CAPITOLO 28

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Mi allungai sulle punte e baciai Jughead.
Restò molto sorpreso dal mio gesto e quando mi staccai da lui la sua espressione interrogativa era rimasta.
<scusami> dissi subito <deve essere che... forse ho esagerato un po' con i drink...> sentivo la faccia scottarmi per l'imbarazzavo che provavo in quel momento.
Quando vidi che Jughead era restato immobile a guardarmi senza dire una parola feci per andarmene ma subito lui mi afferrò per un polso facendomi voltare verso di lui.
<Betty> sorrise <sei ubriaca per caso?> sembrava divertito.
<io n-non..> mi guardai intorno <scusami di nuovo, non volevo>.
<non volevi?> sogghignò.
Mi toccai nervosa la coda di cavallo e arretrai <ci vediamo> esclamò fingendo un sorriso.
Appena mi voltai mi portai una mano sulla bocca e imprecai sottovoce.
Che diavolo mi era preso?
L'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era quanto fossero morbide le sue labbra.
Mi picchiettai una mano sulla tempia scacciando i pensieri.

Entrai in casa e con la testa che girava ancora salii le scale aggrappandomi al corrimano.
Maledetta Jennifer che continuava a riempirmi il bicchiere.
Mi infilai il pigiama e mi buttai di peso sul letto, ero sfinita.

Dopo un bel po' di tempo passato a tentare di dormire decisi di leggere un libro.
Ogni volta che chiudevo gli occhi era come se sentissi nuovamente le labbra di Jughead sulle mie.
Alcol o non alcol, quello che avevo fatto non mi faceva addormentare.

<Betty, hai delle brutte occhiaie stamattina> disse mia madre con un'espressione preoccupata.
Mi toccai il volto e con una scusa corsi verso il bagno per coprirle, ci mancava solo che mia madre scoprisse della sera precedente.
Quando tornai nuovamente al piano di sotto mio padre mi fece la domanda che avrei preferito evitare.
<dove sei andata ieri sera?>. Non mi lasciò neanche il tempo di rispondere che aggiunse <e non dirmi che eri a studiare perché io e tua madre abbiamo sentito il rumore di una moto>.
Deglutii <era un mio compagno di classe> mentii.
<Betty, lo sai che non vogliamo che tu vada in moto> esclamò mia madre.
<è pericoloso> disse mio padre.
<è stato solo un caso, non riaccadrà più> sospirai.
Speravo che la conversazione finisse li, ma mia madre chiese <chi era quel ragazzo?>.
Aprii la bocca per rispondere ma poi la richiusi quando mi resi conto che i miei genitori mi avrebbero ammazzato se avessero saputo di Jughead, ma non potevo mentire nuovamente.
<Jughead Jones> dissi tenendo lo sguardo basso.
Mia madre fece cadere una forchetta <cosa?!> quasi urlò.
<lavoriamo insieme per il giornalino della scuola> mi difesi.
<Non è il genere di ragazzo da frequentare> esclamò mio padre puntandomi un dito contro.
<non lo frequento!> urlai io questa volta <è solo per il giornale>.
Ero consapevole che stavo mentendo, ma di certo non potevo dire come stavano le cose.
<cos'è venuto a fare ieri sera? A che ora sei tornata a casa?> domandò mia madre.
<ora devo andare a scuola altrimenti farò tardi> dissi alzandomi dal tavolo per evitare tutte quelle domande.

Il più in fretta possibile raggiunsi la mia classe e mi sedetti a fianco a Veronica.
<è tornata la mia bionda?> scherzò lei.
<ora sono tutta per te> replicai ridendo.
<ah allora se è così> iniziò a dire <questa sera ci sarà una festa>.
Sbuffai <non credo di potere>.
<io invece credo di sì> sorrise <ci prepariamo da me. Ci stai?>.
Sorrisi e mi arresi <okay>.

Subito dopo scuola andai a casa di Veronica; avrei passato il pomeriggio li fino quando non saremmo andate alla festa.
<non avrai intenzione di vestirti come al tuo solito vero?> mi chiese la mia amica facendo una smorfia buffa.
<che hanno che non vanno i miei vestiti?>
<sono... da Betty> sorrise <per questa festa> mi passò un abito dal suo mobile <ti voglio bellissima>.
Andai in bagno e indossai il vestito prestatomi da Veronica.
<non posso andare in giro con questo> esclamai dal bagno.
<non hai scelta> rise lei.
Mi guardai allo specchio; era un vestito rosso spettacolare, e anche molto provocante.
<sbrigati a uscire da quel bagno> mi richiamò <tra poco dobbiamo andare>.

Salii in macchina da parte al posto di guida.
<ci saranno anche dei nostri compagni a questa festa?> domandai.
Mi fece l'occhiolino <nessuno>.
Forse era meglio così.

La festa in questione era organizzata da un certo Frederic, un ragazzo molto conosciuto a Riverdale.
La musica in quel locale era devastante, ti entrava dentro nelle ossa.
<non credo che sia il posto più adatto per me> esclamai a Veronica cercando di sovrastare tutto il casino.
<lasciati andare!> disse spingendomi in mezzo alla mischia.
Dopo qualche minuto che passai a ballare, impacciata come pochi, andai a sedermi ad un tavolino.
Un ragazzo si sedette di fronte a me, ma io lo cacciai quasi subito, non ero a mio agio.
Veronica appena mi vide mi raggiunse e disse sistemandomi una ciocca di capelli <la parte più bella deve ancora arrivare, ho detto ad Archie di portare tutti i nostri amici. Fra non molto dovrebbero essere qua>.
Corrugai la fronte <e Archie come convincerà tutti?>.
Rise <saranno obbligati>.
Risi, a volte Veronica e Archie si assomigliavano.
<andiamo> mi chiamò lei.
<dove?> chiesi.
Sul suo volto apparve un sorriso malizioso e con un dito indicò un punto non molto distante da noi.
<lo vedi quel piccolo palco laggiù?> domandò e io annuii non capendo dove volesse arrivare.
<è ora di andare a ballare Betty cara> esclamò contenta.
<cosa?! Davanti a tutti?> chiesi allibita, non potevo farcela.
<si, mi sono già messa d'accordo con il dj, ho scelto una canzone bellissima>.
Mi guardai intorno e fra i volti che vidi riconobbi Lory.
Che ci faceva lì?.
<okay, accetto> risposi a Veronica. Forse se avessi ballato in quel locale davanti a tutti Lory lo avrebbe considerato come se lo avessi fatto nel locale del suo amico.

Raggiungemmo il piccolo palco e il Dj fece partire una canzone abbastanza allegra.
Se inizialmente io partii molto timida, man mano che il ritmo aumentava io presi più confidenza.
Era come se per qualche secondo la Betty Cooper di tutti i gironi sparisse per lasciar posto ad un'altra Betty.
Quando la canzone che Veronica aveva scelto finì, ebbi un'idea.
<aspettami qua> dissi alla mia amica.
Andai verso il Dj e gli dissi all orecchio una canzone da mettere.
Salii sul palco da sola, senza Veronica.
Appena la musica partii la Betty che tenevo nascosta uscii e mi fece muovere su quel palco come se lo avessi sempre fatto.
La canzone che avevo scelto era molto lenta, quasi sensuale.
Non pensavo più a quello che mi circondava; mi stavo solo concentrando sul ritmo di quella canzone.
Tenni lo sguardo fisso su Lory e feci una giravolta, volevo far capire che se stavo ballando, lo avevo fatto in parte per riscattare quello che lui mi aveva chiesto.
Spostai leggermente lo sguardo più a destra e il sangue mi si raggelò.
Sentii bruciarmi ovunque, come se il suo sguardo fosse fuoco.
Jughead Jones era lì.
E sembrava tutto, tranne che felice di quello che stava accadendo.

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EI, ECCO IL NUOVO CAPITOLO.
VOI PREFERITE LA BETTY DI TUTTI I GIORNI O LA PARTE DARK DI BETTY?🔥

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora