fatto in quel locale?> era arrivata in quel preciso istante.
<sai cara, ho le mie fonti affidabili>.
Rivolse a Jughead un largo sorriso <me lo offri poi un ballo?>.
<non ti assicuro niente> rispose lui tranquillamente.
Strinsi ancora di più i pugni, quella ragazza non mi andava proprio giù.
<ti aspetterò dentro> esclamò Cheryl fingendo di non aver sentito la risposta di Jughead.
Sentii finalmente il ticchettio dei suoi tacchi sempre più lontano.
Mi girai per assicurarmi che se ne fosse andata, e quando mi voltai vidi Jughead osservare le mie mani ancora strette in un pugno. Istintivamente le lasciai andare e le nascosi dietro la schiena per non far notare quanto stessi stringendo.
Strinsi le labbra e superando Jughead andai verso la strada per tornare a casa.

Un ragazzo mi affiancò, ma io non gli diedi peso.
<se cammini così in fretta con quei tacchi finirai per rovinarti i piedi> rise divertita una voce che mi fece fare uno scatto verso sinistra per allontanarmi.
<Chuck> esclamai <che ci fai qua?>.
Sorrise <ehi non ti agitare> poi aggiunse <sono venuto a cercarti dopo il balletto che hai fatto in quel locale>.
Mi toccai nervosa i capelli <n-non... dimenticati quello spettacolo, non ero in me>.
Si leccò il labbro inferiore e fece passare lentamente lo sguardo su tutto il mio corpo <a me non sembrava...>.
Istintivamente mi coprii con le braccia ciò che il vestito non copriva.
<hai rapito l'attenzione di tutti i ragazzi della stanza> disse <e anche la mia>.
Ripresi a camminare rapida per tornare il più in fretta possibile.
<smettila di seguirmi> esclamai.
<pensavo di offrirti un drink> disse calmo.
Mi fermai e guardandolo negli occhi dissi <voglio solo tornare a casa. Lasciami in pace>.
Scosse la testa e con un gesto rapido mi sciolse i capelli dalla coda <stai meglio così>.
Mi allungai per recuperare l'elastico e Chuck non perse occasione per avvicinarsi a me.
Sentii una portiera sbattere e una voce esclamò <Chuck Clayton. Non è così che si tratta una ragazza>.
Quel modo di parlare tanto simile a qualcuno... la voce.. quando capii chi aveva parlato mi girai di scatto: FP.
Il ragazzo di fronte a me fece un passo indietro osservando il padre di Jughead.
<signor Jones...> disse con un filo di voce.
FP si mosse verso di noi e squadrò Chuck <c'è qualcosa che non va qui?> domandò.
Clayton si sbrigò a scuotere la testa <tutto a posto>.
Mi sembrava di vedere Jughead da adulto, erano molto simili come come modi di fare, ma FP incuteva ancora più timore.
Quando Chuck con una scusa se ne andò fui tentata di farlo pure io, ma la voce di FP mi fermò.
<Betty> mi chiamò <devo parlarti di alcune cose>.
Raggelai, sperai che fossero cose buone... o che non fosse ciò che immaginavo...

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IL CAPITOLO È UN PO' CORTO PERCHÉ QUELLO DI DOMANI SERA SARÀ ABBASTANZA LUNGO❤️

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora