«Tra quanto arriviamo?» chiedo per la terza volta da quando siamo partiti.
«Già ti ho risposto. Tra dieci minuti»
«Lo hai detto anche dieci minuti fa e a questo punto dovremmo essere arrivati» mi volto con il busto nella sua direzione percependo la cintura di sicurezza forzarmi a ridosso del petto.
«Non è vero. Hai una concezione del tempo distorta. Ciò non mi stupisce» precisa come al suo solito, disprezzante.
«Sono ubriaca mica scema»
«Su questo avrei da dissentire»
«Ma dai?! Hai sempre da ridire su quello che dico»
«Se non dicessi fesserie, magari eviterei»
«Io non dico fesserie. Sei tu che sei barboso e puntiglioso. Lo sai che ridere è gratis?» provoco ghignando.
«Vedi? Ecco un'altra delle tue perle di saggezza»
«Perché? Ho detto la verità. Non togli mai quella tua corazza sfarzosa di egocentrismo. Non ti godi i tuoi anni, ma preferisci comportarti come un vecchietto. Parli come se venissi da un'altra epoca, persino mio nonno è più arzillo e non hai molti più anni dei me quindi non vale la carta dell'età. Ergo puoi ancora divertirti» argomento sollevando le sopracciglia soddisfatta.
«Magari non mi divertono le scemenze che fanno ridere a te. Ci hai mai pensato?»
«Allora cosa ti emoziona?»
Silenzio
Sta pensando, lo vedo da come fissa la strada davanti a sé, con una mano sul volante e l'altro braccio appoggiato con il gomito al finestrino.
Le sue sopracciglia, folte e scure, diventano due ali di gabbiano pronte a spiccare il volo per quanto sono dritte. Sono proprio curiosa si sentire.«Andare in barca»
Tutto questo tempo per dire una banalità come questa?
Chissà perché, me lo aspettavo.«Scontato e soporifero» storco il naso.
«Mi arrendo, sei insopportabile» sbatte la mano sul volante.
«Io? Sei tu che non hai originalità. Parli come mio padre»
«Almeno lui è una persona ragionevole»
Un'accoppiata vincente, oserei dire. Papà Ryan sarebbe in perfetta sintonia con Lucas e ciò non mi fa stare meglio.
«Sbruffone»
«Pazza»
«Sociopatico»
«Squilibrata»
«...guardone»
Alza un sopracciglio disorientato.Ho detto la verità.
È capitato un paio di volte con gli occhi osservare i movimenti circolari del mio dito sulla coscia. E più di una volta, sono pronta a giurare, ho visto anche che ha deglutito con difficoltà quando la cinta si è incastrata tra i miei seni accentuando la scollatura.È scusato, è pur sempre un uomo.
Eppure è impressionante a che livello è il suo autocontrollo.«Siamo arrivati» fa cadere il discorso spegnendo l'auto.
Non mi guarda più e un po' mi dispiace. Non volevo rovinare l'atmosfera anche se credo c'era ben poco da rovinare.
Lucas Rodriguez è peggio del cubo di Rubik.Cammino al suo fianco e sto ben attenta a non far urtare il mio braccio con il suo.
Sono ancora ubriaca, l'alcol è un parassita ingannatore, però troppe coincidenze insieme creano la situazione sopportabile.
La notte dorme, un grosso viale sterrato ci guida verso le campagne del Nord Caroline.
Il cielo è limpido, neppure una nuvola oscura la brillantezza delle stelle. Annuso il profumo d'erba appena innaffiata, lo stridulare solitario dei grilli accompagnare il silenzio della campagna.
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ChickLitMartha Johnson, un'esuberante ragazza dell'Ohio, con una bizzarra propensione a cacciarsi nei guai, in cerca di nuove esperienze, decide di andare a trovare la sua amica a Wrightsville Beach. Un bel posto per trascorrere le vacanze, ma dal suo arri...