CAPITOLO 43

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Quando stavamo per approfondire il bacio, improvvisamente, la porta di casa si spalancò e una voce si diffuse nella stanza... la riconobbi immediatamente quella voce.
Subito io e Jughead ci allontanammo, ma non abbastanza velocemente.
<S-scusate io... ma che sta succedendo?> esclamò Polly.
In quel momento sentivo le guance scottare dall'imbarazzo.
<n-nulla... noi... ecco> mi interruppi quando capii che non sapevo che cosa dire per giustificare la scena a cui mia sorella aveva assistito. Aveva notato chiaramente la nostra eccessiva vicinanza.
<come mai sei qua?> le chiesi senza guardarla in faccia.
<stavamo per andare a dormire io e la mia amica ma mi ero resa conto di aver dimenticato il sacco a pelo... così ero tornata a prenderlo> rispose.
Strinsi i pugni per cercare di pensare più in fretta.
<devo andare a prenderti il sacco?> proposi cercando di far finta di nulla.
<no> poi aggiunse <Jughead riesci ad andare tu per piacere? Sta in camera mia. Piano superiore, seconda stanza a destra> sorrise Polly.
Jughead che fino a quel momento era restato in silenzio annuì e si avviò verso le scale.
<Betty> esclamò mia sorella guardandomi negli occhi <che cosa stavate facendo?>.
Non feci in tempo a rispondere che mi interruppe <anzi no, no non dirmelo. Tanto lo so già cosa stavate facendo>.
<mi spiace... non volevo> dissi con un filo di voce.
Mi squadrò <per cosa ti stai scusando? Non hai mica ammazzato nessuno> esclamò dandomi una leggera gomitata.
Mi misi una mano sulla fronte ed esclamai <ti prego non dire nulla a mamma e papà>.
Mi fece un occhiolino <certo> e poi aggiunse <a patto che domani mi spieghi bene la situazione>.
Quando tornò, Jughead lanciò la sacca a mia sorella che lanciandomi uno sguardo fugace uscì di casa.
Chiusi a chiave la porta.
<emh...> balbettai imbarazzata <scusami non pensavo sarebbe tornata>.
Sorrise <è stato divertente vedere la tua espressione Betty>.
Gli tirai un pugnetto sulla spalla <smettila di prendermi in giro> aggiunsi <non avresti riso così tanto se al posto di mia sorella fosse entrata mia madre>.
Per qualche secondo smise di ridere <hai ragione>.
Misi le chiavi in tasca.
<come minimo per questo inconveniente mi devi un favore> esclamò.
Incrociai le braccia al petto e feci una smorfia <e che cosa vorresti?>.
Alzò le spalle <devi pensarci tu> disse andando verso la porta. Girò la maniglia ma poi si ricordò che era chiusa a chiave <hai intenzione di tenermi rinchiuso qua dentro?> scherzò maneggiando con la porta.
Ci pensai un attimo e poi risposi <si>.
Si voltò di scatto verso di me <come?>.
Sorrisi <si. Se vuoi puoi restare> mi affrettai a dire anche <se dormirai e basta>.
Sorrise <affare fatto>.
La sua espressione però non era del tutto convincente.

Salimmo verso camera mia e quando entrammo mi si formò un groppo in gola; non avevo mai portato un ragazzo in camera mia. Solamente Archie quando eravamo più piccoli. Feci un respiro, non volevo fare la stessa scenata della sera in cui lui aveva dormito sul divano. <Non... non ho un pigiama per te> dissi piano, poi aggiunsi sorridendo <a meno che tu non voglia provare l'ebrezza di indossare la mia nuova maglietta di cotone>.
Sul suo volto si allargò un sorriso <nessuno ti ha mai rivelato la mia tendenza femminile?> scherzò. Scossi la testa divertita.
<Mi arrangerò> disse poi infine. Si sedette sulla sedia della mia scrivania e restò a guardarmi.
<Io ora dovrei vestirmi...> dissi invitandolo ad uscire, ma a quanto pare non sembrava molto d'accordo dal momento che faceva finta di nulla.
<Jughead> lo richiamai.
Incrociò le braccia al petto <che c'è?>.
Sospirai <devo cambiarmi. Potresti uscire dalla stanza?> mi sentivo in imbarazzo.
Mi guardò come se volesse sfidarmi <per caso ti imbarazza spogliarti davanti a me?> domandò.
Fui tentata di rispondergli "sì", ma poi lasciai che la Betty più nascosta mi guidasse.
<Certo che no> risposi con un sorrisino.
Tolsi il maglione e restai con una canottiera e i jeans, ma ancora il bello doveva venire.
Slacciai i bottoni dei pantaloni e delicatamente li tolsi. Feci sfilare lentamente la canottiera bianca cercando di farlo nel modo più sensuale possibile. Quando fui solamente in intimo alzai lo sguardo verso Jughead mordendomi leggermente un labbro.
Non era più con le braccia incrociate e una mano gli ricadde sulle gambe, aveva un'espressione strana, come se fosse stato ammaliato da qualcosa.

Il suo sguardo mi provocò un calore improvviso e ritornai alla realtà

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Il suo sguardo mi provocò un calore improvviso e ritornai alla realtà. Presi la canottiera caduta a terra e cercai di coprirmi leggermente <Ora ne sei più convinto?> esclamai soddisfatta.
Andai verso il bagno.

Dopo essermi sciacquata la faccia mi guardai allo specchio e mi ripetei "Betty, non fare stupidate".
Uscii dal bagno ma dopo pochissimi secondi cambiai idea a rientrai di corsa.
Mi sistemai meglio i capelli.
Ora andava meglio.
Ritornai in stanza e senza pensarci due volte mi coprii gli occhi quando vidi di fronte a me Jughead senza maglietta.
Lo sentii ridere.
<Betty, hai appena fatto quasi uno spogliarello davanti a me. Non ci credo che ora ti impressioni a vedere un po' di pelle scoperta>.
Tolsi le mani e sforzandomi di non guardare troppo andai verso il letto pensando che in realtà avevo visto molto più di così la sera della settimana prima.
Scacciai via quei pensieri che mi fecero venire le guance rosse.
<non mi dai neanche il bacino della buonanotte?> disse lui facendo il finto offeso.
Sorrisi ma restai ferma dove ero.
Il letto si abbassò leggermente quando Jughead si sdraiò a fianco a me.
Gli stavo dando le spalle, ma dopo qualche minuto rotolai sul fianco e gli stampai un bacio sulla guancia <buonanotte> dissi.

Mi svegliai in preda al panico.
Mi guardai intorno e vidi solamente il buio, avevo fatto un altro incubo.
Mi capitava di avere incubi solamente dopo aver guardato qualche film horror o quando ero troppo in ansia.
Con il cuore che a furia di battere sembrava volesse uscire dal petto feci strisciare la mano sul materasso fin quando non incontrai la mano di Jughead.
Forse così andava meglio.
Sentii dei mugolii provenire dal ragazzo al mio fianco.
<che succede?> domandò mentre si strofinava gli occhi assonnato.
Feci per ritrarre la mano dalla sua, ma lui strinse la presa.
<nulla... ho avuto semplicemente un incubo> successivamente aggiunsi <scusami se ti ho svegliato>.
Si mise a sedere sul letto e restò a guardarmi.
<ora è tutto okay?> chiese.
Annuii poco convinta.
<allora facciamo una cosa> iniziò a dire tornando a sdraiarsi a pancia in su; si picchiettò una mano sulla sua spalla <forza sdraiati>.
In quel momento mi resi conto che avrei tanto voluto dormire abbracciata a qualcuno, ma ero ancora frenata dalle mie paranoie.
<ma non ti da fastidio?> domandai titubante.
Lo vidi sorridere al buio <odio dormire con qualcuno addosso> subito aggiunse <ma credimi Betty, tu neanche volendo mi daresti fastidio>...

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EII, ANCHE PER VOI OGGI È INIZIATA SCUOLA?🙁
DOMANI NUOVO CAPITOLO❤️

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora