36.Cessi laccati d'oro.

6.6K 296 11
                                    

È uno scherzo?
Un gigantesco equivoco per cui da qualche parte dietro il tavolo uscirà la troupe televisiva ad annunciarmi che sono stata vittima di qualche squallido e scadente scherzo?

Torta di mais.
Crema di mais.
Insalata di tonno e mais.
Bocconcini di pollo e mais.

E potrei andare avanti con l'elenco e arrivare ad una conclusione.
Ogni cibo presente nel buffet ha come comune divisore il maledetto mais.

In maniera abbastanza difficoltosa cerco di trovare qualcosa adatto a me.
Quello che tengo in mano è il mio secondo Martini, anche se ho avuto paura che lo avessero contaminato con dei chicchi di mais.

Se continuo a bere a stomaco vuoto, della mia lucidità rimarrà ben poco.
Anche Lucas deve aver pensato la stessa cosa perché, in piedi accanto a me intanto che conversa con qualcun altrettanto nobile, non smette egualmente di lanciarmi occhiate tese.

Alzo un sopracciglio cerco di comunicargli che deve stare tranquillo, ma il messaggio pare non giungere a destinazione.

Il tipo con cui sta parlando è un certo Montgomery.
Proprietario di un'azienda tessile mondiale.
Per me è uno qualunque, invece Lucas pare conoscere la sua fama.
Ma credo si stia pentendo della scelta di averlo avvicinato.
Montgomery ci sta dilettando con un monologo sulla storia Della Via Della Seta e sulle sue conquiste.

Dal momento che mi sto annoiando cerco di concentrarmi su Lucas per non ascoltare i truculenti dettagli.
Lui, d'altro canto, si è accorto del mio sguardo allarmato e mi sta osservando teso come una corda di violino.

Finalmente, quando ormai ha esaurito tutti gli argomenti immaginabili che riguardano il cotone, il nostro ospite decide di andarsi a rimpinzare non potendo "parlare di lavoro a stomaco vuoto".
Allucinante.

«Tutto bene?» mi chiede Lucas vedendo le prelibatezze sul tavolo.

«Certo come no» lo rassicuro storcendo la bocca.
Falsissimo, sto morendo di fame, ma sulla tavola non c'è nulla che possa andare bene.

«Vuoi spiegarmi perché non stai mangiando niente oltre a bere come una spugna?» chiede serio.

«Secondo te? Quei cosi gialli sembrano essersi coalizzati tutti contro di me. Guardali, mi stanno guardando con i loro occhietti del male...»
Lo sguardo confuso di Lucas è impagabile.
Non sbatte le palpebre e ho paura di averlo scioccato troppo.

«Sei seria?» dice appena continuando ad esaminarmi. Alzo gli occhi al cielo offesa.

«Serissima» incrocio le braccia all'altezza del seno rendendo la mia scollatura più accentuata.

«Prima o poi mi dovrai dire perché fai tutte queste storie per un po' di mais. È ridicolo» sorride divertito massaggiandosi il mento con una mano e l'altra se la porta in tasca.

«Non è ridicolo! Ognuno ha le sue paure. Vogliamo parlare di te? Sei tutto strano» sbotto andandogli incontro e con queste ballerine sono più bassa del solito.
La mia testa gli arriva a mala pena sotto il mento, sono costretta ad alzarla per avere la sua attenzione. Stringo i pugni quando con l'indice mi spintona indietro dalla fronte.

«Sei un piccolo mostriciattolo-» ma poi Dylan nel suo abito elegante mi prende in braccio strapazzandomi.

«Oh ecco la mia micetta preferita!!» esulta continuando a stringermi e per poco non riesco più a respirare.

«Cielo! Dylan! Mettimi giù! Ci stanno guardando tutti!!» lo rimprovero dandogli dei colpi in testa. Cerca di scansarsi ma quando stringo le dita al naso bloccandogli il respiro si arrende e i miei piedi toccano di nuovo il suolo.

AIUTAMI STRONZO!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora