Sono frastornata come una ragazzina in un negozio di caramelle.
Perché non me ne vogliate, ma in alcuni giorni particolari del mese preferisco rimanere rintanata a casa a crogiolare nel mio dolore e nella mia fame compulsiva- nervosa davanti a qualche commedia strappalacrime.Il letto è il mio rifugio quando ho il ciclo.
Tranne oggi.
Questa mattina mi sono svegliata alle sei dopo le migliaia chiamate di Miguel, il quale mi ha obbligato a partecipare ad un'altra delle sue idee.
Ed è per questa ragione che mi trovo compressa in auto con Rodas, Miguel, Mayla e Denver diretta chissà dove. Gli altri sono dietro di noi in un'altra jeep e mi sembra tutto un gran macello.
La missione segreta di oggi è più che altro cercare di sopravvivere.Era ancora buio pesto quando sono uscita di casa per recarmi all'appuntamento mattutino.
Dell'alba, all'epoca, non c'era neanche l'ombra.
Sono ammassata, schiacciata dai due corpi dei miei amici.
Alla guida c'è il ballerino che sta intonando qualche canzone nella sua lingua insieme a sua sorella che le fa da copilota.
Ma ditemi voi cosa ci si può aspettare da una giornata in cui il programma principale è il rafting?Gommoni impazziti di gente che vuole suicidarsi a tutti i costi, sballottati dalla forza delle onde, lanciati addosso a sassi giganti.
La jeep si inclina pericolosamente a destra e io finisco per la millesima volta pestata da Denver che mi spinge addosso a Rodas che sembra sul punto di vomitare.«Dannate stradine di montagna!», digrigna i denti quest'ultimo, mentre cerca di tenersi ancorato alla maniglia dello sportello.
Il viaggio dura più o meno due ore.
Non ho idea di dove siamo, potremo anche esser arrivati anche dall'altra parte del mondo, ma sempre il mio umore rimane tale.
Tant'è, che una volta fermi, sono la prima a mettere piede rilasciando un sospiro appagato quando sento aria fresca entrare nelle mie cavità orali.
Mi passo una mano sul volto, che presumo sua bianco come un cencio, e solo poi mi volto verso il resto del gruppo che ci raggiunge secondi dopo.Osservo ognuno di loro, i perfetti sorrisi smaglianti emozionati per questa gita e noto immediatamente che manca la mia amica.
Alice non è potuta venire per via del gesso e mai come ora la sto invidio.
Un crampo mi blocca e stringo gli occhi in due fessure, indolenzita.«Sei sicura di star bene?» mi domanda Miguel dandomi un buffetto sul capo dopo aver annuito incerta.
Ok, non sono al massimo delle forze, ma tutta questa accortezza l'avrebbe dovuta mostrare prima che trascinasse le mie chiappe fin qui.«Ma certo!», gli rispondo brusca.
Dico, mi ha visto?
Sto morendo dissanguata.
Cosa che passa inosservata al mio amico che in tutta la sua snervante felicità incita il gruppo ad incamminarsi.
Lasciando stare tutte le papabili imprecazioni che potrei dire a gran voce, li seguo, ci addentriamo in una stradina sterrata e piena di ciottoli.
Per quanto io voglia illudermi di essere ancora allenata, il mio corpo ha dei limiti.Sembrano tutti sotto a qualche strano effetti di stupefacente.
Denver chiacchiera con i suoi amici, quelli con cui mesi fa avevo accettato di giocare a Beach Volley prima di finire schiantata a terra priva di sensi.
E se per un momento ho pensato che lui non ci fosse, ho toppato alla grande.È come se il mio corpo si rendesse conto della sua presenza in anticipo, infatti, lupus in fabula, ecco in tutta la sua bellezza, Lucas Rodriguez.
Non ho ben capito come mai sia qui visto la sua non propensione a questo genere di attività.
Lui è tutto: "Attento!", "non voglio morire" o "fai piano!"
Non ho avuto modo ancora di scambiarci una parola considerato che è arrivato più tardi all'appuntamento.
Solo ora mi trovo a guardarlo come mi capita spesso di fare in sua presenza.
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ChickLitMartha Johnson, un'esuberante ragazza dell'Ohio, con una bizzarra propensione a cacciarsi nei guai, in cerca di nuove esperienze, decide di andare a trovare la sua amica a Wrightsville Beach. Un bel posto per trascorrere le vacanze, ma dal suo arri...