CAPITOLO 10

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Quella domanda mi tormentò per tutta la notte, non credevo che potesse essere successo veramente; e nonostante ci pensai tutta la notte alla risposta, non riuscii ad arrivare ad una conclusione.

Mi svegliai ancora avvolta fra le coperte, mi voltai e vidi esattamente all'estremità opposta della roccia Jughead dormire ancora. Aveva addosso una coperta e il capo reclinato leggermente a sinistra.
<Betty?> sentii chiamarmi con stupore; era Archie.
<ehi> dissi alzandomi velocemente.
<che ci fai qua fuori?>
<non riuscivo a prendere sonno dentro la tenda> risposi.
Archie spostò lo sguardo su Jughead e lo indicò con un cenno del capo.
Incrociai le braccia <ah non lo so> sorrisi <anche lui si vede aveva lo stesso problema>.
Appena potei sgattaiolai via da quelle domande e andai a svegliare Veronica.
<è presto> si lamentò lei ancora in preda al sonno.
<muoviti, voglio andare a casa> dissi, non volevo vedere ne Jughead ne Archie.
Appena si svegliò la trascinai fuori.
<ve ne state già andando?> esclamò Reggie.
<si> risposi frettolosa.
<ma c'è la colazione ora> disse sorridendo Kevin.
Appena vidi dei pancake sul fuoco cedetti <solo la colazione, poi ce ne andiamo>.
Non riuscivo a resistere ai dolci di mattina.

Dopo essermi riempita il piatto di cibo andai a sedermi leggermente in disparte, ma per mia sfortuna (o fortuna) Archie mi seguii e si sedette a fianco a me.
<che c'è?> chiesi.
<tutto a posto Betty?>
<si, certo> sorrisi.
Dopo qualche secondo di silenzio aggiunse <ho come la sensazione che tu mi stia evitando>.
Smisi di mangiare i miei pancakes e scoppiai in una risata isterica <no, ma che dici>.
Mi circondò le spalle con un braccio e io mi accoccolai, sentii lo stomaco riempirsi di farfalle.
Alzai leggermente lo sguardo e vidi Reggie parlare animatamente con Jughead; ogni tanto entrambi mi lanciavano delle occhiatine.
Il silenzio venne interrotto da Archie che iniziò a dire <c'è una ragazza che mi interessa>
Sentii il cuore fare un balzo. <e chi sarebbe?> domandai nascondendo da una parte la delusione e dall'altra la speranza di essere io quella ragazza.
Mi guardò sorridendo <ancora non posso dirtelo>
<non dovrei essere la prima a saperlo inteoria?> dissi alzando la testa dalla sua spalla per sistemarmi la coda di cavallo.
<non questa volta, Betty> rispose lui.
Non dissi più nulla e mi godetti la sua vicinanza.

<non dovevamo andarcene subito dopo colazione?> mi disse Veronica.
Stavamo tornando a casa ed erano già le 11 di mattina passate.
<ho cambiato idea all'ultimo> risi.
La mia amica scosse la testa divertita.
<Betty volevo parlarti di una cosa> disse di punto in bianco. La guardai in attesa.
<volevo dirtelo prima ma... mi ha chiamato tua madre ieri pomeriggio>
<mia madre?> esclamai incredula.
<si, mi ha fatto, diciamo... un> si interruppe <la taglio corta, non vuole più che tu esca con me o con Archie o con tutta questa compagnia> concluse.
Mi misi una mano sul volto. C'era da aspettarselo.
<ormai sto iniziando a smettere di darle ascolto> dissi anche se non era de tutto vero.
<Archie lo sa?> chiese.
<si, è da quando siamo piccoli che cercano di allontanarci>
<dovresti fare qualcosa> disse.
<non devo fare nulla> risposi troppo bruscamente, e dopo essermene resa conto aggiunsi con più dolcezza nella voce <continuerò a fare come ho sempre fatto>.

Tornai a casa poco dopo.
Sulla strada percorsa da sola dopo aver salutato Veronica non avevo fatto altro che pensare alla ragazza di cui Archie stava parlando.
I miei genitori non erano in casa, così ne approfittai e mi feci una doccia calda.
Jughead si sbagliava quando mi aveva detto che mi stava passando la cotta per Archie, e questa cosa non so per quale motivo ma mi dava sicurezza.
Appena uscita dalla doccia vidi un messaggio di mia madre.

-da mamy:" torneremo per l'ora di cena"

Per me era un sollievo. Sarei andata a fare la spesa più tardi, prima dovevo finire di lavorare ad una ricerca per scuola.

Nel tardo pomeriggio mi infilai la giacca e mi avviai verso il supermercato; a quell'ora il sole splendeva ancora.
Sperai di non incontrare nessuno, ma non fui così fortunata. Vidi Jughead seduto su un muretto a fumarsi una sigaretta e per educazione mi avvicinai per salutarlo.
<chi si rivede> dissi sorridendo.
Mi guardò e fece un altro tiro senza dire nulla.
Non so dove trovai il coraggio ma lo dissi comunque <ho pensato a quello che mi avevi detto l'altra sera, e penso che tu abbia sbagliato>.
<mi stai dicendo quindi che Archie rimane il tuo amore proibito?> mi schernì lui facendo una smorfia buffa.
<allora adesso che so che per te è tutto chiaro non ci saranno problemi se glielo dico, giusto?> disse lui con un sorrisino sul volto.
<cosa? No!> esclamai.
<ci vediamo> e poi aggiunse sistemandosi il cappello <Betty Cooper>. Se ne andò.

Al supermercato presi l'indispensabile per quella sera e la colazione della mattina dopo e uscii.
Il sole era molto più pallido.
Mi arrivò un messaggio sul telefono, presi il telefono per leggerlo ma lo rimisi subito in tasca appena alzai lo sguardo e vidi un lontananza Jughead e Archie appoggiati ad un auto rossa.
Subito impallidii.
Jughead mi lanciò un'occhiata e fece un leggero sorriso storto.
Non stava facendo veramente quello che pensavo.
Archie si voltò nella mia direzione e mi guardò, ma subito Jughead richiamò la sua attenzione toccandogli il gomito.
Strinsi la presa sulle borse della spesa.
Dovevo fermarlo prima che parlasse, in quel momento realizzai che non volevo che Archie sapesse della mia cotta.
In quel momento pensai addirittura che che non mi fosse mai interessato.
Mi aveva avvisato Jughead che glielo avrebbe detto lui se non l'avessi fatto io.
Corsi verso di loro.

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VOLEVO RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE STANNO LEGGENDO QUESTA STORIA, GRAZIE MILLE ANCHE PER TUTTI I COMMENTI🔥

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora