29.Principi Antidiluviani.

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È uno strano rumore quello che mi sveglia da un sonno profondissimo.
E già questa è un'anomalia: di solito quando mi abbiocco il sonno è tormentato, soprattutto da quando ho scoperto il tradimento.
Non capisco se non mi sono ancora rassegnata del ritrovarmi da sola o c'è dell'altro visto che non riesco a tenere a bada i cattivi pensieri.

Ecco perché una volta che dormo tranquillamente mi sorge il dubbio: che succede?

Ricordo che prima di addormentarmi la presenza di Lucas mi ha asfissiato per cui il cuore sembrava esser andato in tilt.
Dopotutto mi ha baciata e mi è piaciuto.
Eppure sono riuscita a mettere da parte le mie teorie contorte e sono crollata in un sonno profondo.

Il materasso stamattina però sembra essere molto più comodo e c'è un inusuale odore maschile che mi solletica le narici.
L'olfatto non è il solo senso in allerta. Percepisco uno strano calore che aleggia attorno a me.

Sforzo il mio corpo a svegliarsi e con malgrado scelta la stanza illuminata dai raggi del sole evidenziando l'altro corpo presente, o meglio sopra di me.
Le sue gambe sono un groviglio con le mie, pesano come piombo, la mano appoggiata sulla mia pancia scoperta e per non parlare del suo viso che ha preso dimora sul mio petto.
È praticamente spalmato su di me come uno schifosissimo ragno.
Lo fisso chiudendo gli occhi.

Uno, due, tre, quattro...
Non si sveglia e non so che fare.

Lo riguardo e le sue labbra carnose sporgono, le lunghe ciglia nere accarezzano il mio mento e la sua espressione e così innocua.
Cancello immediatamente questo pensiero.
Lui è il diavolo.

Provo a muovermi nella speranza che si svegli.
Niente.

Cinque, sei, sette, otto...
Nulla. 

 Sobbalzo quando la sua mano mi stringe il fianco.
La sensazione di panico mi colpisce in pieno.
E ora basta.  
La mia mano agisce da sola e lo scaravento giù dal letto.

Cade con un tonfo e dispiaciuta per il gesto irruento mi affaccio.

«oddio! Ma che ti prende?» urla allarmato provocando un tonfo profondo.

Ahia.

Secondi dopo sbuca Lucas che con fatica si rimette in piede massaggiandosi la testa addolorato.

«scusa è che non ti svegliavi» mo giustifico mordendomi il labbro per trattenere una risata.

«È ti sembra il modo di svegliarmi! Tu sei pazza!» mi urla contro incenerendomi.
Sarei la pazza?

«Non sono pazza sei tu che non volevi svegliarti. Mi stavi sopra come una cozza per di più mi stavi palpeggiando come un pallina antistress»

Al che gli occhi, ancora assonnati di Lucas si fermano e mi guardano scettico e nauseato.

«Non è vero»

«oh si. Non dico le bugie. Mi stavi abbracciando forte forte come potessi scappare da un momento all'altro» derido vedendo che la sua espressione non ha intenzione di cambiare.

Sono contenta che ci troviamo d'accordo.
Mi scocca l'ennesima occhiataccia, voltandosi per dirigersi al bagno.
Buon inizio giornata Martha.

[...]

Cinque ore dopo ecco che imbocchiamo il viale che ci porta alla residenza dei miei e subito mi sento a casa.
Ho preferito guidare io stavolta.
Lucas è stato piuttosto facile da domare. Credo che la caduta dal letto per lui non è stato un buon risveglio.
La strada sterrata e con qualche buca ci fa sobbalzare ingrano decisa la marcia, mentre l'utilitaria si fa largo tra i campi della mia famiglia.
Qui è tutto biologico. I miei sono creature bizzarre e fuori dal normale.
Una volta parcheggiato sul vialetto, vengo accolta dalle insolite oche che ci aspettano come se fossimo dei reali.
Starnazzano e come se avesse captato una presenza non gradita, attaccano gli stinchi di Lucas
«sciò sciò. Stupide oche» sbraita scansandole con le mani attento a non farsi beccare.
Ah Guendalina.
Lei è il capetto, quella che manovra il gruppo all'azione. E' risaputo che le oche sono pennuti perfidi e cattivi.
Invece mia madre si ostina a sostenere che sono carine e coccolose se lasciate in libertà.
Io invece credo che con gli anni stanno diventando dittatoriali. Prima o poi si rivolteranno e come succede nella guerra civile, la faranno fuori. 

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