Poggiai una mano sulla sua guancia
<ti prego Jughead> sussurrai <ho bisogno di te>.
Lui abbassò lo sguardo, ma io lo costrinsi a guardarmi negli occhi alzandogli il volto con due dita sotto al mento.
<tu non immagini quanto tu mi abbia fatto del male lasciandomi sola in questo modo> dissi asciugandomi una lacrima. Mi resi conto solo qualche secondo dopo che la frase che avevo appena pronunciato mi era uscita senza che io ci pensassi. Non avrei mai voluto dirgli una cosa del genere, ma forse era quello che provavo veramente in quei giorni.
L'espressione di Jughead era cambiata; aveva la bocca leggermente socchiusa mentre mi guardava confuso.
Forse non si aspettava una frase del genere.
Mi tolse la mano dal sul volto e si spostò.
Si voltò e fece per andarsene, ma io quella volta lo feci fermare urlandogli a dietro <vaffanculo Jughead!> poi continuai urlando <vaffanculo a te e ai tuoi sbalzi d'umore, vaffanculo a quella dannata sera in cui mi sono aperta a te. Vaffanculo!>.
Subito mi tappai la bocca con la mano. Non erano proprio frasi da me, non capivo che cosa mi fosse preso.
Si girò nuovamente verso di me e riuscii a vedere il suo solito sorrisino divertito <Betty Cooper, direi che è proprio un atteggiamento disonorevole da parte sua> disse con tono ironico.
Si avvicinò ancora con un'espressione divertita che mi fece innervosire, a separarci c'erano solo pochi passi; feci per tirargli uno schiaffo ma lui riuscì a bloccare il mio movimento rapidamente.
Guardai la mia mano trattenuta dalla sua a mezz'aria.
Sorrise appena <non riesco ancora a capire se mi piace di più la "Betty rosa e fiori" o la Betty che nessuno conosce> poi aggiunse <a parte me>.
Sorrisi, il cuore aveva ripreso a battere più velocemente.
Per un secondo tornammo entrambi ad essere seri.
Poggiai le mani ai lati del volto di Jughead, indecisa se fare quel gesto; ma lui mi precedette e avvicinò il mio viso al suo per poi far combaciare le nostre labbra
Mi venne da sorridere e lui si staccò leggermente per ricambiare il sorriso.
<non volevo ferirti> sussurrò.
I nostri nasi si scontrarono e un brivido mi percorse.
<proprio quando tu te ne sei andato sono stata sommersa dai problemi e...> dissi piano <non riuscivo a smettere di pensare a te>.
Stranamente dire quelle cose ad alta voce non mi aveva imbarazzata come avevo immaginato.
In un secondo fu seduto sul muretto vicino a noi e io sentii freddo quando si allontanò.
<allora> esclamò <inizia col dirmi quali sono tutti questi problemi>.
Mi posizionai fra le sue gambe e cominciai a descrivergli ogni disastro che in quei giorni era capitato.Mi spostò una ciocca di capelli <wow Betty, la fortuna non gira dalla tua parte> scherzò lui dopo i minuti interminabili passati a raccontargli.
Gli tirai un pugnetto sul braccio.
<penso che prima di tutto dovresti risolvere con Veronica> disse.
Feci una smorfia <e se avesse scoperto qualcosa su di...noi?> dire quell'ultima parola mi aveva fatto diventare leggermente rossa; "noi", si, eravamo un "noi".
<tranquilla, non sarebbe un problema> poi aggiunse <sai che per me rendere pubblica la nostra relazione è un passo da fare>.
Strinsi le labbra <lo so, però prima voglio risolvere tutti i casini che ho in giro>. Appoggiai la testa sulla sua spalla <okay?> chiesi.
Mi diede un bacio sulla tempia <è okay Betty> dopo un po' disse anche <appena avremo risolto tutto però, sarà la prima cosa da fare>.
Annuii.
Aveva detto "avremo", noi due insieme avremo risolto tutto.<ti riaccompagno a casa> esclamò.
Camminammo uno di fianco all'altro e a passo abbastanza svelto seguivamo la strada principale.
<Jughead> lo richiamai <perché ti sei allontanato così improvvisamente da me? Che cosa è successo?>.
Fece un respiro profondo <è una storia complicata> rispose.
Gli poggiai una mano su una spalla <sai che questa risposta non mi basta> dissi <sono sicura che più avanti saprai spiegarmi meglio> sorrisi.
Avevo deciso che forzarlo non sarebbe servito a niente, Jughead mi avrebbe detto tutto, ne ero sicura. Dovevo solo lasciargli del tempo. Ogni volta che toccavo quell'argomento si irrigidiva.Mancava ancora un bel pezzo prima di raggiungere casa mia.
Il telefono vibrò, era un messaggio di Caleb.
Il ricordo di qualche ora prima mi invase, l'ultima cosa che volevo fare era baciare Caleb, o meglio, era stato lui a baciarmi.
Lessi il messaggio e decisi comunque di ignorarlo. Mi infilai il telefono in tasca e continuai a camminare.
Jughead non aveva notato nulla, ma sembrava quasi che il ricordo di Caleb fosse passato da me a lui.
<alla fine l'hai più richiamato Caleb?> domandò ad un certo punto.
Quando gli avevo raccontato tutti i problemi, avevo omesso il particolare di Caleb.
Mi ero fermata a raccontargli della chiamata persa da lui; Jughead non sapeva nulla di quel pomeriggio.
<s-si> risposi balbettando, avevo parlato talmente a bassa voce che lui non mi aveva sentita.
Si fermò in mezzo al marciapiede e mi guardò in attesa di una risposta.
Abbassai lo sguardo e capii che lui aveva intuito che qualcosa non andava.
Strinse leggermente gli occhi e mi spronò nuovamente a rispondere <Betty?>...* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
EII, HO LETTO UN PO' DI MESSAGGI SOTTO LA PARTE POSTATA IERI SERA E... HO GIÀ DECISO CHE COSA FARE.
PER ORA NON VI DICO NULLA, INFORMO SOLO CHE SARANNO DIVERSE COSE...😏❤️
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RIVERDALE| BETTY & JUGHEAD
FanfictionBetty è una ragazza che cerca sempre la perfezione. I suoi due migliori amici sono Veronica e Archie... ma le cose cambieranno quando Betty inizierà a far conoscenza con Jughead: il miglior amico di Archie a lei sempre stato sconosciuto. Nonostante...