CAPITOLO 24

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Fece un altro passo verso di me.
Eravamo incredibilmente vicini.
Il mio cuore iniziò a battere più forte come se volesse uscirmi dal petto.
Sentii una sua mano dietro la mia nuca e poi non vidi più nulla dato che chiusi gli occhi.
Non so che cosa mi fosse preso in quel momento, ma era come se fossi restata in attesa di qualcosa.
Sentii il respiro di Jughead solleticarmi il mento, ma poi improvvisamente si allontanò leggermente dal mio volto e con gli occhi socchiusi e una mano vicino alla mia guancia lasciò andare un lungo respiro. Sembrava quasi come se si fosse trattenuto a fare qualcosa.

Sentimmo la porta aprirsi e di colpo ci allontanammo entrambi rompendo definitivamente il nostro contatto

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Sentimmo la porta aprirsi e di colpo ci allontanammo entrambi rompendo definitivamente il nostro contatto.
In quel momento sicuramente ero rossa peggio di un semaforo.
Il ragazzo entrato per sbaglio in biblioteca si scusò ed uscì.
Mi grattai nervosa una mano e poi dopo aver ripreso fiato a sufficienza dissi <allora, pensi di riuscire ad hackerare un computer?>.
Fece una smorfia <sono uno scrittore, non un hacker>.
Iniziai a gironzolare per la stanza <lo so ma... speravo che tu ne fossi capace>. Mi mordicchiai un'unghia della mano; non sapevo a chi altro chiedere se non a Jughead.
<se è per una buona causa> disse <ci posso anche provare>.
Mi rallegrai improvvisamente.
Gli raccontai l'idea di mia madre di mandarmi in Inghilterra.
<non posso andare via quando torna Polly> dissi poi.
Mi guardò e poi esclamò <ti aiuterò>.
Lo ringraziai e poi aggiunsi <io pensavo che potevamo mandarle una lettera dove si informava che il volo era stato rimandato...> venni interrotta da Jughead che disse <ho un'idea migliore>.

<okay> mi lanciò un'occhiata <finito>.
Aveva il suo solito sorriso arrogante, che forse non mi spiaceva così tanto.
Jughead aveva deciso di bloccare la carta di credito di mia madre per due giorni in modo tale che non potesse finire il pagamento; dopo quei due giorni il tempo di prenotare il volo per lunedì sarebbe scaduto.
Ero al settimo cielo <grazie Juggy> dissi senza pensare troppo a come lo avevo chiamato.

Dopo le lezioni tornai a casa e appena mi sedetti sul divano mi maledii per essermi dimenticata di continuare ad approfondire la questione "schiaffo di Cheryl" e "pugno di Archie"; detto in quel modo sembrava quasi una barzelletta.
Sentii suonare il campanello e raggiunsi la porta domandandomi chi potesse essere.
<e tu chi saresti?> domandai terrorizzata alla vista di quel ragazzo, mi ricordava qualcuno ma ancora non mi era chiaro.
<non ti ricordi di me? Betty?> domandò il ragazzo con un sorriso vuoto.
Improvvisamente mi si gelò il sangue quando capii chi fosse quella persona; era il ragazzo da cui Jughead aveva preso le cose da portare a Josh.
Cercai di chiudere la porta in fretta ma Lory con un piede bloccò il mio movimento.
<non essere così frettolosa> ringhiò.
Cercai di prendere coraggio e chiesi <che cosa vuoi?>.
<mi assicuravo che tenessi la bocca chiusa in realtà..> disse pensieroso sbirciando dentro casa mia.
<perché pensi che io faccia la spia?> domandai nervosa.
Ritornò a guardarmi e disse <perché tutte quelle come te lo farebbero>.
Mi prese il polso e strinse leggermente <se io scopro che tu dici anche solo una parola su quello successo l'altra sera io giuro> si interruppe e prese fiato <giuro che mi accerterò che tu non possa mai più dire una parola>.
Dopo quelle parole per un attimo pensai che mi si fosse bloccato il respiro.
Inizia a tremare e mi liberai dalla sua presa.
<non racconterò nulla a nessuno> esclamai.
Fece un respiro profondo <sai Betty, non posso crederti sulla parola>.
Iniziai a pensare a tutte le cose terribili che mi avrebbe potuto fare, c'era qualcosa di diverso rispetto alla sera in cui l'avevo incontrato.
<voglio che mi recuperi le stesse cose dell'altra sera> concluse.
Cosa?!
<io non so nemmeno a chi chiedere.. davvero> inizia a dire ma lui mi interruppe <così sono certo che starai zitta se anche tu avrai le mani sporche di questa storia>.
Si voltò e se ne andò lasciandomi davanti alla porta di casa con il cuore a mille.
In quel momento avrei tanto voluto che Jughead fosse lì con me.

Ero chiusa in camera mia da ore: cosa avrei dovuto fare?.
Non sapevo neanche da dove iniziare.
Avrei dovuto denunciare Lory?.
Mia madre sarebbe tornata per l'ora di cena insieme a mio padre, dovevo trovare una soluzione prima.
Raccolsi tutto il coraggio che trovai in me stessa e finalmente decisi di andare.

Quando uscii di casa sentii vibrare il telefono e vidi apparire sullo schermo un messaggio di Cheryl. Nonostante la tentazione di rispondere fosse molta lo ignorai.
Feci un lungo respiro per calmarmi e mi incamminai per la strada che mi avrebbe portato dall'ultima persona da cui sarei voluta andare...

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QUESTO CAPITOLO È LEGGERMENTE CORTO PERCHÈ STO RISPARMIANDO LE ENERGIE PER IL PROSSIMO...😏.

PER IL PROSSIMO CAPITOLO POTREBBERO ESSERCI DIVERSE SORPRESE... LO VOLETE DOMANI?🔥

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora