17.Come la Vergine Maria.

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Ho provato a tenermi occupata per alleviare quel magone addosso.

A riempire il pomeriggio c'è stata la compagnia di Alice, fino a quando anche Mayla, una volta risvegliata dal suo sonnellino pomeridiano, ha preso parte ai nostri discorsi.

Non mi è dispiaciuto scambiare quattro chiacchiere tra ragazze. Era da un po' di tempo che non mi capitava, visto la costante presenza di Dylan nella mia vita, per cui l'apice dei discorsi si concentrano in quante volte ha messo K.o. l'istruttore di Kickboxing o quante volte ha fatto fuori a Grand Theft Auto Jonathan, il suo fedele amico delle elementari.

L'essere sorella di un fratello, peraltro più piccolo, comporta questo.
Ma non mi posso lamentare più di tanto.

Diciamo che neanche io sono fatta per borsette griffate o sandalo all'ultimo grido.

Senza l'aiuto di Albert Einstein, ho avuto la conferma dalla gemella la grande cotta segreta proprio per, udite udite: Lucas Rodriguez.
Si proprio lui, l'uomo di ghiaccio.

Non so esattamente quale sia la causa, ma è tornato ad ignorarmi.
Poco male, mi sarei risparmiata un'ulcera e guadagnata qualche anno di vita in più.
Alice in un primo momento ha risposto a quella rivelazione con un cipiglio riflessivo di cui, sinceramente, non comprendo la ragione.
Per quanto mi riguarda, invece le ho fatto le condoglianze.
Insomma non deve essere una cosa bella da provare, soprattutto se la cotta riguarda un uomo come lui.

Mayla credo che non abbia afferrato il fine della battuta. Anche se per ha un senso di verità, insomma... da quando c'è lui nei paraggi, mi trovo in situazioni ambigue.
La ragazza, però ha esordito con uno lamento infantile di fronte al completo disinteressamento di Lucas dinnanzi ad ogni donna.
La cosa non mi meraviglia.
Lucas non è uno che si fa tutti questi scrupoli, semplicemente non è un tipo che sa provare altre emozioni al di fuori di sé stesso.

E poi comunque avrebbe dovuto sempre fare i conti con quella Jane, che appare ogni tanto come la vergine Maria.
Ma Mayla non mi è sembrata scoraggiata convinta che possa, prima o poi, forare il suo cuore di ferro.
Da qui la conversazione è andata a degenerare: Alice e Mayla si sono tuffate in giudizi a parer mio, troppo in là, sui fratelli Rodriguez per cui a me rimaneva solo aver il ruolo della psicologa zitella.

Il calare della notte, per fortuna mia, arriva presto.
Nonostante i costumi inumiditi, avevamo radunato le forze e capire come ci saremmo dovuti muovere per organizzare la serata.
Pensavo che queste cose accadessero solo nei film e invece sono troppo emozionata per mio primo falò.

Con l'imbrunire, lo stelo limpido del cielo si trasforma.
Nuvoloni scuri avanzavano svelti annerendo il blu del cielo, e lo spicchio di luna, mettendo in forse i nostri piani.
A meno che non fosse scesa Madre Natura ad annunciarci la fine del mondo, non ci saremo tirati indietro.

Mentre i ragazzi si occupano della legna, noi ragazze abbiamo deciso di pensare alla cena.
C'è voluto più di un piagnisteo per convincere i tre a farmi consegnare le chiavi del furgoncino.
Naturalmente quello restio è il nostro Lucas, mal fidato.

Ha vietato categoricamente alle ragazze di lasciarmi alla guida intimandole con il suo sguardo raggelante.
Miguel e Rodas hanno risposto solamente con: «Che ti frega Lucas?»
Ma la risposta è stata al suo solito raccapricciante:
«Non ho intenzione di passare la notte in cella per colpa sua.»
Quei due buona annulla, dinnanzi alla sua fermezza, si sono lasciati abbindolare come cani di fronte all'osso.

Morale della favola: o morivamo di fame o dovevo mollare la presa.
Ho lasciato Alice prendere il posto di guida, anche se non è stato facile digerire la sconfitta.
Mayla è rimasta in disparte, e avrei voluto che anche gli altri ragionassero in quel modo.
Si perché lei è un po' come tira il vento.

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