CAPITOLO 47

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Jughead si era scontrato con quei ragazzi?
Veronica mi scosse per una spalla <ci sei?> esclamò risvegliandomi dai miei pensieri.
Kevin era ancora a fianco a me, ma in un secondo ci salutò e se ne andò.
<si scusami> risposi alla mia amica <ci sono>.
<bene> disse <ho visto che Jason si è fermato alle macchinette con il gruppo di football, uscirà più tardi degli altri>.
<meglio così> poi aggiunsi <meno gente assiste al nostro incontro e meglio è>.

Aspettammo dieci minuti, fin quando Jason non sbucò dalla porta d'entrata della scuola. Per fortuna era solo.
Veronica lo raggiunse e io la seguii preoccupata per quello che avrebbe potuto dirgli la mia amica.
<hai un minuto?> domandò lei <dobbiamo parlarti di una cosa importante>.
Ci guardò con il suo solito sguardo agghiacciante <non più di un minuto>.
Mi feci coraggio e parlai <qualche giorno fa ho trovato una lettera destinata a Polly> iniziai a dire <tu ne sai qualcosa?>.
Fece una smorfia, ma Veronica lo interruppe subito <ovviamente sappiamo già che centri tu dato che la calligrafia è la stessa> sorrise acida.
Le tirai una gomitata di nascosto, forse era stata un pochino troppo diretta.
Jason sembrava avesse visto un fantasma.
Fece un passo verso di me e si chinò leggermente <Polly non ha ricevuto quella lettera?>.
<no, volevo prima capire chi fosse il mittente>.
Si guardò le mani <ora che lo sai, che intenzioni hai?> domandò.
Restai di ghiaccio, aveva appena confessato così facilmente di averla scritta lui?.
Fino all'ultimo pensavo che ci stessimo sbagliando io e Veronica, che cosa centrava lui con mia sorella?.
Forse Jason non era quello che sembrava essere.
<mia sorella questa sera parte> dissi piano <le darò la lettera prima che se ne vada>.
<devi dargliela subito> esclamò lui.
<perché?> domandò questa volta Veronica.
<perché dobbiamo parlare, prima che parta> rispose tranquillo.
Annuii <d'accordo> lo guardai per la prima volta negli occhi <appena torno a casa gliela consegnerò, ma sappi che vorrò sapere che cosa sta succedendo fra voi due>.
Mi squadrò <perché ti impicci così tanto?>.
Feci un lungo respiro <perché tu nella lettera hai detto che "non centravi nulla con quello che era successo"> feci una pausa <e io voglio sapere se in qualche modo hai ferito Polly>.
Tirai fuori dalla borsa la lettera <e ora vagliela a consegnare tu di persona>.
Gli voltai le spalle e, insieme a Veronica,mi allontanai da lui.
<wow Betty> esclamò lei <non ti aspettavo così decisa. Tu hai sempre temuto Jason>.
Feci un mezzo sorriso <difenderei mia sorella anche in capo al mondo>.

Avevo per la testa mille cose, ma la principale era Jughead.
Dopo essermi cucinata il pranzo ricevetti un messaggio.

-da Caleb:"ei, come stai?"

-da me:"abbastanza bene, tu sua sorella?"

-da Caleb:"ora sta meglio. Ti va di vederci questa sera?"

Prima di rispondere ci pensai su, e decisi di risolvere prima un'altra questione.

-da me:" mi spiace ma questa sera non posso"

Senza neanche controllare che cosa aveva risposto andai sulla chat di Jughead e scrissi

-da me:"ho bisogno di parlarti, vieni questa notte da Pop's. Dopo la mezzanotte"

Spensi il telefono.
Mi resi conto che forse avevo fatto una cavolata a scrivere quel messaggio a Jughead, ma dovevo risolvere alcune questioni... specialmente una in particolare.

Verso metà pomeriggio il campanello suonò e io andai ad aprire, ero sola in casa.
<Jason?> esclamai sorpresa appena lo vidi.
Aveva la solita aria agghiacciante, e non mi metteva di certo tranquillità.
<cerchi Polly?> domandai.
<cercavo anche te> rispose appoggiandosi allo stipite della porta.
Lo guardai interrogativa e lui andò avanti a parlare <ho pensato che forse la lettera è meglio che rimanga a te, non è una buona idea darla a tua sorella>.
Restai a bocca aperta, non potevo crederci che si fosse arreso così facilmente.
Mi misi di fronte a lui e incrociando le braccia esclamai <eh no caro mio, ora tu ti metti qua> indicai il divano di casa mia <e aspetti che arrivi Polly>.
Senza replicare seguii i miei ordini.
Sorrisi soddisfatta <dovrebbe arrivare a momenti>.
Scosse leggermente la testa <spero solo che risolva qualcosa questa lettera>.
<mia sorella adora questo genere di cose> dissi con un tono di voce più dolce, e poi corsi a chiudermi in camera.

Dopo poco tempo sentii Polly rientrare in casa e poi sentii solamente delle voci confuse, non riuscivo a capire quasi nulla, così ci rinunciai.
Mi sdraiai sul letto e mi addormentai nonostante fossero le 5 di pomeriggio, dovevo riposare per quella sera...

Mi svegliai di colpo quando sentii tirarmi per un braccio; aprii gli occhi e vidi mia madre.
<dobbiamo portare tua sorella all'aeroporto> disse.
Mi alzai di malavoglia e constatai che erano le 7 di sera passate.
<mi sistemò un attimo e poi sono pronta> risposi.
Non volevo che Polly se ne andasse.

Salii in macchina insieme a mia sorella e aspettammo che anche i nostri genitori ci raggiungessero.
<da quanto sapevi di Jason?> mi domandò.
<da non molto> poi aggiunsi <avete risolto?>.
Si sistemò i capelli in una coda alta <stiamo sistemando delle cose... ed è proprio per questo che non mi va di partire>.
Mi si illuminò il volto <e allora resta>.
Sorrise <sai che mamma e papà non vogliono>.
Mi morsi leggermente un labbro e poi sussurrai <e allora perché non ti compri una casa qui? Possono vietarti di stare nella loro casa ma non di vivere a Riverdale>.
Non rispose.
Mio padre fu l'ultimo a salire in macchina e partimmo.

Fui l'ultima che mia sorella salutò.
La abbracciai talmente stretta che quasi le mancò il respiro.
<ti prego resta> le sussurrai all'orecchio <ho bisogno di te>.
Si staccò e mi guardò seria; fece passare lo sguardo anche sui miei genitori.
Mi rivolse un piccolo sorriso <penso che l'idea di comprarmi una casa qui sia la più sensata che abbia mai sentito>.
Spalancai gli occhi <stai dicendo che resterai qui?!> quasi urlai di gioia.
Annuì decisa.
<ma ormai hai pagato il biglietto aereo> si lamentò mia madre, ma nessuno le diede retta.
Saltai addosso a Polly felice e ritornammo in macchina.
<noi ti ospiteremo a casa nostra per due giorni, vedi di trovarti un'appartamento> esclamò mio padre con un tono di voce duro.
Quella di Polly era una notizia che mi aveva risvegliato tutto l'entusiasmo, e mi diede maggiore forza per farne un'altra.

Controllai ossessivamente l'orologio: era mezzanotte.
Ero sgattaiolata fuori casa mezz'ora prima e stavo aspettando Jughead seduta ad un tavolo nonostante fossi in anticipo.
Quando avevo saputo da Kevin la notizia che Jughead aveva affrontato quei ragazzi, qualcosa si era mosso in me.
Avevo capito che dovevo buttarmi, dovevo provarci.
Era come se mi si fosse aperto un mondo d'improvviso.
Avevo capito che la cosa giusta da fare era lasciarmi guidare dalle emozioni.
A quell'ora il locale era quasi completamente vuoto.
Sentii il campanello della porta e alzai lo sguardo di colpo.
Appena vidi Jughead sentii un calore partirmi dai piedi fino ad arrivare in alto.
Mi alzai dal tavolo e lo raggiunsi.
<come mai volevi veder...> non lo lasciai finire di parlare che lo presi per il volto e lo baciai...

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *EII, CHE COSA STA COMBINANDO BETTY? SPERO IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO🔥

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EII, CHE COSA STA COMBINANDO BETTY?
SPERO IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO🔥

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora