11. Gallina Killer.

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Avrei voluto svegliarmi come una principessa, nella mia fortezza in attesa del bacio che suggelli l'inizio di una fantastica storia d'amore.
Nel mio caso c'è solo il prurito snervante sotto il naso che poi si sposta sotto il collo, a rendere la mia giornata pessima.

«Alice finiscila» farfuglio con gli occhi ancora chiusi.

La mia visione di principessa è con il fucile pronto a sparare chiunque decidesse di mettersi tra i piedi.
Di scatto spalanco gli occhi trovandomi una foglia della mia pianta di basilico.
Come ha osato.

«Se vuoi la guerra, guerra sia» mi scanso minacciandola con un dito puntato.

Due cose non sopporto: i chicchi di mais, e l'esser svegliata quando sogno me stessa sul podio con un enorme coppa di gelato doppio strato di granella al cocco, mentre tutti mi acclamano.

E la mia simpatica amica lo sa benissimo.
Sorride maligna, mi guarda come se non sia lei quella in una posizione scomoda.
Mi metto seduta, strofinandomi un occhio e poi l'altro stordita e... un attimo, come ci sono finita a letto?

L'ultimo ricordo è me sul veliero con quello stronzo. Si, ricordo anche come mi ha espressamente detto che sono una piaga.

«Che ci faccio qui?»

«Dormivi che altro sennò?»Risponde scettica.

«Grazie intelligentona. Come ci sono arrivata?»
Sforzo la mente cercando di trovare un qualunque ricordo vicino che mi illumini d'immenso.

«Ti sei drogata di nuovo ?»Alice prende il mio viso dal mento allarmata.

Ma chi?
Questa faccenda della droga le sta sfuggendo di mano.

«Ne sei ossessionata! Non mi drogo!»

«Ne siamo certi?»Mi guarda dall'alto pensando di mettermi in difficoltà.

Sollevo un sopracciglio annoiata, incrocio le braccia al petto.

«Non è che tante volte sei tu che mi devi dire qualcosa?»Accuso derisoria.

Come ci sono finita a letto?
Indosso ancora il vestito di ieri.
Forse è stato un brutto sogno.

«Lo sai che non è vero»si inalbera mettendosi sulla difensiva.
Ritorno con l'attenzione a lei, riallacciandomi al suo discorso che ho già dimenticato.
Iniziamo bene.

«Cosa?»

«Non mi drogo Mar! Ma che ti prende?»

Non lo so neanche io.
Mi sento stordita e vorrei vedere chi non lo sia con un risveglio simile.

«Niente... è che, non mi tornano i conti»
Sono vittima degli alieni.

«Oddio, ma cos'è questa fissazione!?»Sbuffa storcendo la bocca.

«Ti ha riportato a casa il signor Rodriguez. Ti ha scortata fino in camera in braccio e credimi se ti dico che ho seriamente temuto che ti lasciasse sulle scale quando gli hai tirato un gomito in faccia»

Io cosa?
Adesso si che posso dire con certezza che metterà una taglia sulla mia testa arricchendo il primo che mi fa fuori.

«Menti vero?»

«No Mar. Ma che ti interessa? L'importante è che sei salva a casa. Hai fatto il tuo amatissimo giro in barca e per di più con Lucas Rodriguez. Hai idea la fortuna che hai avuto?»

Fortunatissima, direi.
A quel punto mi risale in mente il modo gentile con cui mi ha trattata prima che decidessi di crollare in un soporifero sonno.

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