«Non ci credo! Guarda che hai fatto!»
Pazienza.
La linea tra noia e divertimento è sottile e lui...
Beh, indovinate in quale parte sta?Ho lavorato su me stessa, mi sono allenata a usarla come uno strumento, ma adesso stiamo sforando il limite dell'assurdo.
Alzo gli occhi al cielo sbattendo la porta dell'auto.«E fai piano, sempre se non vuoi smontare anche quella» dice irriverente.
«Ma la vuoi finire? Ti ho già detto che te la riparerò!» sospiro contrariata, spostandomi i capelli sciolti dietro le spalle.
Abbiamo da poco parcheggiato davanti al pub.
Osservo il locale notando che già da fuori si intravede la folla ammassa.
Dovrei esserne meravigliata, ma non più di tanto visto e considerato che in città ha smesso di piovere da qualche ora.
È ritornata la corrente e le attrazioni per una località di mare, per di più nel periodo autunnale, sono veramente poche.Guardo Lucas imbronciato e sono sicura che non ha nessuna intenzione di darmi tregua.
Si era dimenticato dei famosi "graffietti".
Ma ovviamente tutto il lume della ragione ha deciso di sfociare in questo frangente.
Prima di montare in auto ha messo al vaglio ogni singolo angolo dell'auto neanche fossimo sulla scena di un crimine.
Dopodiché ha proceduto ad ignorarmi.
Ed ero pronta a subire qualsiasi accusa.
Poi tutto ad un tratto è sbottato.
Diciamo che se stessimo parlando di un processo, Lucas mi avrebbe appena additato il culpa in vigilando del danno.«Non li voglio i tuoi soldi Martha» sputa alterato.
«Ma io te li do lo stesso così la smetti di fare storie» gli dico schietta avvertendo il suo sguardo su di me.
«Ma io non faccio storie» dice raggirando la macchina per venire al mio fianco e fissando un punto imprecisato davanti a sé.
Io apro gli occhi curiosa, non ho davvero idea di dove voglia andare a parare.
Lo esamino da capo a piedi.
Si è cambiato e ora indossa una camicia nera aderente al busto muscoloso, ma non troppo, risaltando i suoi punti forti, cade coprendo la patta dei suoi pantalone grigi stretti, ma non troppo da mostrare quanto le sue gambe siano toniche, longilinee e forti.
Deglutisco arrancata.
Vorrei avere la sua stessa sicurezza anche con un abbigliamento normale, perché stasera non sembra un trentatreenne con i suoi capelli sbarazzini scuri scombinati, i suoi occhi neri ma più aperti e sfavillanti di quando l'ho conosciuto.«E allora come le chiami le tue lamentele?»
«Sto solo precisando che quelli non sono due graffi»
Mentre mi parla mi guarda con un'espressione strana, che non so interpretare.
Non sono del tutto sicura quale risposta si aspetti da me.
Dio santo!«Lucas per favore cosa vuoi da me?» mi massaggio le tempie esasperata.
«Vorrei avere la macchina ancora intatta» alza lo sguardo verso il cielo meditando sulla mia ultima frase.
Si salva solo perché lo amo e perché non posso resistere alle sue labbra.
Anche ai suoi occhi.
Vabbè, mettiamoci anche i sui capelli, il neo, le spalle.
Oddio.Mi alzo in punta di piedi e senza pensarci troppo mi fiondo sulle sue labbra.
Dopo qualche secondo di sorpresa risponde al bacio, che è sempre più esigente.
Labbra che continuano a toccarsi, lingue che si stuzzicano, menti completamente velate.
Le sue braccia mi avvolgono forti a lui non intenzionato a farmi andar via.Mai.
Andiamo avanti a baciarci per un bel po', strusciandoci addosso l'un l'altro.
Le mani iniziano a vagare, il fiato inizia a farsi corto.
Mi sono completamente dimenticata di trovarmi nel parcheggio dove potrebbe passare chiunque.
Sono io a riacquistare per prima il controllo della situazione, e cerco di riportare il bacio alla normalità.
Solo che è così maledettamente difficile.
Allora si stacca con decisione da me e sospira.
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ChickLitMartha Johnson, un'esuberante ragazza dell'Ohio, con una bizzarra propensione a cacciarsi nei guai, in cerca di nuove esperienze, decide di andare a trovare la sua amica a Wrightsville Beach. Un bel posto per trascorrere le vacanze, ma dal suo arri...