CAPITOLO 18

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JUGHEAD POV'S:
Per un attimo l'espressione divertita scomparve dal mio volto.
<cosa?!> esclamai.
Mi guardò con un'espressione interrogativa <qualcosa non va?> domandò.
<n-no il punto è che hai appena detto che ti piace Betty> dissi quasi arrabbiato <e dovrebbe essere la tua migliore amica> aggiunsi.
<è proprio questo il problema> disse piano lui.
Non dissi più nulla. Come era possibile?.
<Jughead?> mi richiamò lui.
<che c'è?>
<pensi che dovrei dirglielo?> mi chiese.
Una parte di me stava per rispondere "si, devi dirglielo", ma un'altra parte mi stava dicendo tutt'altra cosa.
<forse dovresti prima aspettare di capire quale delle due ti piaccia> risposi <così la farai solo soffrire> guardai per terra e poi ritornando con lo sguardo verso di lui mi affrettai ad aggiungere <anche Veronica, intendo>.

BETTY POV'S:
<puntuale come un orologio svizzero> disse con un sorriso finto Cheryl quando mi vide entrare in palestra per gli allenamenti delle cheerleader. Sorrisi timidamente.
<non avrai comunque punti bonus> disse lei alzando un sopracciglio.
Le altre ragazze ci raggiunsero e iniziammo l'allenamento, anche se durante tutta la durata Cheryl non faceva altro che punzecchiarmi.

<questa sera devi assolutamente venire con me in un posto> disse entusiasta la mia amica.
<Ronnie, non posso uscire stasera> risposi. Fece una smorfia <Betty, non fare storie>.
La guardai e la incitai ad andare avanti.
<okay, si tratta di un posto dove mi ha portato ieri sera Reggie> esclamò.
<Sei uscita con Reggie?> chiesi incredula.
<da amici> sorrise lei <e comunque è carino> strizzò un occhiolino facendomi alzare gli occhi al cielo.
<passo davanti a casa tua per le 21.00> disse poco prima di andarsene.
<ma non è troppo tardi?> domandai lamentandomi; ma se ne era già andata.

<ehi Betty> mi raggiunse Archie all'uscita della scuola.
<avete sempre il vizio di arrivare di soppiatto> sorrisi.
Corrugò la fronte <chi?>
<tu e Jughead> risposi, ma poi mi mori subito la lingua, perché lo tiravo sempre in mezzo?.
Non feci in tempo a dire altro che Veronica mi raggiunse, di nuovo, di fretta.
<scusa Archie bello> disse <devo solo dirle che stasera passerò a prenderla un pochino dopo>.
<okay.. va bene> risposi.
Veronica corse via; sembrava sempre di fretta.
<uscite questa sera?> domandò Archie.
<si> sorrisi.
<ti ringrazio per l'invito allora> disse ironico fingendo di essere offeso.
Risi.

Per quella sera decisi di vestirmi leggermente più elegante senza esagerare; sperai che Veronica mi portasse in un posto decente.
Sentii suonare il campanello, doveva essere lei.
<vado io> dissi per avvisare i miei genitori scendendo le scale di corsa.
<mamma io vado da pop's a prendere un caffè> annunciai poco prima di uscire senza fare in tempo a prendermi le lamentele di mia madre.

<allora, dove si trova questo posto?> domandai.
<non molto lontano da qui...> poi aggiunse <mi dispiace, dovevo venire con la macchina ma mia madre non me lo ha permesso> si scusò.
<non c'è problema> sorrisi.
<basta che non torniamo troppo tardi> dissi poi.
Passammo qualche minuto in silenzio.
<quando vedi il cartello che indica la strada "fifth Rose" avvisami, è li che dobbiamo svoltare> annunciò Veronica.

Ci trovammo davanti ad un locale con delle forti luci verdi all'esterno.
<dai vieni, non te ne pentirai> mi trascinò dentro la mia amica.
Ci sedemmo ad un tavolino sotto alla specie di palco che si trovava in fondo alla stanza e restammo in attesa.
<ma che cosa è?> domandai.
<è un bar dove ogni sera su quel palco c'è uno spettacolo diverso> disse fiera.
Mi sembrava una bella l'idea.
Quella sera a quanto pareva sarebbe stata la volta dei comici.

Durante la pausa uscimmo fuori per prendere un po' d'aria.
<non avrei mai pensato che Reggie ti portasse in un posto così tranquillo> dissi.
<anche se non sembra è un tipo abbastanza a posto> rispose lei.
Le squillò il telefono e si allontanò per rispondere.
Quando tornò esclamò <tra poco devo andare, intanto rientriamo, la pausa sarà finita>.
Ci sedemmo al posto di prima; mi piaceva molto quello spettacolo.
Sentii picchiettarmi il braccio <Betty, devo andare> mi chiamò la mia amica.
<se vuoi vai pure, so la strada, voglio restare ancora un po'> risposi facendole un sorriso sincero.
Mi diede un abbraccio veloce e se ne andò.

<grazie mille a tutti per aver partecipato a questa serata> quasi urlò il comico appena finì lo spettacolo.
Mi alzai un po' indolenzita e andai verso l'uscita.
<oh no...> sussurrai quando vidi l'orario: era quasi mezzanotte.
Inizia ad incamminarmi, non riuscivo a stare tranquilla con il buio interrotto soltanto da qualche lampione sparso.
"Fifth Rose", dovevo solo trovare quella strada.

JUGHEAD POV'S:
Il navigatore mi disse che ero arrivato a destinazione, ma per sicurezza controllai nuovamente il cartello; si, indicava proprio "fifth Rose".
Misi il telefono in tasca e continuai a camminare.
Quello che mio padre mi aveva chiesto di fare sarebbe stato quella sera; come avevo immaginato non era nulla di buono.
Svoltai leggermente l'angolo e vidi i miei "obbiettivi".
Li raggiunsi il più lentamente possibile.
<allora tuo padre sa essere di parola> disse uno dei due signori sulla quarantina presenti.
<come sempre> risposi senza lasciar trapelare l'ansia che iniziava a salirmi.
<non pensavo che avrebbe mandato avanti il figlio> disse l'altro guardandomi dall alto al basso.
<è occupato in altre faccende> dissi con un tono di voce basso.
<va bene, d'accordo, arriviamo al dunque> disse quello più giovane.
Mise una mano nella tasca interna del giubbotto di pelle nera e fece per estrarre qualcosa, ma il suo compagno lo bloccò immediatamente <aspetta, non siamo soli...>.

BETTY POV'S:
Finalmente trovai quella dannata strada; era indicata solo da un cartello, per di più mezzo arrugginito.
Mi strinsi infreddolita nella giacca.
Quando sentii il telefono vibrare lo presi in mano.

-da Archie:" Riusciresti a mandarmi la scaletta del programma di settimana prossima?"

-da me:" non sono ancora arrivata a casa, sto tornando ora"

Visualizzò ma non rispose subito, fece passare qualche minuto.

-da Archie:"Betty, dove sei? Di preciso intendo"

-da me:" sono sulla strada fifth Rose, perché?"

Non capivo il perché quella domanda.
Non mi ero nemmeno resa conto di aver appena svoltato l'angolo, e quando alzai lo sguardo vidi in lontananza tre ombre.
Rabbrividii.
Stavano parlando fra di loro come se nessuno potesse sentirli.
Strinsi gli occhi per cercare di vedere meglio... quel cappellino lo avrei riconosciuto ovunque.

JUGHEAD POV'S:
<aspetta, non siamo soli...> disse il suo compagno.
Automaticamente feci scattare lo sguardo verso dove il signore stava guardando.
Il mio cuore perse un battito.
Oh no, che ci faceva Betty Cooper su questa strada?

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PROSSIMO CAPITOLO MARTEDÌ💦

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora