CAPITOLO 42

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Con una mossa veloce mi sciolse la sciarpa lasciandomi il collo scoperto.
<che pelle delicatina> mi prese in giro.
Lo afferrai per la maglietta <se fai un'altra cosa del genere giuro che ti strozzo>.
Sorrise <Betty Cooper, tu non dovevi tornare a casa?>.
Tolsi la mano dal suo colletto e farfugliai un <ora vado>.
Mi voltai e me ne andai.
Riusciva sempre ad avere l'ultima parola quel ragazzo.

I miei genitori stavamo dormendo quando tornai a casa.
In punta di piedi raggiunsi camera mia, ma quando aprii la porta trovai mia sorella seduta sul mio letto.
Richiusi velocemente la porta e mi avvicinai a lei.
<che succede?> le chiesi quando notai il suo sguardo perso.
<nulla... ti stavo aspettando> rispose lentamente.
Mi sedetti a fianco a lei <ti conosco, qualcosa non va>.
Sorrise debolmente e dopo essersi passata una mano in volto tornò allegra <tutto a posto, davvero>.
<perché sei in camera mia?> domandai.
<volevo dormire con te, è da tanto che non lo facciamo>.
Sorrisi felice e battei le mani contenta <arrivo subito>.

Dopo essermi preparata saltai nel letto di fianco a Polly. Mi mancava dormire insieme.
Mi ritornò in mente la lettera destinata a mia sorella che però ancora io tenevo nascosta.
Chiacchierammo per molto tempo; fino a quando mi dimenticai di nascondere i segni sul collo e Polly li vide.
<Betty, che hai fatto qua?> domandò.
Mi irrigidii, non potevo più mentire.
Sospirai <avanti, fammi quella domanda> mi arresi.
Fece un sorriso malizioso <Jughead ti ha fatto questo?!> esclamò entusiasta.
Le tappai la bocca con una mano <shh, mamma e papà si sveglieranno se urli così>.
Annuì e poi sussurrò <lo sapevo>.
Sbuffai <non stiamo insieme>.
Mi guardò confusa.
<no, penso sia una situazione un po'... poco chiara> dissi.
<mi fido io di Jughead> rispose lei <però stai attenta, e se ti torce anche solo un capello lo ammazzo>. Scoppiai a ridere.
<buonanotte> esclamò poi.

Era già arrivato pomeriggio del giorno dopo, e io e Veronica avevamo pensato di organizzare una serata in casa fra amici.
<lo stai facendo solo per passare del tempo insieme ad Archie?> le domandai ridendo.
<può essere> rispose sorridendo.
<i tuoi sono via questa sera?> mi chiese.
<si, Polly si è occupata personalmente di mandarli ad un centro commerciale> risposi.
Avremmo ordinato una pizza a casa mia e avremmo guardato un film scaricato da internet; anche se ancora non sapevo come fare a scaricarlo.
<alle 18.00 sono da te> esclamò Veronica prima di andare verso casa sua.

<ci vediamo domani mattina> disse mio padre poco prima di andare via con mamma.
Sgranai gli occhi <domani mattina? State via a dormire?> questa cosa mia sorella non me l'aveva detta.
<si, abbiamo deciso di rilassarci un po'> esclamò mia madre con un sorriso.
<perfetto> dissi felice.
Dalle scale sbucò Polly che mi fece l'occhiolino.

Veronica arrivò quando i miei se ne erano già andati, mentre Polly era ancora in camera.
<tua sorella resta con noi?> chiese la mia amica.
<no, starà da una sua compagna a dormire>.
Ci andammo a vestire e aspettammo che gli altri arrivassero.
Kevin arrivò quasi subito e incontrò sulla porta Polly mentre se ne andava.
<sappiate che a mezzanotte devo andare in un locale con un mio amico> esclamò con un sorriso malizioso.
<amico> ripetè prendendolo in giro Veronica.
Mentre aspettavamo Archie, Jughead e Josie ordinammo le pizze.
Non sapevo il motivo per cui avevamo deciso di invitare una componente delle "pussiecats", ma  a quanto pare Archie prendeva lezione di canto con lei.
<oh finalmente siete arrivati> sentii esclamare dal salone.
Andai a vedere chi fosse arrivato e scoprii che c'eravamo tutti. Perfetto.

<come lo scarichiamo il film?> domandai io mentre aspettavamo il fattorino delle pizze.
<non l'hai ancora scaricato?> mi chiese Archie.
Scossi la testa <io non so come si faccia>.
<l'unico che sa farlo qua è Jughead> rise Kevin.
Il ragazzo con il cappello sbuffò e poi prese in mano il computer farfugliando un <siete dei buoni a nulla>.

Dopo aver finito di mangiare ci stringemmo tutti sul divano e accendemmo la tv.
<che film hai scelto Juggy?> chiese Archie.
Il ragazzo sorrise soddisfatto <ora lo vedete>.
Speravo solo non fosse Horror.

Dopo qualche minuto mi ritrovai con il cuscino in faccia lasciando scoperto solo un occhio per vedere il meno possibile.
Si, era un Horror. Dovevo aspettarmelo.
E come se non bastasse ero capitata pure a lato.
<vado a bere qualcosa> annunciai alzandomi.
Raggiunsi la cucina e mi sedetti su una sedia; logicamente sarei tornata da loro solamente quando avrei sentito i titoli di coda.
Bevvi un bicchiere d'acqua e cercai di far passare il più tempo possibile.
Sentii il bicchiere fra le mani sfilarsi, e quando alzai lo sguardo vidi Jughead.
<ridammi il bicchiere> esclamai.
<non torni più di là?> chiese versandosi dell'acqua e bevendo dal mio stesso bicchiere.
Scossi leggermente la testa.
Le poche volte che avevo guardato un horror non ero più riuscita a dormire la notte.
L'angolo sinistro della sua bocca si alzò leggermente formando un sorriso divertito <se vuoi restare qua... tutta da sola, in cucina...> disse cercando di spaventarmi <fai pure>.
Rabbrividii <d'accordo mi hai convinta>.
Tornai a sedermi sul divano e feci finta di guardare le scene che apparivano sulla tv.
Strinsi il braccio della mia amica Veronica seduta al mio fianco per evitare di sobbalzare ogni volta.

<finalmente è finito questo film> esclamò Josie ancora spaventata.
<finalmente un film decente> rise Archie meritandosi una pacca sulle spalle da parte di Jughead.
<sono sicura però che in una partita a carte non mi batterà nessuno> disse Veronica con un sorrisino.
<non ti conviene esserne così sicura> ribattè il ragazzo con il cappello.
<vada per una partita a carte> esclamai.

Era già la quinta partita, e Veronica e Jughead stavano pareggiando.
Josie era proprio una frana a carte.
<lasciamo la finale ai due contendenti> esclamò Archie.
Ci facemmo tutti da parte e lasciammo spazio alla mia migliore amica e Jughead.
Sembrava ci fosse in palio chissà quale premio da come si stavano impegnando nel giocare.
Dopo un po' di tempo Jughead buttò sul tavolo le carte vittorioso ed esclamò <vinto!>.
Veronica era rimasta sbalordita <non me l'aspettavo>.
<mio nonno passava i pomeriggi ad insegnarmi tutti i giochi> rise il ragazzo.
Mi venne da sorridere senza farmi notare.
Non lo pensavo così tanto competitivo.

A mezzanotte rimanemmo solamente io, Archie,Veronica e Jughead.
Ci accomodammo tutti e quattro sul divano e guardammo qualche programma notturno.
Quando fu quasi l'una di notte Archie tornò a casa dicendo che suo padre lo aspettava.
<io direi di fare i pancakes> propose Veronica.
<i cosa?> esclamai sgranando gli occhi <è l'una di notte>.
<Jughead inizia a prendere il latte e le uova> disse la mia amica mentre il ragazzo si avviò verso il frigo.
<non se ne parla> cercai di dire provando a sovrastare le loro chiacchiere.
Mi immaginavo già la cucina ribaltata.
Alla fine mi arresi.
<cercate almeno di non sporcare troppo> dissi mettendomi una mano fra i capelli.
Seguii i loro movimenti mentre con agilità preparavano i dolci, ci sapevano fare.

<provali e poi dimmi come sono> esclamò allegra Veronica.
Ne addentai uno e restai stupita dal risultato <devo ammettere che sono buonissimi> sorrisi.
<non avevo dubbi> esclamò Jughead con un sorriso.

Dopo aver mangiato i pancakes Veronica si alzò dal tavolo e disse <ora devo tornare a casa>.
Jughead si sistemò il cappello ed esclamò <vado pure io>.
La mia amica mi salutò con un abbraccio e poi uscì di casa di fetta.
Quando mi voltai vidi Jughead spaparanzato sul divano.
<non dovevi andartene?> domandai alzando un sopracciglio.
Si alzò e venne verso di me <se vuoi me ne vado> mi sussurrò all orecchio.
Sorrisi timidamente <forse puoi restare ancora un pochino...>.
<forse abbiamo delle cose di cui parlare. Non credi?> domandò cingendomi la vita.
<forse> risposi.
Mi avvicinai a lui e dopo avergli poggiato una mano sulla guancia sentii le sue labbra sulle mie.
Ogni volta che entravo in contatto in quel modo con lui sentivo come delle piccole scosse ovunque.
Quando stavamo per approfondire maggiormente il bacio, improvvisamente, sentimmo la porta spalancarsi e una voce dilagarsi per la stanza...

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RIVERDALE|  BETTY & JUGHEAD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora