CAPITOLO 50

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La mattina seguente mi svegliai più tardi, il sabato non si andava a scuola.
Avevo promesso che avrei accompagnato mia sorella a scegliere un appartamento, e così feci.
Prima di scendere controllai se Jughead aveva risposto a qualche mio messaggio, ma nulla.
Cercai di non pensarci e raggiunsi Polly.
Salii in macchina e accesi la radio <ti spiace se chiudo un attimo gli occhi?> dissi.
Sorrise <fai pure>.
Avevo solo bisogno di riflettere un po'.
Se Jughead entro quella mattina non mi avesse risposto, sarei andata a cercarlo di persona.

Guardai l'orologio: era mezzogiorno.
<penso che affitterò la seconda casa che abbiamo visto> esclamò mia sorella una volta salite in macchina per ritornare a casa.
<va bene> risposi distrattamente.
<ci fermiamo a mangiare qualcosa?> propose.
Farfugliai un <no grazie, non ho fame>.
Si fermò ad un semaforo <Betty mi dici che hai? Sembra che tu non mi stia neanche ascoltando> si lamentò.
Guardai fuori dal finestrino <mi puoi portare a casa di Jughead?> chiesi senza rendermi conto di ciò che avevo appena detto.
Mi guardò confusa <da chi?!>
<da Jughead, devo risolvere una questione...> dissi con un filo di voce imbarazzata.
Intravidi sul suo volto un sorriso <con piacere!>.

Arrivammo di fronte a casa del ragazzo con il cappello.
<sei sicura di andare così davanti all'abitazione del ragazzo più ambito e temuto di Riverdale?> scherzò Polly.
Feci una smorfia e poi suonai il campanello.
Aspettai qualche minuto ma nessuno rispose.
Suonai un'ulteriore volta ma nulla.
<non deve essere in casa> disse mia sorella.
Non ero certa che non fosse a casa, avevo paura che mi stesse ancora ignorando.
Mi girai verso Polly <hai tempo di portarmi al bar?>.
Alzò un sopracciglio <il bar?> domandò non capendo.
<il bar dei Serpents> risposi.
Nonostante mia sorella restò quasi sconvolta dalla cosa, acconsentì.

Quel locale per fortuna era abbastanza vicino alla casa di Jughead, così in poco tempo fummo là.
<Betty ma sei sicura di entrare in questo posto?> domandò infilandosi le mani in tasca.
<smettila di chiedermi se sono sicura> la rimproverai.
<io ti accompagno solo fino alla porta> disse.
Pensavo mia sorella fosse più coraggiosa, ma a quanto pare in quel bar non ci era mai stata.
Feci per aprire la porta ma scoprii che era chiusa a chiave.
Per quale motivo avevano reso impossibile l'accesso?
Dopo aver provato svariate volte a girare la maniglia sentii dei passi venire verso quella direzione.
La porta si spalancò e davanti a me si presentò il signore che faceva da barista.
<ancora tu ragazzina> disse facendo una smorfia <ci sarà un motivo per cui è chiuso a chiave, non pensi?> domandò severo.
Mi feci coraggio <cercavo Jughead Jones>.
Si accese una sigaretta <dovrebbe essere qua in giro>.
Non feci in tempo a rispondere che chiuse la porta, ma io riuscii ad infilare un piede nella fessura e tenni aperto. <È urgente> dissi.
Sbuffò <avanti entra> poi aggiunse <fai il più veloce possibile>.
Ringraziai e poi iniziai a guardarmi intorno.
Era pieno di ragazzi e uomini, tutti con il simbolo dei Serpents.
Notai anche che molti avevano il tatuaggio con il loro logo sul dorso della mano destra.
Al piano terra non trovai Jughead e ottenni solo il risultato di qualche occhiataccia.
Salii le scale e mi sforzai di ricordare quale fosse l'ufficio di suo padre.
Bussai alla prima porta; mi rispose il silenzio.
Provai con la seconda e venne ad aprirmi un ragazzo biondo.
<posso darti una mano piccola?> domandò malizioso.
<n-no... grazie> poi cambiai idea <sai dove si trova l'ufficio di FP?>.
Sorrise <è l'ultima stanza, non so se lo troverai lì> poi aggiunse <può essere che sia a casa sua, al piano terzo>. Il ragazzo si rinchiuse nuovamente in stanza.

La porta dell'ufficio era chiusa a chiave, segno che non c'era nessuno dentro.
Per un momento ebbi paura di andare su al terzo piano, non volevo assolutamente disturbare FP, ma non avevo molta altra scelta.
Una volta fatte le scale mi trovai di fronte tre porte.
A istinto decisi che la terza era quella giusta, così bussai.
Aspettai qualche secondo e finalmente mi venne ad aprire qualcuno.
FP mi guardò curioso <che ci fai qui Betty?>.
<io ero...> mi interruppi quando vidi Jughead apparire a fianco del Padre.
Appena mi vide diede una gomitata al padre scansandolo e uscì dalla porta chiudendosela dietro.
<che ci fai qui?> esclamò.
<a quindi ora mi parli?> chiesi incrociando le braccia al petto.
Abbassò leggermente lo sguardo <devi andartene>.
Mi tremò il labbro <non sono venuta fin qua per nulla>.
La porta si aprì nuovamente <vuoi entrare per un caffè?> propose FP.
Jughead non mi lasciò il tempo di rispondere che mi prese per una mano e mi trascinò giù per le scale.
Fra le mie lamentele e i suoi silenzi arrivammo al piano terra.
<ehi Jughead, l'ho fatta entrare io questa ragazza, ti da fastidio?> domandò il barista.
Jughead non rispose e serio mi condusse fra la gente verso l'uscita senza voltarsi.
<mi stai facendo male così> mi lamentai iniziando a sentire la presa salda sul mio polso.
Eravamo fuori dal bar.
<non puoi fare così> esclamai <prima non mi rivolgi nemmeno la parola, e poi mi trascini via come se fossi un'appestata. Che ti prende?> dissi d'un fiato.
Mi guardò negli occhi <non puoi entrare qui dentro> rispose duro.
Sbattei un piede a terra <ma ti do così fastidio?> alzai il tono di voce e mi vennero gli occhi lucidi.
Subito Jughead cambiò espressione e i muscoli del viso si rilassarono.
<tu non mi dai mai fastidio> sussurrò lui poggiandomi le mani ai lati del volto.
Non dissi più nulla e cercai di ricacciare indietro le lacrime, quel ragazzo aveva uno strano effetto su di me.
Mi arrivò un messaggio da mia sorella che interruppe la nostra conversazione.

-da Polly:" io torno a casa, cerca di trovarti un passaggio. A dopo"

La porta del bar si spalancò e lasciò spazio alla figura di FP.
<Jughead, non si trascinano via così gli ospiti> esclamò con un risolino, percepii che fra i due non c'era una bella atmosfera.
<mi farebbe piacere anche scambiare due parole con Betty> disse poi <e tu Juggy sai bene anche di cosa>.
Jughead si voltò nella sua direzione lentamente, sembrava incazzato, e forse non mi sbagliavo.
Guardò il padre con un'espressione dura.

<che c'è Jughead, l'idea non ti va?> domandò FP con un sorrisino amaro

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<che c'è Jughead, l'idea non ti va?> domandò FP con un sorrisino amaro...

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(E NULLA, SPERO IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO💓)

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