Capitolo 41

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Sono in camera sdraiata sul letto con accanto Scott che mi accarezza il braccio con una mano mentre mi lascia dei baci sulla fronte.
«Dovresti dormire.» Mi sussurra.
«Anche tu.» Sussurro e lui sorride.
«Ne hai più bisogno te.»
Si sdraia facendomi mettere la testa sul suo petto per poi sussurrare un "ti amo" prima che possa addormentarmi.
Non passa molto tempo che mi sveglio di soprassalto tutta sudata e Scott si sveglia mettendomi una mano sulla spalla.
«Che c'è?» Mi chiede spostandomi i capelli dal viso.
«Un incubo. Scusa.» Rispondo strofinandomi gli occhi.
«Tranquilla.» Dice dandomi un bacio casto sulla spalla.
«Ti vado a prendere un bicchiere d'acqua.» Aggiunge alzandosi e andando di sotto in cucina.
Scuoto la testa e mi alzo andando verso la scrivania dove sono poggiate le frecce.
Dove erano poggiate le frecce.
Ora non ci sono più, vado di sotto e guardo se potrebbero essere in salotto.
«Scott hai visto la mie frecce?» Domando cercando nei cassetti.
«Queste?»
Mi giro e vedo Scott che tiene le mie frecce sorridendo.
Mi avvicino per prenderle ma lui le spezza a metà davanti ai miei occhi.
«Scott che fai?!»
Rimango a bocca aperta mentre lui continua a sorridere.
«Quello che dovevo fare da tempo.»
Fa illuminare i suoi occhi di rosso e si avvicina a me tirando fuori le zanne.
Inizio a indietreggiare fino a che non inciampo e cado a terra.
«Scott! Stai lontano da me!» Grido appoggiandomi al muro.
Mi alzo da terra e corro di sopra chiudendomi a chiave in camera.
Prendo da sotto il letto il mio coltello e me lo metto in tasca mentre apro la finestra.
«Allison apri questa porta!»
Bussa sempre più forte mentre io cerco di uscire dalla finestra.
Si ferma di colpo e io mi fermo rientrando in camera.
Appoggio un orecchio sulla porta per sentire i rumori all'esterno ma non sento assolutamente niente.
«Non ti farò del male.»
Mi giro di scatto e lo vedo entrare dalla finestra.
Tiro fuori il coltello e lo punto verso di lui.
«Non avvicinarti.» Dico e lui sorride guardando il coltello come se io avessi in mano una matita.
«Non sentirai niente.»
Si avvicina sempre di più ma io rimango ferma con il coltello puntato.
«Scott ti prego.»
Con una mossa rapida mi leva il coltello dalle mani e lo lancia il più lontano possibile.
Mi prende il braccio con forza e lo avvicina alla sua bocca.
Mi dimeno e cerco di liberarmi ma lui è molto più forte di me.
Apre la bocca e mi morde il braccio mentre io urlo di dolore.
Mi sveglio urlando e Scott fa un balzo abbracciandomi.
«Allison tranquilla. Ci sono qui io con te.» Mi sussurra mentre io mi stringo a lui.
«Scott, era così reale.» Sussurro piangendo.
«Era solo un incubo.» Mi accarezza la schiena mentre mi da dei piccoli baci sulla testa per tranquillizzarmi.
«Ti vado a prendere un bicchiere d'acqua.»
«No, resta qui.» Dico prendendoli la mano prima che possa uscire.
«Okay.» Dice mettendosi accanto a me e coprendomi con le coperte.
«Cosa hai sognato?» Mi chiede.
«Mi hai morso.» Rispondo soltanto e lui abbassa lo sguardo spostandosi appena.
«Ma non era colpa tua.» Aggiungo.
«Lo so ma non voglio che succeda.» Sussurra.
«Non succederà. So che non succederà.» Lo rassicuro ma lui rimane a fissare il vuoto ancora incerto.
Li metto una mano sulla guancia facendolo girare verso di me per poi metterli una mano dietro al collo e baciarlo.
Rimane fermo ma dopo un paio di secondi ricambia mettendo le mani sui miei fianchi.
Metto la testa sul suo petto e lui mi circonda i fianchi con un braccio.
«So che non lo faresti mai.» Sussurro.

Ti odio ma ti amo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora