«Devo proprio?»
Sto rimpiangendo l'Ohio.«Non frignare e assumiti le tue responsabilità» mi riprende contrariata, Alice.
Do una sbirciatina al mio amorevole compagno d'avventura, scoprendolo a guardare il mare, estraniato dalla confusione della festa ormai conclusa.
Sbuffo, chiudo gli occhi massaggiandoli da sotto gli occhiali da sole che ho indossato a causa della luce fastidiosa, che però tolgo per vederci meglio.
Con Lucas non si sa mai.«Va bene, ma se vedi che non torno, manda i soccorsi» punto l'indice verso la mia amica dai capelli rossi che sorride divertita.
Mi allontano procedendo lentamente. Lui si accorge della mia vicinanza voltandosi mi guarda disinteressato.
«Ce l'hai fatta, andiamo»
Che gentilezza, sono stupita. Borbotto sotto voce per non farmi sentire, fallendo miseramente ritrovandomi succube di un'occhiataccia per niente amichevole.
Sorrido falsa per niente impaurita.
Cammino dietro di lui seguendo i suoi movimenti regolari e. non riuscendo a farne a meno di fissarlo, ad un tratto percepisco le viscere contorcersi in un'esibizione mortale. Saliamo sulla pedana fatta di bambù per niente stabile, lunga e pericolante, che ci scorta fino ad una piattaforma perfettamente attraccata dalla nave. Lucas, senza troppi dubbi, riesce nell'impresa al meglio. È ovvia la sua dimestichezza e padronanza, per cui, nemmeno una volta, ha traballato. Per me, invece, è già un grande traguardo se riesco a rimanere incollata con i piedi sulle asticelle di bambù senza rimanerci incastrata con i piedi.
Ed è un controsenso lo so, per un tipo spericolato del brivido come me, eppure sono un disastro quando si tratta di compiere questo genere di attività.
Non mi frena la paura mi piace il rischio.
Comunque riesco a salire a bordo, adagio, e quando metto piede su una superficie solida, sollevo lo sguardo verso ciò che ho davanti ed eccolo di nuovo all'attacco.
«Due regole: non toccare nulla e muta come un pesce»
Le sue regole sono un flop.
L'importante è credici.Il suo tono aspro e intollerabile mi fa sorridere, perché ancora non ha capito che non mi lascio intimidire così facilmente.
Si volta, riprende a camminare fino ad arrivare davanti ad un ragazzo vestito tutto interamente di bianco con uno di quei cappelli che ho sempre sognato di avere.
«Signor Rodriguez, benvenuto a bordo»
«Salve Roger, come procede?»
Intanto che Lucas trattiene pubbliche relazioni, ne approfitto per guardarmi in giro.
I rivestimenti sono di legno, lucido e ben lavorato da potermi specchiare lì sopra.
La linea è classica e non ci capisco una ceppa, ma ad un tratto mi ricorda le Caravelle di Cristoforo Colombo stampate sui libri di scuola.«Ah, lei è Martha Johnson ed è la vincitrice, purtroppo, del premio»
Fingo di non aver sentito quel purtroppo e al mio richiamo, mi rivolgo all'interlocutore mettendo su il miglior sorriso di sempre.
Mica è colpa sua se ha a che fare con un uomo come Lucas.«Piacere, signorina Martha Johnson. Sono, Roger il capitano della nave per oggi e spero davvero di rendere questo giro immemorabile»
È carino, ha un buffo modo di parlare. Penso che sia Spagnolo o qualcosa del genere perché tende a storpiare le parole come se avesse delle patate in bocca.
Ricambio il sorriso caloroso che mi sta rivolgendo, apprezzando il suo modo cordiale con cui mi ha accolta, differentemente dall'idiota al mio fianco che invece grugnisce come se fosse una marmitta.
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ChickLitMartha Johnson, un'esuberante ragazza dell'Ohio, con una bizzarra propensione a cacciarsi nei guai, in cerca di nuove esperienze, decide di andare a trovare la sua amica a Wrightsville Beach. Un bel posto per trascorrere le vacanze, ma dal suo arri...