Si sedette affianco a me e fece il finto indifferente per un po'.
Poi si girò e mi cinse una spalla. "Ma guarda un po' chi si rivede! Alyce Walker!"
Me lo scrollai di dosso. "Non mi toccare". Fece un leggero ghigno, mai suoi occhi dicevano ben altro, sembravano sorpresi dalla mia reazione.
Proprio quello che volevo.
"Cosa c'è Alyce, non sei felice di essere vicino a me?" mi girai e lo guardai malissimo, "neanche un po', ora sta zitto"
Mi guardò intensamente negli occhi.
"molte ragazze vorrebbero sedersi accanto a me, sentiti onorata". Per un tempo indefinito mi persi a guardare quegli occhi così azzurri.
Mi ricomposi subito e dissi "non sono come tutte le altre, a me non frega niente di chi sei tu".
In quel momento entrò il professore che mi guardò e sorrise.
"Lei deve essere la signorina Walker, io sono il professor Millox, di matematica, spero ti troverai bene in questa scuola"
Gli sorrisi, e lui incominciò la lezione.
Per tutta l'ora fui disturbata da Daniel, continuava a rubarmi le cose dal portapenne e a scarabocchiarmi i fogli.
Persi la pazienza, mi alzai di scatto e urlai "SMETTILA CAZZO"
"Signorina Walker! iniziamo bene l'anno, esca subito da questa classe"
disse il professore indicando la porta dell'aula.
Alzai gli occhi al cielo e mi diressi a passo svelto fuori dalla porta, sbattendola.
Poco dopo per fortuna suonò la campanella,Daniel uscì ridendo, e mi pizzicò la guancia.
"Sei forte Walker" lo guardai male. "Stammi lontano cazzo!" corsi via e andai a sbattere contro Dylan;
"Certo che quest'abitudine non la perdi mai ehh Alyce" rise stropicciandomi i capelli.
Sorrisi anche io.
"Dai combina guai andiamo a cercare Al"
Finalmente la trovammo e ci dirigemmo insieme verso la mensa.
Al mi raccontò di aver fatto un compito di filosofia a sorpresa difficilissimo, e continuò a ripeterci quanto fosse stato stronzo quel prof.
Quando raccontai a entrambi la mia disavventura con Daniel, Al rimase sbigottita.
"Che stronzo! non l'ho mai sopportato, è così pieno di se! Lo odio"
Dylan strinse con più forza i libri che aveva in mano.
"Anche io la penso così."
Entrammo in mensa, era piuttosto accogliente, aveva lunghi tavoli arancioni, e già molti ragazzi della scuola si erano seduti per mangiare o per ripassare per delle verifiche.
C'era molta varietà di scelta sul cibo, e le addette alla mensa erano molto cordiali e gentili. Decisi di prendere un hamburger e delle patatine.
Ci andammo a sedere tutti e tre assieme in un tavolo in fondo alla mensa.
Il cibo era molto buono, e lo divorai in un secondo.
"Caspita Alyce, avevi fame!" Rise Dylan. Gli alzai il dito medio e gli feci un largo sorriso.
Al scoppiò a ridere.
"Sinceramente non pensavo tu fossi così simpatico, dato che sei amico di Daniel credevo che fossi come lui, uno stronzo."
Lui la guardò malissimo "non sono suo amico, lo ero."
Io non parlai per tutto il tempo, ero troppo impegnata a pensare al motivo per cui lui non fosse più amico di Daniel, ma dato il suo caratteraccio, penso di essermi risposta da sola.
Al suono della campanella andai con Dylan alla lezione di Geografia. Era uno dei pochi corsi che avevamo insieme, invece Al si diresse verso l'aula di Biologia.
Ci sedemmo vicini, ovviamente. Ero davvero felice di aver trovato un amico come Dylan, era davvero un ragazzo molto disponibile e dolce, e gli volevo già un gran bene.
Nel pieno dell'ora la porta si aprì ed entro lui.
Daniel.
Volevo sotterrarmi, lo guardai male.
"ancora tu?" dissi esasperata, lui chiuse la porta con un calcio e mi ignorò.
"Carter, sei di nuovo in ritardo!" disse il professore di geografia.
Daniel lanciò lo zaino sul banco e si sedette nell'ultimo posto disponibile, infondo.
"non incominci professore".
Mi girai verso Dylan che a sua volta si girò verso di Daniel.
Si guardarono come se stessero comunicando con lo sguardo, poi si girò di scatto.
"pff, coglione" sussurrò. Aveva le
mani strette in un pugno e le nocche gli erano diventate bianche talmente le aveva strette.
Volevo aiutarlo, ma non sapevo cosa fare, allora gli presi la mano.
"Ehi Dylan tranquillo, non farci caso, è solo un idiota"
Si rilassò leggermente.
"oh ma che carini, che coppietta!" disse Daniel ironico.
Mi girai, ma non gli risposi, ero infuriata, alla fine della lezione lo avrei ammazzato.
Come avevo promesso alla fine dell'ora seguì Daniel che uscì di corsa, lo presi per lo zaino, lo girai e lo strattonai indietro.
Mi fermò e mi urlò contro. "ma che cazzo di problema hai ehh?"
Mi guardò dritto negli occhi e io infuriata gli diedi una ginocchiata nelle parti basse e
me ne andai. Mi sentivo soddisfatta, avevo battuto Daniel Carter -o almeno così credevo-.
Mi rincorse e mi appiccicò al muro, mi bloccò i polsi e si spinse contro di me.
In quel momento, non sapevo davvero cosa fare.
Deglutì a fatica.
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L'amore più giusto è quello sbagliato
RomanceCOMPLETA Esiste, esiste la persona fatta per noi, quella giusta, quella che porta il nostro stesso segno, quella persona che quando si congiungerà a noi, ci renderà finalmente completi. La storia di Alyce e Daniel, l'uno l'opposto dell'altro, eppure...