Epilogo.

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Lucas Pov's
Sei anni dopo....

"Para bailar La Bamba
Se necessita una poca de gracia
Una poca de gracia
Para mi, para ti, ay arriba, ay arriba
Ay, arriba arriba
Por ti sere, por ti sere, por ti sere..."


La radio di sottofondo si diffonde in questa giornata di luglio.

«Lucas hai portato i pinguini alla banana al tavolo due?» urla come una pazza dalla cucina.

«No!» ribatto allo stesso modo.

È sempre la stessa storia...

Sento i passi di mia moglie avvicinarsi presentandosi con il viso sporco di farina, il grembiule legato in vita contornata da professionalità e nervosismo.

«Allora?» insiste portando le mani sui fianchi.

«No, non l'ho fatto» ripeto stavolta tranquillamente.

«Come no! Cielo! Sei il peggior marito del mondo!» mi rinfaccia, gonfiando le guance tinte di una tonalità più scura dovuto al caldo infernale.
L'angolo della mia bocca si solleva verso l'alto e alzando il viso dal plico che stavo leggendo mi scontro con il suo volto imbronciato.

«Scusa? Avrei anche io ho un lavoro da svolgere» affermo indignato.

Ha detto che dovevo stare al bancone a controllare e così sto facendo.

Santa miseria!

«Ma sarebbe gradita una tua collaborazione Lucas! Dio! Cosa hai in testa? I criceti?» sbraita pulendosi le mani sul canovaccio come se fosse tutto perfettamente normale.

E lo è, fidatevi.

«Scusi? I nostri piatti?!»

È il Signore del tavolo due.

«Vedi! Ah! Lascia perdere! Dammi qua» conclude prendendoli.

Quando ritorna mi rivolge uno sguardo fulmineo.

«Prima o poi ti lascio» mi minaccia puntando il dito contro.

«Vuoi lasciarmi solo per colpa dei pinguini alla banana?» domando malizioso.

«Forse non hai recepito il messaggio: ti ci avrei potuto strozzare con quei pinguini»

Il mio sorriso si accentua di più e invece di arrabbiarmi, rido.
Probabilmente chi ci guarda da fuori, senza conoscere i retroscena, potrebbe pensare che siamo in crisi.
Ma la verità è, che è grazie al continuo battibeccare, che siamo così affiatati.
Sei anni di matrimonio e non c'è stata una sola mattina in cui non mi sia svegliato con il sorriso sulle labbra.
Nemmeno una sola, unica volta.

Perché lei è accanto a me, anzi, a dire il vero in questo momento è pronta ad azzannarmi se solo ne avesse possibilità, ma qualunque sia il suo umore mi rende migliore.

Ecco qual è il segreto.

Mesi dopo la proposta di matrimonio ci siamo trasferiti, sempre a Wrightsville Beach, solo che in un appartamento tutto nostro, indipendente dalla mia famiglia.
Il problema è che le prime volte i vicini venivano a controllare se andasse tutto bene.
Dopo un po' però nessuno ci ha fatto più caso.

È stato un matrimonio intimo.
Niente cerimonie sfarzose.
Pochi parenti.
Molti amici.
Innumerevoli fiori.
E cosa più importante fra tutte: divieto assoluto alle pietanze con chicchi di mais.

Sospiro appagato.

L'aria calda d'estate mi solletica i polpacci lasciati scoperti dai miei  pantaloncini beige di lino e una camicia bianca.

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