Capitolo 80

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Resta a fissarmi senza dire una parola e io inizio a giocare con le dita non sapendo che cosa aggiungere.
Ha capito che mi sto riferendo a lui ma se non dice niente entro dieci secondi entro in ansia totale di quanto non lo sia già.
«Di quanto è?» Mi chiede con tono pacato e gli occhi che guardano un solo punto della camera.
«Quattro settimane.» Mormoro e lui si mette le mani davanti al viso tenendole per un paio di secondi.
«Non voglio che diventi una creatura che non vorresti essere.»
Abbasso lo sguardo lasciando le mani sulle ginocchia.
«È l'unica cosa che posso fare per salvare il bambino e me.»
«Abortisci.» Suggerisce lui e io alzo lo sguardo di colpo.
«Ha quattro settimane, Scott.» Li ricordo.
«Lo so. Ma non voglio vederti star male per un bambino e tenere nascosto per tutta la tua vita quello che sarai ai tuoi genitori. Io non voglio vederti infelice per colpa mia.» Dice alzandosi e appoggiandosi ad un armadio di fronte a me.
«Non è colpa tua.» Lo correggo ma lui scuote la testa.
«Abbiamo sbagliato entrambi. Dovevamo stare più attenti.» Aggiungo provando a convincerlo che non è stata colpa sua ma di tutti e due.
«Devo pensarci su.» Sussurra mettendosi una mano sulla fronte.
«A cosa Scott? Al nostro futuro insieme? A come faremo a dirlo ai miei?» Domando alzandomi e lui annuisce.
«Scott è il nostro futuro, la nostra vita. Abbiamo nascosto la nostra relazione e riusciremo anche a nascondere questo. Ma solo se stiamo insieme.» Dico avvicinandomi più a lui.
«Sono uno stupido.» Dice tirando un pugno al mobile dietro di lui.
«Gerard sa di noi e adesso aspetti pure un bambino da me e che per partorire tu dovrai trasformarti in un licantropo, mi uccideranno.» Continua lui aumentando il respiro.
«Scott ascoltami. I miei genitori non ascolteranno mai Gerard e io non le lo permetterò quindi adesso ti prego dimmi se vuoi restare con me o lasciarmi sola.» Dico incrociando le mani e lui rimane per un paio di secondi zitto.
«Non ti lascerei mai sola.» Mormora e io sorrido mettendo le mie mani dietro al suo collo e baciandolo come non ho mai fatto prima.
Lui ricambia mettendo le mani sui miei fianchi e io mi stacco avvicinandomi al suo orecchio.
«Sarò sexy con degli artigli e delle zanne?» Chiedo sorridendo e lui fa una piccola risatina.
«Sei sempre sexy.» Risponde guardandomi negli occhi e io lo bacio nuovamente.
«Però promettimi una cosa.» Sussurra.
«Quale?» Domando ridendo.
«Che non lascerai l'arco, anche se avrai degli artigli e delle zanne.» Risponde prendendomi il mento con la mano e io annuisco.
«Che cosa hai fatto a Theo?» Chiedo curiosa e lui alza le spalle.
«Niente di così doloroso. Solo una lezione di chi prova a mettere le mani addosso alla mia ragazza.» Dice e io alzo gli occhi sorridendo.
«Sei sicura?»
«Di che cosa?»
«Di diventare una di noi?» Chiede serio.
«Ricordati che non esiste una cura. Una volta così lo rimarrai per tutta la vita.» Aggiunge assicurandomi che non esiste niente per farmi ritornare "umana".
«E che una volta al mese perderai il controllo anzi due perché sei donna.»
«Si ma tu mi aiuterai a controllarlo.» Sussurro.
«Certo, sarò il tuo Alpha. A meno che tu non mi faccia fuori prima.» Dice ironizzando e io sorrido appoggiando la testa sulla sua spalla e mettendo le mani lungo ai suoi fianchi.
«Non farlo per il bambino. Fallo per te stessa.» Sussurra lui e io annuisco alzando la testa e baciandolo.
«Quindi sei sicura?»
«Sì.» Rispondo decisa per poi baciarlo un'altra volta.
«Sicurissima?»
«Sicura al cento per cento.» Sorrido io e lui mi da un bacio a stampo.
«Iniziamo.»

Ti odio ma ti amo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora