CAPITOLO 46

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Il mio sguardo si soffermò sulle sue mani.
Che cosa aveva fatto?
Aveva tutte le nocche aperte e qualche ferita era talmente fresca da lasciar cadere qualche goccia di sangue sulle dita.
Mi portai una mano alla bocca quando vidi anche un livido sul suo volto, proprio sotto ad un occhio.
Anche lui mi stava guardando, e aveva la faccia di chi voleva essere da tutt'altra parte.
Mi alzai per raggiungerlo, ma lui mi precedette venendo verso di me capendo che non aveva altra scelta.
Si sedette di fronte a me e io subito impaziente chiesi <che è successo?>.
Si sfregò un occhio <nulla di importante> disse con un filo di voce.
Alzai un sopracciglio <Jughead, per favore...> dissi, sentivo un nodo alla gola, non riuscivo ad immaginare che cosa fosse successo.
Poggiò le mani sul tavolo e fece un lungo sospiro.
Senza pensarci troppo, quasi come se fosse un gesto normale, misi una mano sulle sue e restai a guardare il contrasto fra le mie mani curate e quelle del ragazzo con il capello con tutte le nocche spaccate.
Guardai Jughead e scoprii che anche lui stava guardando verso le nostre mani. Aveva un'espressione strana che io non riuscii a decifrare bene.

Forse aveva notato anche lui la differenza che avevo notato io, e per quello si ritrasse leggermente e disse a bassa voce <Betty, mi spiace

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Forse aveva notato anche lui la differenza che avevo notato io, e per quello si ritrasse leggermente e disse a bassa voce <Betty, mi spiace. Non voglio che tu...> si interruppe e spostò lo sguardo su di me, sembrava titubante.
Feci un piccolo sorriso <non ti sto giudicando> completai la sua frase.
Lo guardai negli occhi.
Mi alzai e andai a sedermi a fianco a lui.
<mi dici che è successo?> domandai sfiorando con un dito il livido sul suo volto. Sobbalzò leggermente al contatto e rispose <ora devo andare>.
Sgusciò via dal divanetto e uscii dal bar.
Restai per qualche secondo ferma immobile, non mi sarei mai aspettata che se ne andasse.
In quel monumento mi venne in mente una persona: Caleb.
E se centrasse anche lui in quella storia?.
Mi morsi un labbro e sperai che mi stessi sbagliando, non lo avrebbe mai fatto, giusto?.
Pagai il frappé e tornai a casa.
Avevo un'altra faccenda da sistemare con Polly.

I miei genitori stavamo per fortuna dormendo, così io salii le scale e bussai alla porta di mia sorella.
<entra pure> esclamò.
Una volta dentro mi chiusi la porta alle spalle e lei mi fece cenno di sedermi.
<abbiamo un argomento in sospeso se non ricordo male> disse lei con un sorriso furbo.
Incrociai le braccia e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza <eh già> sussurrai quasi per non farmi sentire.
<non l'hai detto a nessuno vero?> domandai in ansia.
Scosse la testa <una promessa è una promessa>.
Mi sentii sollevata da quelle parole, ma avrei comunque dovuto dare delle spiegazioni.
<quello che hai visto tu ieri sera non è quello che pensi... insomma noi non...> mi guardai le scarpe <non c'è nulla>.
<hai mai baciato Reggie ?> chiese improvvisamente.
Spalancai gli occhi <cosa? No!. Che c'entra?>.
<fra te e Reggie non c'è nulla, eppure non vai in giro a baciarlo> esclamò <quindi vuol dire che c'è più di "niente" fra te e Jughead>.
Feci per replicare ma poi le parole mi morirono in gola. Avrei tanto voluto parlarne con qualcuno di tutto quella storia.
<forse hai ragione...> dissi piano <o meglio, forse è così solo per me... per Jughead non è lo stesso> balbettai.
Alzò un sopracciglio <davvero lo stai dicendo?>.
Feci spallucce <non lo so, siamo così... diversi>continuai a camminare per la stanza ancora più velocemente <anche volendo non potrebbe mai funzionare fra noi> gesticolai agitata.
Dopo qualche minuto che continuai a parlare, gesticolare e dire cose senza senso mia sorella mi fermò e guardandomi negli occhi mi disse <Betty, ormai sei cotta peggio di un arrosto>.
Arrossii e la abbracciai.
Polly era l'unica che sapeva di me e Jughead, e l'indomani sera se ne sarebbe andata nuovamente.

Avevo deciso che avrei affrontato io stessa Jason, non volevo rovinare l'ultimo giorno qui con noi di Polly. Prima ne avrei però parlato con Veronica, avevo bisogno del suo aiuto.
Appena mi svegliai mi cambiai e senza fare colazione andai a scuola, non potevo permettermi di fare tardi anche quella volta.
Una volta raggiunto l'atrio principale cercai la mia amica e la raggiunsi.
<ti ho trovata> sorrisi, ma poi tornai leggermente più seria <ho bisogno del tuo aiuto, sei l'unica che saprebbe come darmi una mano>.
<che cosa hai combinato?> mi domandò sorridente.
<io niente, si tratta di Polly e Jason> risposi.
Subito mi prese per mano e mi portò nei bagni.
<ora voglio sapere tutto> disse <nei minimi dettagli>.
Mi venne da ridere quando pensai a quanto fosse curiosa la mia amica.
Le raccontai della lettera e subito catturai la sua attenzione.
<quindi la lettera Polly non l'ha mai letta?> domandò.
Scossi la testa, mi sentivo egoista ad essermela tenuta per me.
<dobbiamo parlarne con il diretto interessato> esclamò maliziosa.
<Jason?!>.
Annuì fiera <andiamo>.

JUGHEAD POV'S:
Mi sedetti all'ultimo banco della fila e aspettai che la prof entrasse in classe.
Archie si sedette di fianco a me e iniziò a parlare di qualcosa che io non ascoltai, la mia mente era rimasta ancora alla sera prima.
(Flashback)
Salutai il mio amico Archie e dopo essermi infilato il giubbotto di pelle decisi di fare un giro.
Era da poco passata l'ora di cena, ma il sole era già calato da quasi mezz'ora.
Dovevo raggiungere mio padre al bar dei Serpents, stavo già facendo tardi.
Tolsi il cappello e me lo sistemai meglio, quando svoltai l'angolo delle voci mi spinsero a fermarmi e restare in ascolto.
Quando non sentii più nulla raggiunsi l'altro capo della strada e finalmente le voci si fecero più nidite.
Riconobbi subito il timbro di Lory e un suo amico, Luca.
Volevo capire che cosa stessero combinando, ma quando sentii la voce di Betty, per un attimo diventò tutto grigio.
Mi avvicinai di corsa il più possibile a loro e restando nascosto dietro il muro dell'angolo sbirciai la scena.
Appena vidi ciò che stava accadendo feci per intervenire, ma non potevo farlo con lì Betty, avrei solo peggiorato la situazione.
Lory afferrò la ragazza per il braccio e io dovetti stringere i pugni per resistere alla voglia di spaccare la faccia a quel bastardo.
Betty corse via in lacrime e io senza farmi notare mi avvicinai al gruppo di 4 ragazzi.
Lory si voltò nella mia direzione e sul suo volto apparve un piccolo sorriso <Jughead> esclamò quasi contento.
Strinsi la mascella.
Il pugno partì automaticamente e andò a finire sullo zigomo del ragazzo.
Immediatamente Luca e un altro loro amico vennero in soccorso di Lory, mentre il 3 se ne andò via.
Nonostante fossi in minoranza non mi scoraggiai minimamente, la rabbia che provavo nei confronti di quel disgraziato era tanta, specialmente dopo che aveva osato mettere le mani addosso a Betty.
<Jones, sei un farabutto> gli uscì dalla bocca.
Mi arrivò un pugno dritto in faccia e per qualche secondo la mia testa si fece più leggera.
Tirai una gomitata alla cieca e il ragazzo dietro di me si piegò in due dal dolore.
Appena mi ripresi notai che avevo colpito Luca.
Eravamo rimasti solo io e Lory, il ragazzo biondo che c'era prima si era messo in disparte.
Presi Lory per il colletto della camicia e lo tirai su da terra di qualche centimetro facendogli sbattere la schiena contro il muro. Per qualche secondo gli mancò il respiro.
<ti ho già detto che devi stare alla larga da lei> esclamai fissandolo negli occhi.
Annuii debolmente e io lo lasciai andare, si accasciò per terra.
Mi allontanai da quel gruppo di ragazzi, con ancora il volto dolorante da quel pugno e le nocche che bruciavano.
Mi fermai davanti ad una vetrina per controllare la mia situazione, non potevo rischiare che qualcuno mi vedesse così.

Arrivai davanti alla stanza di mio padre e dopo aver bussato entrai.
<sei in ritardo di 20 minuti> disse severo.
Mi massaggia il volto.
<che hai combinato?> chiese stringendo leggermente gli occhi.
<non è questo il problema> risposi appoggiandomi al divanetto.
Inclinò il volto e sorrise <sono sicuro che ti sei fatto onore>.

BETTY POV'S:
Mi ero data appuntamento con Veronica fuori da scuola per fermare Jason e parlargli, dovevamo rischiare.
Mentre stavo seduta su una panchina ad aspettare mi si avvicinò Kevin.
<aspetti qualcuno?> domandò curioso.
Annuii <tu?>
<non più> rispose.
Lo guardai confusa <che è successo?>
<mi sentivo con un ragazzo, avevo appuntamento con lui ieri sera, ma è saltato tutto e lui si è arrabbiato>.
Gli poggiai una mano sulla spalla <mi spiace. Come mai ieri sera è saltato tutto?>
Mi guardò <sono arrivato con un'ora di ritardo all'appuntamento> poi aggiunse <mi sono dovuto fermare per risolvere una questione...>
<di che genere?> chiesi.
Si avvicinò più a me <ieri sera ho visto Jughead fare a botte con un gruppo di 4 ragazzi, sono dovuto restare nascosto, avevo paura potesse succedere qualcosa di grave... sai non si sa mai>.
Per un attimo mi girò la testa.
Jughead si era scontrato con quei ragazzi?

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EI, SCUSATEMI SE IERI NON SONO RIUSCITA A POSTARE IERI SERA💔
COMUNQUE PENSO CHE QUESTA STORIA NON FINIRÀ MAI DATO CHE PIÙ VADO AVANTI E PIÙ MI VENGONO IDEE IN MENTE AHAHA❤️

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora