CAPITOLO 16

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Nonostante fossi andata a letto tardi, quella mattina mi svegliai lo stesso molto presto.
Feci colazione e aspettai che anche i miei genitori si svegliassero.
<tutto bene Betty?> mi chiese mia madre <sembri pensierosa>.
<no, sto bene> sorrisi.
In realtà non era del tutto vero.

Presi il telefono e chiamai Veronica dicendole di incontrarci da pop's; avevo bisogno del supporto di una amica.

<allora, Betty, quali sono i tuoi dilemmi?> sorrise lei con fare scherzoso.
<è uno, ed ha un nome ben preciso in realtà> dissi <Archie>.
Le raccontai della mia cotta per lui che avevo da anni e della sera precedente.
<Wow, questo sì che è un bel problema> esclamò <non l'avevo mai messa in conto questa ipotesi>.
<quindi ora che farai?> domandò.
<in che senso?>
<nel senso che tu gli hai rivelato che ti piace un ragazzo ma non gli hai detto chi> subito aggiunse <e vorrà di certo scoprirlo>.
Spalancai gli occhi, non ci avevo ancora pensato a quello.
<beh ma forse è un bene no?> disse Veronica.
<un bene? Ma sei matta?> esclamai.
<beh se lui dovesse chiederti qualcosa d'altro su questo argomento tu avrai l'occasione di dichiararti>.
Mi guardai le mani pensierosa e probabilmente la mia amica lo notò.
<che c'è? Non è così?>
<si... penso di si> risposi con un filo di voce.
<e allora perché non mi sembri molto convinta?> chiese appoggiando i gomiti al tavolo.
<stavo pensando a delle cose che Jughead mi ha detto ieri sera, e stavo iniziando a pensare che forse... insomma, potrebbe avere anche ragione...>risposi.
<che ti ha detto?> mi domandò e io le ripetei il discorso che il ragazzo con il cappello mi aveva fatto.
<pensi veramente che potrebbe essere così?>
<non lo so> dissi con voce lamentosa; non sapevo più che pensare.
Mi arrivò un messaggio dalla segretaria della scuola: voleva incontrarmi per parlare del giornalino.
<devo andare> dissi rivolta a Veronica.
<ci vediamo domani?>
<certamente> sorrisi.
<ah e Betty> mi disse appena mi alzai dal tavolo.
<sei sicura che il problema sia solo uno?>.
Alzai un sopracciglio <che intendi?>.
<che per me i problemi sono due> sorrise <e si chiamano Archie e Jughead>.

Arrivai a scuola di corsa. Non avevo nemmeno risposto a Veronica, si sbagliava.
"O forse ha ragione" disse una mia vocina nella testa.
No, non aveva ragione.
<signorina Cooper, è arrivata> mi sorrise Angel, la segretaria della scuola.
<c'è qualche problema con il giornale della scuola?> domandai.
<no, al contrario> sembrava entusiasta.
<non so che cosa sia cambiato, ma devo dire che è migliorato molto> esclamò.
Beh si, in effetti qualcosa era cambiato; ovvero la presenza di Jughead.
<continui così. Volevo chiederle se riesce a pubblicare un altro articolo entro mercoledì> disse passandomi dei fogli con probabilmente delle notizie nuove.
<mi metto al lavoro subito> risposi.

Appena uscita a scuola presi in mano il telefono; si, dovevo farlo per forza
<pronto?> disse una voce annoiata dall'altro capo del telefono.
<ciao Jughead, sono Betty>.
<non riesci proprio a stare senza di me per più di 24 ore eh?> lo immaginai con il suo solito sorrisino malizioso.
<ti chiamo solo per avvisarti che entro mercoledì dobbiamo pubblicare altri articoli del giornale> dissi cercando di ignorare il commento di prima.
<Si io..> si interruppe e sentii dei rumori provenire da dove stava lui.
<oh scusami, devo andare di corsa ora> sentii dei fruscii <a dopo>. Riattaccò.
"Perfetto" pensai.

Ero andata verso il parco, forse li mi sarei potuta rilassare un po'.
Vidi sul display del telefono comparire un messaggio di Archie; ma decisi di ignorarlo.
Mi sedetti su una panchina e socchiusi gli occhi in cerca di relax.

Sentii la panchina scricchiolare e automaticamente riaprii gli occhi.
Jason? Il gemello di Cheryl.
Mi spostai più verso il bordo della panchina. Sembrava assorto a fissare il vuoto. Era un ragazzo agghiacciante.
Proprio quando mi arresi all'idea che si fosse seduto di fianco a me per caso parlò <tu non avevi una sorella?>.
Restai di stucco.
<s-si, perché lo chiedi?>.
Alzò le spalle <era solo una semplice curiosità>.
Si voltò e fissò i suoi occhi nei miei facendomi venire i brividi di paura.
<non l'ho mai vista> disse.
Perché stava parlando con me?.
<si... è una storia lunga>.
si alzò lentamente dalla panchina <non mi interessa>. Se ne andò.
Poteva fare a gara con Jughead per il premio del più strano.
Il telefono vibrò nuovamente.

-da Jughead:" dimmi dove sei e ti raggiungo"

Allora si era ricordato del giornalino.

-da me:" sono al parco. Può andar bene?"

Visualizzò ma non rispose.
Il solito.
<penso che vada benissimo> disse Jughead facendomi saltare in piedi dalla paura. Mi era arrivato alle spalle di soppiatto.
<mi hai spaventata!> esclamai.
<l'ho visto> rise lui.
<questi sono i fogli che la segretaria mi ha dato, gli ho già dato un'occhiata> dissi.
<aspetta cosa? La segretaria?> disse divertito.
<che c'è di strano>
<stavo solo pensando che potrebbe essere il tuo futuro lavoro> disse. Restò un attimo in silenzio e poi sempre più convinto disse <si, ti ci vedo proprio> sorrise <tutta precisina mentre dai indicazioni agli alunni>fece una pausa e trattenendosi dal ridere continuò <mentre controlli ossessivamente che tutto sia in ordine>.
Incrociai le braccia al petto <mi ci vedi come segretaria?>.
Si soffermò qualche secondo a pensare guardando verso l'alto; fece una smorfia stringendo le labbra, sorrise felice ed esclamò <si>. Lo faceva apposta per provocarmi.

Presi la mia borsa e gliela tira addosso

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Presi la mia borsa e gliela tira addosso.
<ahia> si lamentò <ma che fai?>.
<se mi prendi ancora in giro te la spacco in testa> esclamai cercando di mostrami convinta.
<Oh no Betty Cooper, non puoi mostrare violenza in pubblico> mi prese in giro nuovamente.
<Jughead!> lo richiamai alzandomi in piedi.
<va bene va bene> si arrese lui alzando le mani continuando a sorridere.
<adesso lavoriamo al giornale> poi aggiunsi <per piacere>.

<wow Betty> mi interruppe una voce familiare; ma proprio lei?.
<Cheryl, che vuoi?> domandai scocciata.
<non pensavo che Jughead fosse proprio il tuo prototipo di ragazzo con cui passare del tempo> disse con un sorrisino amaro.
<stiamo lavorando al giornale della scuola. Ma non rimane il mio tipo comunque> risposi cercando di mantenere la calma.
Fece il suo solito sorriso <non ti scaldare così tanto>.
Tirai un sospiro di sollievo quando la vidi allontanarsi.
Sentii Jughead schiarirsi la voce per richiamare la mia attenzione. Appena mi voltai lo vidi con le braccia incrociate al petto.
<e così non ti piaccio eh?> disse sorridendo leggermente e avvicinandosi a me.
Avvicinandosi troppo, per i miei gusti.

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QUESTO ERA IL NUOVO CAPITOLO, SPERO VI SIA PIACIUTO
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RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora