RICORDATEVI DI PASSARE A LEGGERE IL CAPITOLO PRECEDENTE❤️
Archie mi guardò con aria interrogativa, poi prese dalla tasca un foglietto e una penna e cominciò a scrivere qualcosa.
Ma che diavolo stava facendo?.
Lory era ancora chinato a terra intento a sistemare le cose nel suo borsone.
Rialzai lo sguardo e vidi Archie tenere in mano un foglietto con scritto "dietro di te".
Subito mi voltai e vidi Jughead alle mie spalle.
Dallo spavento mi portai una mano sul petto e sentii il cuore picchiare contro la cassa toracica, le sue entrate in scena silenziose mi facevano sempre saltare in aria.
Allo stesso tempo, quando lo vidi, mi rilassai.
Feci un passo indietro fino a quando sentii la mia schiena poggiare su Jughead.
Lory si rialzò in piedi e restò pietrificato.
<mi sembrava chiaro che doveva essere una cosa fra me e te> sibilò rivolto a me.
Feci spallucce <se qualcosa non va, dovresti parlarne con Cheryl>.
Strinse la mascella.
Archie nel frattempo si stava avvicinando curioso a noi.
<hai già i tuoi problemi a cui pensare Jones> esclamò Lory serio.
<e Betty fa parte di questi> rispose prontamente lui.
Al ragazzo di fronte a noi venne da ridere <a quanto pare le discussioni con tuo padre ti rendono nervoso eh Jughead>.
Non capii che cosa volesse dire con quella frase.
Il ragazzo con il cappello fece un respiro profondo, forse stava cercando di mantenere la calma.
Il ragazzo dai capelli rossi affiancò Lory <c'è qualche problema qua?> domandò lanciando a tutti occhiate investigative.
<no> rispose Jughead rilassando le spalle <ce ne stavamo andando>.
Lory giocò con un piercing al sopracciglio e poi si decide a dire <spero di non incontrarti troppo presto biondina>.
Si allontanò da noi.
<chi era?> chiese Archie indicandolo.
<nessuno di importante> risposi io facendo una smorfia per tranquillizzarlo.
Mi trovavo fra Jughead e Archie, feci passare il mio sguardo da uno all'altro e poi mi venne in mente una cosa quando mi soffermai sul ragazzo con il cappello.
<ti devo parlare> dissi riferita al mio migliore amico. Lo presi per un lembo della giacca e lo trascinai qualche metro distante da Jughead, che nel frattempo, stava sorridendo leggermente.
<ti ricordi il messaggio che mi avevi mandato qualche giorno fa?> domandai.
Si mise una mano sul volto <scusami Betty, quella sera ero completamente ubriaco>.
Sgranai gli occhi <ubriaco?> poi aggiunsi subito <quindi non pensavi sul serio le cose che hai detto, vero?>.
Sorrise imbarazzato <direi di no... ormai mi è passata... e poi sto cercando di uscire con Veronica>.
Sorrisi sollevata <perfetto, grazie>. Per un momento avevo temuto di perdere un grande amico.Il pomeriggio lo avevamo passato noi tre da Pop's, ormai il proprietario di quel bar non poteva più vederci.
Poco prima di cena Jughead si offrì di riaccompagnarmi a casa.
Una volta arrivati di fronte a casa mia lo salutai e ringraziai con un abbraccio, ma appena ci staccammo la porta si aprì rivelando l'immagine di mia sorella.
<Jughead!> esclamò con tono allegro <perché non ti fermi a cena da noi?>.
Dopo quella proposta non riuscivo a muovere neanche un muscolo dallo stupore.
<non penso sia una buon...> non mi lasciò finire di parlare che Polly corse davanti a noi e trascinò il ragazzo al mio fianco verso la porta di casa.
<Polly ma che fai?> esclamai preoccupata.
I miei avrebbero voluto vedere Jughead prendere un aereo per la parte opposta del mondo e non rivederlo mai più, figuriamoci averlo sotto lo stesso tetto.Percorremmo il corridoio fino ad arrivare in sala da pranzo.
Prima di entrare guardai Jughead, il quale mi fece l'occhiolino tranquillizzandomi.
A lui non sembrava preoccupare questa situazione.
<ho invitato un ospite a cena se non vi dispiace> annunciò Polly indicando la porta della quale uscimmo io e Jughead.
Sentii una forchetta cadere sul piatto, era quella di mia madre.
Mio padre deglutii e poi disse <a-accomodati pure...> spostando una sedia di fianco a lui.
Andai a sedermi vicino a mia madre e consigliai a Jughead di sedersi lontano da mio padre, ma lui sembrò quasi non darmi ascolto.
La tensione era palpabile, ma il ragazzo sembrò non badare a ciò.
<allora, Jughead> iniziò mia madre <come va a scuola?>. Forse non sapeva che cosa dire per iniziare un argomento.
<bene, grazie> rispose lui.
<tuo padre? Come sta?> chiese poi lei.
<se la passa bene anche lui> disse pacato.
Riusciva a mantenere la calma e dimostrarsi a suo agio, per fortuna.
<non siamo qua per fare interrogatori, giusto?> esclamò mia sorella trovando un altro discorso di cui parlare.Mia madre portò il dolce in tavola, e nonostante fino a quel momento fosse andato tutto bene, non vedevo l'ora che quella cena finisse.
Non riuscivo nemmeno a capire il perché i miei genitori non lo avessero cacciato di casa.
Appena finimmo di mangiare aiutai mia madre a sparecchiare e fui costretta a lasciare Jughead e mio padre in sala da pranzo a parlare.
"Speriamo non gli faccia domande strane" pensai.
Mentre mettevo i piatti in lavastoviglie mia madre mi affiancò e mi sussurrò <ti avevo detto di stare lontana da quel ragazzo>. Nonostante il suo tono di voce era uscito acido, sembrava più calma rispetto alle volte precedenti.
Decisi di non rispondere a quella affermazione, in quei giorni le avrei detto la verità su me e Jughead.Raggiunsi Jughead in sala da pranzo e dopo aver salutato tutti li informai che lo avrei accompagnato per un pezzo di strada.
Appena uscimmo di casa domandai agitata <come è andata?>.
<è già un inizio> disse sorridendo.
Mi misi una mano fra i capelli <mi spiace di averti messo in questa situazione imbarazzante> risi.
Mi mise una braccio attorno alle spalle e da quel gesto capii che a lui non aveva dato fastidio quella serata.
<mio padre ti ha chiesto qualcosa quando eravate da soli?> chiesi.
<mi ha fatto qualche domanda sui Serpents> poi aggiunse <forse era per quell'articolo di giornale>.
Mi irrigidii <come lo sai?>.
Si sistemò il cappello <mio padre è venuto a conoscenza dell'idea di tua madre di dedicare una pagina del suo giornale sui Serpents> disse.
Ebbi la sensazione che tutto quello centrasse con l'allontanamento che c'era stato fra noi due.
<mio padre voleva bloccare questa iniziativa, voleva mantenere la sua immagine pulita> poi aggiunse <per quanto ancora si riuscisse>.
<e poi?> domandai con un filo di voce.
<aveva in mente un piano Betty. Un piano che avrebbe messo a disagio la tua famiglia> poi aggiunse <una cosa che avrebbe fatto del male anche a te Betty>.
Ci fermammo in mezzo al marciapiede e io restai a guardarlo.
<quando ho scoperto che tu eri la mira principale di mio padre mi sono messo di traverso ai suoi piani> disse <puoi immaginare come abbia reagito>.
Ci fu un attimo di silenzio, poi io dissi <perché ti sei allontanato da me in quei giorni?>.
Sospirò <perché non volevo farti del male, stavo cercando di risolvere la questione con mio padre...>. Lo interruppi. Non volevo sapere altro, non volevo immischiarmi troppo.
Ripresi a camminare e gli presi la mano.
<grazie> sussurrai.
<non vuoi sapere altro?> domandò lui quasi stupito guardandomi.
Scossi la testa leggermente e sorrisi.
Le nostre mani si intrecciarono nuovamenteIn quel momento ero veramente felice.
Io e Jughead, mi bastava...* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
EII, SPERO IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO❤️
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RIVERDALE| BETTY & JUGHEAD
FanfictionBetty è una ragazza che cerca sempre la perfezione. I suoi due migliori amici sono Veronica e Archie... ma le cose cambieranno quando Betty inizierà a far conoscenza con Jughead: il miglior amico di Archie a lei sempre stato sconosciuto. Nonostante...