54.Do ut des.

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Le endorfine sono sostanze chimiche nel cervello che infondono sensazioni di benessere o di euforia. C'è una ragione per cui ci sottoponiamo a duri allenamenti in palestra.
C'è una ragione se anche l'uomo più teso del pianeta può cadere in un sonno profondo dopo del sano sesso.
Le endorfine sono anche responsabili di quel piccolo fenomeno comunemente noto come Periodo della Luna di Miele.
Sapete di cosa sto parlando?
È l'inizio di una relazione, quando ogni cosa è dolce e leggera nella sua totalità.
Ognuno dà il meglio di sé.
I ragazzi non si comportano da animali, e le donne si mostrano sempre impeccabili.
Oppure, se proprio non riescono a trattenersi, anche la peggiore delle abitudini sembra la cosa più adorabile.
Il dolce russare di lui, il delizioso mangiucchiarsi le unghie di lei.
Gli umani non sono i soli che attraversano il Periodo della Luna di Miele.
È un'esperienza che riguarda tutte le specie. Infatti, se non fosse così, gli squali si sarebbero estinti.
Vedete, gli squali sono dei predatori naturali.
Mangiano qualunque cosa, inclusi i loro stessi cuccioli.
Subito dopo il parto, invece, il cervello dello squalo femmina è saturo di endorfine, che la inducono a una sorta di coma estatico.
Questo concede al cucciolo di squalo circa dieci minuti per allontanarsi.
Perché se si trovasse ancora nei paraggi quando la mamma si sveglia, diventerebbe il suo pranzo.
Il che ci porta all'altra caratteristica universale del Periodo di Luna di Miele.

Ha inevitabilmente una fine.

Ed è così che si riassume la mia permanenza a Springfield.
A causa di problemi al forno, Clio mi ha avvisato che la pasticceria sarebbe rimasta chiusa.
Motivo per cui mi trovo con Dylan stesi sul divano a guardare la televisione
È anche il suo giorno libero, che fortuna, eh?
Mi ripeto mentalmente che tutto sarebbe proseguito a meraviglia.
Ma il problema è che pare il mio destino mi voglia mettere continuamente alla prova.
Ieri sono arrivati gli scatoloni per Dylan che i nostri genitori hanno spedito.
Li guardiamo, e ci teniamo allargo come se potessero contenere una bomba.
Non so precisamente il motivo, ma più che altro siamo intimoriti da quello che possa esserci dentro.
Tutto appare più elettrizzante da fare piuttosto che aprirli.
Anche uno stupido film che Dylan mi ha costretto a vedere.

Guerre stellari.

Agli uomini piace da impazzire.
Non nel modo in cui alle donne piacciono Titanic o Le pagine della nostra vita... io piango ogni volta che li vedo. Guerre stellari è diverso per gli uomini.
Non è solo un passatempo.
Loro ci credono.
È il loro manuale, la loro Bibbia.
Sembra quasi che tutti i più grandi misteri della vita si possano risolvere guardando i film di George Lucas. Almeno i primi tre episodi.
Gli ultimi tre, secondo Dylan, "fanno davvero schifo".
Ora stiamo guardando L'impero colpisce ancora.
Una noia mortale.

«Uhm... quindi... quando ti ha detto che torna?» domando.

I miei occhi guizzano tutt'intorno, controllando la situazione.

«Non lo ha detto, perché?» replica distratto dal film.

Sospiro.
Tornando al Periodo di Luna di Miele.
Lucas ha distrutto la mia pace interiore dal momento che è venuto a stare da noi.
Lucas ha messo radici direttamente da quel venerdì famoso.
Dopo esser tornata a casa da sola, un'ora più tardi è piombato Dylan che faceva gli onori di casa a Lucas con il suo borsone che sono quasi certa avesse già con sé.
La cosa su cui scommetterei dei bei soldi è che Lucas quando aveva proposto la scommessa sapeva già che l'avremmo ospitato.
E se il mio sesto senso non sbaglia mai era già nei piani di mio fratello.
È stato difficile fai in modo di non cadere in tentazione.
Due mesi e mi ero dimenticata cosa significasse vedere Lucas girovagare a petto nudo con solo i boxer senza saltargli a dosso.

Ho cercato di non vedere, lo giuro!

In mia discolpa lui poteva almeno indossare una stupida maglia.
Mi ha beccato solo due, o tre... e va bene, quattro volte, a fissarlo inebetita.
Il suo sorriso soddisfatto non lo dimenticherò facilmente, ragione per cui mi sono impegnata a farlo, ma di nascosto.
Alla fine mi sono auto segregata nella mia camera la maggior parte del tempo.
A parte per andare al Madame Cherry, e ritornare a casa, cerco di frequentare le aree comuni il meno possibile in sua presenza.
Stare sotto lo stesso tetto si sta rivelando peggio di quello che credevo.
Ma una piccola parte è soddisfatta averlo attorno, perché in un modo o nell'altro mi sento più sicura.
E allora perché mi sembrava che tutto quello fosse improvvisamente troppo da sopportare?
Ogni tanto lo incrocio nel corridoio, o per andare al bagno, e il comportamento è sempre lo stesso: un cenno con il capo, occhi bassi e filo via come se fossi un topo davanti al gatto.

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