Capitolo 13

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«Vuoi veramente rimanere nel loro branco?» Chiede Stiles continuando a guidare.
«Si, non mi sembrano male.» Risponde Scott appoggiandosi al finestrino.
«Se escludiamo la tipa bionda.» Sussurro.
«Erica?» Domanda Lydia guardandomi.
«Si, lei.» Rispondo alzando gli occhi.
Stiles ferma la macchina e subito dopo scendiamo entrando in casa.
«Le altre due ragazze erano carine però.»
Ci giriamo verso Stiles e lui fa un sorriso guardando Scott.
Scuoto la testa e vado di sopra in camera.
Mi tolgo i pantaloni e tolgo anche la fascia dalla mia gamba che ormai non mi serve più.
Metto dei Jeans e mi siedo sul letto controllando che tutte le armi funzionino.
«Occhio a non farti male.»
Vedo entrare Lydia e prendere una felpa.
«Tranquilla, ci convivo con le armi.» Dico caricando una pistola.
«Io e Stiles usciamo un secondo, dobbiamo comprare del nastro adesivo.»
«Del nastro adesivo?»
«Si per la Jeep.» Risponde ridendo.
«Okay, a dopo.» Sorrido io.
Esce lasciando la porta aperta e io gioco con i coltelli.
Mi alzo dal letto e cammino avanti e indietro per la stanza facendo qualche mossa.
Sento un rumore provenire dal corridoio e io mi giro puntando i coltelli.
«Sono io, sono io!»
Vedo Scott con le mani alzate e io sorrido abbassandoli.
«La prossima volta giuro che busso.»
«Ecco, bravo.»
Metto i coltelli sul letto e mi appoggio alla scrivania.
So che è venuto per parlarmi quindi incrocio le braccia e aspetto che inizi.
«Stavo ripensando all'altra sera.»
«Okay.» Dico mentre mi faccio una coda.
«Mi hai baciato perché ti piaccio, giusto?» Mi chiede e io sorrido.
«Forse.» Rispondo e lui aggrotta le sopracciglia.
«Lo prendo come un si.»
Mi metto a ridere e lui si siede sul letto di Lydia.
«Siamo a casa da soli lo sai?» Dice guardandomi maliziosamente.
«Si, lo so ma non faremo niente che stimolano i tuoi ormoni maschili.»
«Okay e cosa vorresti fare?»
«Ho visto un parco carino qui di fronte, potremmo diventare bambini per un pomeriggio.» Suggerisco io.
«Ci sto.»
Prendiamo le nostre giacche e usciamo andando al parchetto vicino a casa.
Mi metto sull'altalena e faccio penzolare le mie gambe aspettando che qualcuno mi spinga.
«Mi spingi?» Domando e lui annuisce.
Inizia a spingermi e io muovo le mie gambe avanti e indietro per andare più veloce.
Si mette davanti e mi guarda ridendo.
Voglio fare una cosa.
Appena l'altalena va più vicino a lui, io mi sporgo in avanti e lascio un bacio a stampo sulle sue labbra.
Lui mi guarda rimanendo a bocca aperta e io scoppio a ridere.
«Adesso tocca a me.» Dice e io nego con la testa.
«Dai!»
«Va bene.»
Mi fermo mettendo il broncio e lui si mette sull'altalena.
Sorride e prima di partire mi prende per i fianchi mettendomi a cavalcioni su di lui.
«Ti consiglio di tenerti.»
Non me lo faccio ripetere due volte che mi stringo al suo petto e lui inizia ad andare velocissimo.
Grido come una bambina e lui si mette a ridere.
Appena si ferma alzo la testa e tiro sulla sua bellissima faccetta un leggero schiaffo.
«Peggio delle montagne russe!» Dico scendendo.
«Addirittura!» Dice e io lo fulmino con lo sguardo per poi scoppiare a ridere.
Corro sullo scivolo e salgo fino in cima.
Faccio per scendere ma non vedo più Scott quindi mi fermo guardandomi in giro.
«Scott!»
Dopo non molto sento delle mani prendermi i fianchi e io tiro un urlo scivolando giù per lo scivolo.
«Sei uno scemo Scott!»
Mi sistemo la giacca e anche lui scende giù per lo scivolo.
«Però ti sei preoccupata di questo scemo.» Mi ricorda e io sorrido.

Ti odio ma ti amo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora