26.Uomo-isola.

5.8K 296 9
                                    

La sbronza costruttiva della sera precedente non ha portato niente di buono se non un terribile mal di testa. Proprio per questo, l'indomani, quando Miguel è riapparso al Flounder, mi sono detta: o la va o la spacca.

Avete presente quella strana sensazione che ti prende in fondo allo stomaco quando senti che stai per fare una cavolata?
Ho proposto a Miguel la mia idea, pensando bene che trascinarlo nelle cucine tra l'olezzo di cavolo, zucchine e patatine surgelate avrebbe dato un'atmosfera più aromatica e convincente, ma me ne ero pentita l'attimo successivo.
In mia difesa non ho avuto altra scelta.

Domani sarei ritornata in Ohio e non avrei potuto farlo senza nessuno al mio fianco.
Come ci sono finita in una situazione simile, ancora non me lo so spiegare. Per anni mi ha accompagnato la teoria femminista di mia madre secondo cui noi donne non abbiamo bisogno di un uomo. Cosa alquanto bizzarra visto che lei stessa si era sposata con mio padre e ora sta cercando di farmi convolare a nozze. Eppure è ancora seriamente convinta che gli uomini siano superflui che da sole riusciamo a cavarcela benissimo in egual modo.
Mi sembra tutto così grottesco.

La mia ultima sera caso vuole coincide con the Boat show, in onore di un'altra estate giunta al termine.
Per un secondo il cuore è trabalzato nel petto, vedendo le piccole lanterne a forma di stelline illuminare i tendoni bianchi schierati in fila indiana da cui si diffondono voci di passanti, le risate dii bambini gioiosi, e l'odore di zucchero filato...
Non c'è cosa più stimolante.
La vibrazione del telefono mi distrae.

"Mamma e papà sono convinti che non esista nessun Lucas, invece io penso che non sei tipo da dargliela vinta. Spero che il mal capitato sia stato informato a dovere su quello che andrà incontro. Mamma ha già iniziato a cucinare... e tu sai cosa significa. Ho scommesso venti verdoni, mi raccomando, ho bisogno di quei soldi e mi sembrava doveroso rendertene nota. Ti voglio bene sorellona, ci vediamo domani."

Ma guarda te...
La mia famiglia apparentemente sembra innocua, ma basta poco per tirar fuori il peggio di loro.
Ripongo il telefono esterrefatta.
Dovrebbero sapere che non sono una sprovveduta.

Poi i miei occhi si posano sulle due ragazze al mio fianco, Alice e Mayla scioccata con quanta dedizione l'ultima si sistema la sua nuova capigliatura. Questo pomeriggio è andata dal parrucchiere proprio per l'occasione.

«Punto su stanotte, Lucas non potrà resistermi»
Le sta bene qualsiasi cosa, ma quella nuova frangetta mi ricorda un Maltese arruffato.

«Sei sicura che ci sarà?» interviene Alice indispettita.

«Sicurissima. Miguel mi ha fatto una soffiata. Lucas sfoggerà il suo preziosismo gioiellino, motivo per cui potremo inaugurarlo come si deve...» ghigna maliziosa.

Eeehw che brutta visione...

«Hai sentito Mar? Sta parlando della barca a cui hai lavorato pure tu» ricevo una gomitata allusiva che mi sballottola.

Che modi...
Mayla chiude lo specchietto con un clic veloce fissandomi titubante.

«Ancora mi chiedo come mai non ha voluto il mio aiuto, ma il tuo. Sai da quanto tempo gli sto dietro? Ogni volta mi rifila qualche assurda scusa, ma l'ho capito sapete... fa il difficile e io non demordo» mi lancia un'occhiata furtiva per poi riaprire lo specchietto e continuare a sistemarsi.
Fa il difficile... mi sa che non ha capito un tubo.

«Ti avrei ceduto il posto molto volentieri» borbotto sottovoce, ma non abbastanza perché la mia amica mi ha sentito e ghigna furba.
Qualche grazia divina fa apparire Rodas e Miguel troncando il discorso.
Rodas si fionda immediatamente da Alice, quei due sono troppo affiatati per i miei gusti.

AIUTAMI STRONZO!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora