Al Flounder regna la monotonia.
Ho cercato di tenermi il più possibile occupata, visto che oggi nessuno dei miei amici è venuto a farmi visita.
Qualche scarico arrivato in mattinata, degli ordini arretrati, ma niente di eclatante.
Il momento clou della giornata è stato quando ho annaffiato le stupide piante di Alice.
Ha ordinato che mi sarei dovuta attenere alle sue regole, ovvero al "giusto quantitativo per non ucciderle".Quasi non ho battuto ciglio di fronte alla sua richiesta.
In ogni caso, devo capire perché la mia amica è sempre così fastidiosamente avanti rispetto a tutti gli esseri umani di mia conoscenza.
Si fida troppo della sottoscritta e fa male.Le uniche piante con cui ho avuto a che fare hanno fatto una brutta fine, oltre ad essere rimaste spelacchiate.
Le piante sono sparse un po' ovunque.
Non seguono un criterio ben preciso, ma devo ammettere che fanno ambiente.
A parte la mia pessima affinità per tutto ciò che ha a che fare con il verde, Alice mi ha istruita elencando il procedimento di ognuna.
C'è una dracena, di cui, a detta sua "è impossibile uccidere" data la sua robustezza.
È come se fosse una sorta di femmina di drago.
Avrei voluto scommettere.
Fossi in lei avrei dei seri dubbi di ciò.Poi ha preso un "banalissimo" esemplare di Ficus Benjamin.
Per me l'amico Benji è il più complicato.
L'acqua non deve essere né troppa né troppo poca.
Speriamo bene.
Con le mezze misure sono scarsa.Ma non è finita qui.
Non si è fatta mancare, una lussureggiante orchidea.
Evidentemente la mia amica non è stata messa al corrente che le orchidee sono il peggiore fiore al mondo.
Innaffiarle è un'esperienza mistica.Appassiscono sempre, per motivi ignoti che sfuggono alla comprensione umana.
Ed indovinate un po' dove le ha messe?
Affianco alla porta del bagno.
Dice che le orchidee amano l'umidità.
E sono le uniche, avrei voluto appuntare.
L'umidità mi infiamma il nervo sciatico.Infine sul bancone, al lato verso il muro, per non dare troppo fastidio, giace un bonsai.
Io odio i bonsai.
Dico davvero.
Mi ha supplicato di instaurarci immediatamente un bel rapporto giustificandosi con il fatto che lui mi sente.
Ho provato a farla ragionare e dirgli che i bonsai non possono rispondere. Ma Alice ha esordito con "tu digli qualcosa" e io sto eseguendo solo le regole.«Ti prego, non devi morire. Voglio dire, sei liberissimo di tirare le cuoia dopo che Alice sarà rientrata, ma fino ad allora niente scherzi, intesi?»
Lui non mi risponde, come previsto.
Che dovrei fare?
Io lo prendo per un sì.Questo per dire che sono bastate alcune settimane di mia assenza per rendere il locale pressoché simile ad un vivaio.
Ma a parte questo, piccolo ed irrilevante dettaglio, la mia giornata è stata un piattume generale.Quand'è che la mia vita mi è del tutto sfuggita di mano?
E quale sarà il prossimo passo, trasformarmi in una gattara?
Io odio i gatti.
Dicevo così anche delle piante.
Mia nonna ripeteva che le mani oziose sono l'officina del diavolo.
Ma se fosse qui vorrei tanto dirle che se la noia è l'origine di tutti i mali, a quanto pare il male continua a vivere proprio dentro al Flounder.Non sapendo che altro fare, visto che oggi al locale si batte fiacca, ho riesumato il librone delle ricette.
Ho avuto un'improvvisa voglia di torta di mele e more e quale miglior modo di impiegare il mio tempo se non imparare a farla?Dopo aver fissato la stessa frase per circa cinque minuti consecutivi, ho abbandonato la testa in avanti per la disperazione.
Ho chiuso gli occhi, angosciata per il rumore dei miei pensieri che si affollano l'uno su l'altro.
Faccio un respiro profondo e mordicchio l'angolo della bocca.
È trascorso meno di un giorno da quando non ho notizie di Lucas e mi sento così persa che mi sembra impossibile persino per me stessa vedermi in queste condizioni.
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ChickLitMartha Johnson, un'esuberante ragazza dell'Ohio, con una bizzarra propensione a cacciarsi nei guai, in cerca di nuove esperienze, decide di andare a trovare la sua amica a Wrightsville Beach. Un bel posto per trascorrere le vacanze, ma dal suo arri...