CAPITOLO 64

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Mi trovai davanti Cheryl Blossom intenta a squadrarmi da capo a piedi mentre masticava una gomma.
<chi si rivede> esclamò con voce acida.
Feci una smorfia.
<non hai altro da fare che andare in giro a lanciare sassolini?> domandò ridendo per stuzzicarmi.
Strinsi leggermente gli occhi <e tu non hai di meglio da fare che perseguitarmi?>.
Si arricciò una ciocca di capelli intorno a un dito <in realtà dovresti solo ritenerti fortunata che non ti ho ancora rovinato la reputazione> poi aggiunse <ma forse non ce ne è bisogno, ci penserai tu stessa a rovinarti>.
Cercai di non mostrarmi perplessa, ma ciò che stava dicendo mi mandava in confusione.
Sorrise nel vedermi persa e poi aggiunse <non sei la ragazza giusta per Jughead, finirai solo per rovinarti>.
Ovviamente non lo stava dicendo per salvaguardarmi ma solo per farmi stare male.
<questo è quello che pensi tu> risposi cercando di schivarla per andarmene, ma lei mi bloccò il passaggio.
<sei sempre stata tu a disprezzare il mondo dei Serpents> disse guardandomi negli occhi e facendomi sentire fuori luogo.
Feci spallucce <Jughead non è come loro> riuscii a superarla e ripresi a camminare.
Sentii Cheryl sghignazzarmi a dietro <allora ci vediamo domani sera, sai tu dove>.
Non mi voltai ma rallentai leggermente il passo senza voltarmi.
Che cosa intendeva dire?.
Mi convinsi a non dare ascolto a quella ragazza; tutto ciò che voleva era mettermi in testa cose inesistenti per vedermi impazzire.

Arrivai fino al bosco di Riverdale; quel luogo non mi era mai piaciuto particolarmente.
Sentii delle foglie muoversi veloce sul terreno, fino a quando vidi sbucare fuori di corsa un ragazzo.
Lo guardai di sfuggita e realizzai di non conoscerlo.
Sembrava quasi terrorizzato.
Senza neanche degnarmi di uno sguardo scappò via.
Istintivamente mi allontanai dal bosco. Non sapevo che cosa fosse successo all'interno, ma volevo starne alla larga.
Quando fui a qualche metro di distanza rispetto a dove mi trovavo prima mi bloccai.
La curiosità era troppa.
Tornai indietro e mi addentrai fra gli alberi, volevo capire da che cosa fosse spaventato quel ragazzo.
Dentro al bosco era come se fosse tornata notte, neanche un filo di luce riusciva a passare fra i folti rami degli alberi.
Seguii il sentiero che le scarpe del ragazzo avevano lasciato schiacciando le foglie e l'erba fresca.
Un brivido mi percorse la schiena quando sentii un verso di animale ma proseguii comunque.
Le unghie mi si conficcarono nel palmo della mano quando vidi inciso su un albero una sigla; un disegno che ormai conoscevo a perfezione:
Il logo dei Serpents.

Ero uscita di fretta dal bosco.
Quel ragazzo doveva aver avuto qualche incontro sconveniente con i Serpents, o forse non centrava nulla.
Ritornai a casa.
<sono tornata> esclamai.
Sorrisi appena sentii la voce di mia sorella <siamo in salone>.
Andai nella sala a fianco e vidi Polly seduta vicino a Jason.
Cercai di nascondere l'ansia che quel ragazzo mi trasmetteva.
Alla vista dei capelli rossi ripensai a ciò che mi aveva detto Cheryl.
<che ci fate qua?> domandai.
Mia sorella alzò le spalle <mamma e papà sono via e volevo venire a trovarti>.
Presi un biscotto dal piattino sul tavolo.
Cercai di capire la situazione fra i due, ma non ci riuscii.
Dovevo ammettere che Polly con Jason sembrava felice.
Passai del tempo con loro e poi mi rinchiusi a studiare in camera.

Vidi un messaggio sul telefono

-da Veronica:" sto venendo a casa tua"

Non risposi nemmeno, sapevo che non ci sarebbe stato verso di farle cambiare idea.
Poco dopo suonò il campanello e io scesi ad aprire.
Come un fulmine la mia migliore amica entrò in casa e quasi senza salutarmi si precipitò sulle scale per raggiungere camera mia.
La seguii allarmata.
La vidi buttarsi sul letto mentre esibiva il suo più bel sorriso che fino a quel momento avessi mai visto da parte sua.
<che succede?> chiesi curiosa.
Si mise a sedere <Archie mi ha baciata> esclamò con gli occhi che le brillavano.
Pensavo che sarei stata gelosa, che in qualche modo potesse ritornarmi in mente ciò che provavo per Archie... e invece ciò che provavo in quel momento ero solo felicità per Veronica.
Mentre io pensavo a Jughead.
<quindi ora state insieme?> domandai battendo le mani.
Fece una smorfia <ancora non ne abbiamo parlato di quello>.
Risi <immaginavo>.
<allora che dici, festeggiamo?> proposi.
Subito si alzò <ho voglia di festeggiare con un frappé al cioccolato> esclamò ridendo.

RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora