37.Touché.

7.2K 296 18
                                        

Lucas Pov's

Non ricordo di essermi addormentato.
Mi sveglio e i sensi si attivano a mano a mano.
Deve essere l'alba.
Non so perché sono sveglio, soprattutto visto la comoda posizione in cui mi trovo.
Ho tra le braccia lei, rintanata che mi usa come scudo.
Il mio naso è seppellito nei suoi capelli biondi che profumano di qualche strada fragranze femminile.
Le donne profumano sempre.

Non posso evitare di chiudere di nuovo gli occhi e lasciar ricadere il mio peso su Martha
Il ritmo del suo respiro, l'alzarsi e l'abbassarsi del suo torace, mi culla dolcemente.
I nostri corpi sono ancora nudi, reduci della notte passata.
Dalla mia prospettiva scorgo  la parte inferiore del seno sodo e rotondo.
La mia mano è spalmata sulla sua pancia piatta, più chiara del mio incarnato e, ad ogni lento respiro che fa, la punta del mio mignolo le sfiora l'osso iliaco.
Poi qualcosa cambia.
Martha diventa immobile in modo innaturale.

È sveglia.

Sospira in modo più veloce e brancola, quando le mie dita si muovono.
Rimaniamo distesi fianco a fianco.

Il mio cuore sobbalza, come se stesse precipitando nello stomaco.
Ho la sensazione di cadere.

Ad ogni mia carezza freme.
Il desiderio divampa sia in me che in lei.
Il battito è come un tamburo nelle orecchie, e io lotto per restare immobile.
Perché non voglio fermarmi.
Non mi ferma.
Non lo fa.
E mi convinco che tutta quella calma è disumana.

Mi sposto bisognoso di sentirla addosso.
E come se avesse ascoltato la mia supplica, si immobilizza quando arrivo nel punto in cui si congiungono le cosce.
Le stringe come se l'avessi stimolata.
Il mio tocco diventa più audace nonostante la sua insicurezza. Percorro la pelle sensibile della pancia, in su e poi in giù.
Il mio corpo è duro come la pietra di fronte al suo comportamento.
Il ritmo del suo respiro è insolito come se si stesse trattenendo.
E mi viene da sorridere per il modo con cui finge che non stia accadendo nulla.
Non è così.

Un lento tremito risale dentro di me.
Chiude gli occhi, e inaspettatamente, inarca la schiena, spalmandosi contro il mio rigonfiamento che diventa sempre più grande contro il suo culo.
Ho avuto diverse ragazze e ho fatto sesso più volte di quante riuscissi a contarne.
Ma quello che Martha scatena è diverso.
Adoro il modo in cui lei mi oppone resistenza.
Mi esaurisce.

Le sfioro il seno per poi tastarlo sfacciato.
Ed è così che smette di respirare.

Cosa sto facendo?
Non riesco a smettere.
Dovrei fermare tutto.
Ma non voglio.

La sento deglutire, percependo i suoi rapidi colpi del cuore battere come tonfi.
Affonda i denti nel labbro.
Vorrebbe implorarmi di salire più in alto, come vorrebbe che scendessi più giù, che mi infili dentro di lei.

Dovrei fermarmi.

Porca puttana.

In qualche modo, per un tacito accordo, stiamo entrambi fingendo che non stia accadendo nulla.
Se non parliamo, se non riconosciamo che sta succedendo, possiamo farlo.

Poi mi decido.

Si morde il labbro con più forza, per bloccare il gemito, quando pizzico il seno.
Mi sento un bastardo quando devio verso la fonte di desiderio.
Rabbrividisce, con la schiena che si tende.
Il mio respiro accelera e un piccolo verso rimbomba tra di noi.

Non posso più trattenermi.

Le sue fottute labbra morbide, ansimano umide, e io le guardo morendo dalla voglia di morderle.
Strofino la protuberanza dura, avanti e indietro contro il sedere cercando di placare i miei istinti.
Ed è così maledettamente bello da non riuscire quasi a sopportarlo.

AIUTAMI STRONZO!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora