22.Politicamente corretto.

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«Ehilà? C'è nessuno?»
Alice è in cosmo personale dove ogni cosa prende la forma di cuore rosso grande come un pianeta.

«Mh?»
Poi sono io quella che si droga...
So solo che ieri notte è tornata in questo stato e al mattino era ancora nel suo limbo ovattato lontana anni luce dal mondo reale.
È inutile chiedere spiegazioni quando mi guarda le sue pupille sono come l'arcobaleno.
Quanto a me rimane solo crogiolare nella stanchezza.

La mattinata è iniziata in un modo piuttosto discutibile.
Ho ricevuto un messaggio di Papà Ryan in cui mi chiedeva se fossi soddisfatta dei benefici dell'acqua di mare.
La stranezza è nota a casa mia.
Avrei potuto rispondere semplicemente in senso positivo, ma lo conosco troppo bene.
Non è da lui fare affermazioni a caso, ogni cosa ha un fine ben preciso.
Mio padre è un uomo riflessivo, tutto viene studiato con cura prima di attaccare, e nonostante non faccia più parte dell'esercito, il soldato che è in lui rimarrà stampato a vita dentro di lui.
È stato congedato per un grave infortunio alla gamba.
Zoppica, un po' come gamba di legno, per poco non ci rimetteva un'intera gamba a causa di una miccia esplosa in campo.
Ancora oggi quando ne parla risponde con orgoglio che lo farebbe altre mille volte se servisse per proteggere il paese.
Il suo spirito patriota raggiunge i massimi livelli ogni 4 luglio, persino le sue mutande assumono i colori della bandiera americana.
Con il congedo dopo quindici anni di servizio, decise di dar sfogo al suo grande progetti: comprare una casa in campagna con tanto di fattoria da mantenere.
Nella tenuta dei miei genitori tutto è politicamente corretto.
Poi c'e mia madre, che invece la preferisco classificare come una pessima cuoca se non per qualche rara eccezione, e la donna dai color sgargianti, proprio come il suo carattere.
Sono così diversi ma ancora felicemente innamorati l'uno dell'altro, una stranezza di questi tempi, ma dopo più di vent'anni di matrimonio deve essere per forza questo il loro segreto.
Sono cresciuta in un ambiente singolare, ragione per cui non posso essere considerata una persona quadrata.
I miei genitori sono accomunati da ideali e convinzioni da cui ho cercato sempre discostarmene, non sentendone parte.
Ho bisogno di trovare la mia strada, anche se per loro è ritenuta frivola e sciocca.
Voglio essere vista come un'entità separata e non parte di una comune.
È di mio diritto, per la miseria...

A quel messaggio ho preferito non rispondere, non sapendo esattamente cosa dire, al momento ho altri pensieri per la mente, tipo la mia indipendenza, messo in stand by da quel giorno a casa dei Rodriguez.

È stato in parte una sconfitta.
Pensavo che per una volta potessi fare bella figura senza spaventare nessuno con il mio carattere esuberante.
Quella giornata è divenuta un progressivo disastro.
Non mi è bastato macchiare la tovaglia.
Se non combino danni non sono contenta.
Sono quasi certa di essere nella lista nera di Emily, soprattutto dopo la notizia svelata da Rodas.
Quella maledetta tovaglia è una sorta di cimelio di famiglia tramandata dalla sua bisnonna, per cui oltre al dispiacere di Emily, mi sono dovuta subire anche il senso di colpa per aver infranto i sogni della nonnina defunta.
Ma la situazione è degenerata quando ho chiesto alla padrona di casa di aiutarla a sparecchiare e lavare i piatti sporchi.
È quell'istante che dovevo ammettere i miei limiti.
Non sarò mai una brava donna di casa, questo è un dato di fatto.
Avrei dovuto ambire, in futuro, più ad un uomo che apprezzasse il mio spirito avventuriero piuttosto che una perfetta mogliettina da catalogo.
Si, le ho rotto un piatto, uno di una bellissima collezione di piatti Argentini dipinti a mano.
Non perché mi aspettassi chissà cosa, ma speravo almeno in piccola parte, che Lucas, visto la sua insistenza ad invitarmi a quel benedetto pranzo, mi salvasse dalla versione di Emily in Harley Quinn.
Invece lo stronzo Rodriguez aveva deciso di non aggiungere altro, ignorandomi come se non mi avesse mai conosciuto.
Codardo, un altro aggettivo da aggiungere alla lista infinita di nomi con cui definirlo.

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