CAPITOLO 48

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<come mai volevi veder...> non lo lasciai finire di parlare che lo presi per il volto e lo baciai.
Subito lui mi circondò la schiena e si avvicinò a me.
Fu quasi un bacio disperato, come se entrambi ne avessimo bisogno.

 Fu quasi un bacio disperato, come se entrambi ne avessimo bisogno

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Lentamente mi staccai da lui e lo guardai negli occhi.
Fece per dire qualcosa ma io lo azzittii subito <non dire nulla> sorrisi, mi sentivo come se avessi appena finito di fare una maratona <perché non mi hai detto che ieri sera ti eri scontrato con quei 4 ragazzi?> domandai.
Strinse leggermente gli occhi e disse <come lo hai saputo?>.
Feci spallucce <ieri Kevin ti ha visto per caso e parlando me lo ha riferito>.
Sul suo volto apparve un sorriso; eravamo ancora in piedi in mezzo al locale, così Jughead mi poggiò una mano sulla schiena e mi invitò a sedere.
<Betty> disse piano lui <che cosa ti sta saltando in mente?> sorrise divertito.
Feci un lungo respiro <non lo so io... non ce la faccio più Jughead>.
Non lo sapevo nemmeno io che cosa mi fosse saltato in testa, sapevo solamente che avevo capito ciò che volevo.
Poggiai una mano sulla guancia del ragazzo con il cappello <voglio stare con te Juggy...> dissi con un filo di voce arrossendo.
La sua espressione cambiò completamente e da perplessa divenne dolce.
<so che forse penserai che io sia impazzita ma...> iniziai a farneticare, ma lui subito mi bloccò dicendo <non sto pensando questo>.
Alzai un sopracciglio <e allora... c-che cosa pensi?> avevo paura della risposta che avrebbe potuto darmi.
Mi guardò dritta negli occhi ed esclamò <che morivo dalla voglia di sentirtelo dire>.
Sul mio volto si allargò un sorriso <e perché non me lo hai mai chiesto?>.
Scosse il capo <perché volevo che tu fossi sicura, ho sempre pensato che tu odiassi il mio modo di vivere>.
Mi appoggiai alla sua spalle e chiusi gli occhi cercando di rilassarmi.
Mi diede un leggero bacio sulla testa e poi esclamò <non sai che voglia avevo di spaccare la faccia a Lory>.
Presi la sua mano fra le mie e controllai le ferite; erano già meno visibili della sera prima.
<non capisco perché tu non me lo abbia detto> dissi poi.
Sospirò <sapevo che avresti preso le mie difese e ti saresti messa ancora più nei casini>
Gli tirai un pugnetto sulla spalla <non mi metto mai nei casini>. Quando rise sentii il suo petto alzarsi e abbassarsi.

Avevamo passato quasi un'ora seduti sul divanetto di Pop's, e finalmente ci decidemmo ad uscire.
La mia testa era ancora confusa, stavo insieme a lui?.
Non ci eravamo chiariti ancora totalmente, così parlai <quindi noi ora... stiamo...> iniziai a dire titubante.
Rise e mi diede un bacio sulle labbra.
<se vuoi una risposta più approfondita basta chiedere> scherzò lui guadagnandosi una mia gomitata.
<ehi ragazzi> sentii una voce chiamarci.
Alzai lo sguardo e vidi Archie venirci incontro sorridente.
In quel momento mi venne un vuoto allo stomaco: come l'avrebbe presa lui la relazione fra me e Jughead? E mia madre? Per non parlare di mio padre e Caleb.
Più il mio migliore amico si avvicinava, più la mia ansia cresceva.
Quando Archie fu quasi vicino a noi mi voltai velocemente verso Jughead e sussurrai <ti prego aspettiamo ancora un po' prima di rendere la nostra relazione pubblica>.
Mi guardò e alzò gli occhi al cielo.
<che combinate?> domandò Archie allegro.
Pregai che il ragazzo a fianco a me reggesse il gioco.
Mi lanciò un'occhiata veloce e poi rispose <ci siamo incontrati per caso da Pop's>.
Mi sentii più sollevata.
<andiamo a berci un altro caffè?> propose Archie.
<io torno a casa> dissi gentile.
Jughead ci pensò un po'.
<ormai vivo di caffè, uno in più non mi cambierà la vita> scherzò.

Mio padre mi stava aspettando a casa seduto sulla sedia della cucina.
<papà, che succede?> chiesi una volta tornata a casa.
<dove sei stata?>.
Sbuffai <ancora con questa storia? Perché vi preoccupate così tanto?>.
Si alzò in piedi <perché sai che la sera ci sono in giro persone da non incontrare... specialmente i Serpents> esclamò.
Deglutii <non c'è pericolo>.
Fece una smorfia <e invece si che c'è> poi aggiunse <tua madre vuole anche pubblicare un articolo di giornale dedicato a loro>.
<c-che genere di articolo?> balbettai preoccupata.
Alzò le mani in segno di difesa <parlane con lei>.
Dovevo assolutamente scoprire di che cosa si trattava, mia madre aveva il potere di screditare e mettere in cattiva luce chiunque.

Feci una doccia senza svegliare nessuno e mi infilai il pigiama.
Prima di andare a dormire presi il telefono per spegnerlo e ci trovai un messaggio sul display.
Il sorriso mi apparve istintivamente

-da Jughead:"buona notte❤️"

Risposi felice e poi mi addormentai.

Mi svegliai a furia di sentire mia madre chiamarmi dal piano di sotto.
Raggiunsi la mia famiglia al piano di sotto e feci colazione.
<come mai così di buon umore?> chiese maliziosa Polly.
Le lanciai uno sguardo di fuoco ed evitai la domanda.

Una volta finito di mangiare feci per uscire di casa, ma poi cambiai idea e di coda tornai in camera per cambiarmi i vestiti.
Avevo pensato di indossare un vestititino rosso abbastanza scollato, aderente, che metteva a risalto le mie forme.
"Veronica approverebbe felicissima" pensai.
Mi sistemai i capelli e poi mi incamminai verso scuola.
Una volta arrivata mi resi conto di essere troppo in anticipo, ma in compenso vidi appoggiato sulla porta d'entrata Jughead.
Appena mi vide mi venne in contro con le mani in tasca.
<come mai a scuola così presto?> domandai ridendo.
<casualità...> rispose con tono vago mentre scrutava la mia figura.
Sorpassai Jughead e andai verso la biblioteca sperando che mi seguisse,e così fu.
Il fatto che lui stesse leggermente più dietro di me, mi metteva in imbarazzo; specialmente se pensavo che il vestito che indossavo non nascondeva nulla.
Entrai nella stanza e andai alla ricerca di un dizionario.
<se trovi il libro me lo passi per favore?> chiesi mentre indaffarata cercavo ovunque. Il giorno prima avevo visto che ne era rimasto solo uno e dovevo trovarlo.
<ah-ah> rispose lui divertito.
Continuai a cercare fra tutti gli scaffali senza mai distogliere lo sguardo.
<impossibile> esclamai spostando una pila di libri <ieri pomeriggio era qui>.
<se trovo chi l'ha preso...> dissi cercando fra l'elenco.
<sapevo che dovevo prenotarlo> mi lamentai guardando su un altro scaffale.
Sentii un colpo di tosse alle mie spalle e io mi voltai.
Davanti a me trovai Jughead con il dizionario in mano e un'espressione divertita sul volto.
Spalancai la bocca <da quanto l'hai trovato?>.
<Betty, ci sarai passata accanto almeno una decina di volte>.
Glielo presi dalle mani <so che ce l'avevi dal primo secondo> esclamai alzando un sopracciglio.
Rise.
<bene> dissi <ora devo andare in classe>.
<meglio che ci vada anche io> aggiunse lui.
<ci vediamo dopo?> domandai speranzosa.
<certo> rispose, e poi si allontanò.
Prima di raggiungere il corridoio, tornò indietro e con una faccia maliziosa esclamò <ah e Betty, dovresti mettertelo più spesso questo vestito>. Poi sgattaiolò via come un bambino.
Feci per dire qualcosa ma poi ci rinunciai e mi morsi un labbro rinunciandoci

In corridoio vidi passare Cheryl con la sua solita aria antipatica e pensai a tutti i casini che avrebbe potuto creare

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In corridoio vidi passare Cheryl con la sua solita aria antipatica e pensai a tutti i casini che avrebbe potuto creare.
Sapevo che stare con Jughead avrebbe portato a tanti casini...

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EHILÀ, CHE NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO? CHE NE PENSATE DELLA SCELTA DI BETTY?🌸

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora