CAPITOLO 58

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Nathan era uscito di prigione, e io ero più spaventata che mai, soprattutto ora che sapevo del suo rapporto con Cole.
"Ehi amico, ma che stai dicendo?" Domandò Nathan dall'altro capo del telefono.
"Ti sto dicendo che se ci tieni alla tua vita, ora che sei fuori dalle sbarre, devi stare lontano da Alyce." Ci fu un attimo di silenzio, poi lo sentii ridere.
"Ah, ma quindi sei il fratello della Puttana?"
Vidi la rabbia di Cole rimontarli dentro, e quando mi voltai verso Dan notai che aveva la stessa espressione di mio fratello.
"Prova solo a chiamarla così e ti ammazzo Nathan, sai che lo faccio, non ho paura del carcere, e tantomeno di te."
La sua risata si placò e a quel punto Daniel prese il telefono dalle mani di Cole.
"Non parlare così di lei Nathan."
"Uh, c'è anche il coglione con te."
Mio fratello lo guardò complice. "Se fossi in te non mi metterei contro di lui, e neanche contro di me."
"Adesso ti caghi addosso di quel coglione?" Ogni volta che Nathan parlava la sua voce mi provocava un brivido di paura e schifo. "No, è il ragazzo di mia sorella, lo rispetto, il che è diverso."
"Stalle lontano Nathan o ti farò dimenticare cosa vuol dire avere un paio di gambe e saper camminare da solo,è un avviso, anzi, una minaccia." Concluse Dan mettendo giù la chiamata.
"Sei forte Carter." Gli fece l'occhiolino. "Sta di fatto che ti spezzo lo stesso se la farai star male."
Cole mi sorrise.
Mi era mancato mio fratello. Non sapevo il perché non ne avevo mai parlato con Dan, forse volevo solamente dimenticare, o forse volevo tenerlo tutto per me.
Ero sempre stata gelosa di lui, Cole era il mio fratellone, l'unico che mi faceva sentire al sicuro.
Custodivo i nostri ricordi in un angolo nascosto del mio cuore. Ora che però Dan sapeva tutto, mi sentivo spoglia di ogni segreto, e a me andava bene così.
Mio fratello iniziò a cercare qualcosa nella tasca e fece uscire un bigliettino da essa.
"Tieni piccola, è una lettera che avevo scritto mentre ero dentro. Dovevo inviartela quando avevo scoperto della tua partenza per New York, ma non ne ho mai avuto il coraggio."
Feci per aprirla ma mi bloccò. "Leggila quando sarai a casa."
Annuii e me la misi nella tasca del giubbotto.
La serata passò in fretta e solo a quel punto mi ricordai della videochiamata con Brandon, non potevo assolutamente perdermela!
Presi in braccio il mio cucciolo che si era addormentato poco prima a terra e mi rivolsi a Dan.
"Ehi, andiamo a casa? Sono stanca." Lui annuì.
Si alzò dalla sedia e mi si avvicinò baciandomi sulle labbra.
"Niente scambio di salive davanti a me, è pur sempre mia sorella, e sono comunque geloso."
Diventai rossa.
Gli occhi blu di Cole si illuminarono e quando si avvicinò mi prese fra le sue braccia.
"Quanto ti fermi qui?" Mi chiese.
Dovevo tornare per forza? Si.
Brandon, Dylan, Al e Jessica mi aspettavano, non potevo abbandonarli, mi mancavano troppo!
E si, sentivo anche la mancanza di Jessica nonostante i battibecchi che c'erano stati fra noi, ma alla fine non era colpa sua.
"Ehi.." Cole mi riportò alla realtà.
"Ehm...penso di tornare a New York questo sabato." Lui si rabbuiò. "Ma è fra due giorni!"
"Si."
"Domani vengo a casa di mamma, così stiamo un po' insieme e ritorniamo ai vecchi tempi." Sorrise.
"Ciao piccolina." Si voltò verso di Dan. "Ciao Carter." Esso gli fece un cenno con la testa e mi prese per mano.
Quando uscimmo dal locale la voce di Daniel mi risuonò nelle orecchie.
"Perché non mi hai mai parlato di un fratello?"
Il cuore iniziò a martellarmi nel petto.
"Perché non era una cosa importante, hai sentito anche tu ciò che ha fatto, dovevo dimenticarlo." Annuii comprensivo.
"Ho un appuntamento stasera." Dissi poi.
Dan si bloccò e mi lasciò la mano. "Che cazzo vuol dire?"
Scoppiai a ridere notando la sua serietà. "Brandon! Mi deve videochiamare!" Si rilassò leggermente. "Mi hai fatto spaventare."
Tornò accanto a me e mi riprese per mano.
Arrivammo in fretta a casa e notai che le luci erano spente. Sicuramente mia mamma dormiva.
Mi tolsi le scarpe e Daniel mi imitò. Salimmo a passo svelto le scale e una volta in camera mi accasciai sul letto sfinita.
"È stata una lunga giornata."
"Non ti toccherà Alyce." Eh?
"Chi?" Gli domandai.
"Nathan, ho avvertito la tua paura. Non ti toccherà."
Stavo per rispondere ma il telefono iniziò a squillare. Era Brandon!
Quando risposi la sua voce mi fece tornare il sorriso. "Bambolina!"
"Brandon." Sorrisi. Aggrottò la fronte vedendo che il mio non era un sorriso del tutto sincero.
"Cosa succede bambolina?" Sospirai.
Mi voltai verso Dan che mi fece segno di uscire per andassi a fare la doccia e io annuii.
Tornai a guardare Brandon che aveva assunto uno sguardo serio e allarmato.
"Niente..." Sussurrai.
"Bambolina, ti conosco come le mie tasche, dimmi cosa ti succede o giuro che vengo lì e ti torturo finché non sputi il rospo."
Feci un sorriso triste e iniziai a raccontargli tutto l'accaduto senza tralasciare alcun dettaglio.
"Due cose mi hanno scioccato." Disse infine.
"Uno: non mi aspettavo che tu avessi un fratello, e questo mi porta a volerlo conoscere.
Due: il ritorno di Nathan. Quel sacco da box non ha ancora capito che deve togliersi di mezzo."
Risi. "Sacco da Box?" Brandon annuii. "Ormai tutti lo picchiano, è diventato di dominio pubblico."
Risi ancora senza mai fermarmi.
"È bello vederti sorridere bambolina." Il suo sguardo era tornato dolce e io mi rilassai.
"Mi manchi così tanto." Disse poi. "Quando torni?"
"Dopodomani." I suoi occhi si illuminarono. "Davvero?" Annuii.
"Grande! Finalmente ti posso riabbracciare!"
Daniel rientrò in camera tutto nudo e io rimasi ipnotizzata dal suo corpo così bello e perfetto. Si fece strada nel mio letto e si avvicinò a me per farsi vedere in videochiamata.
"E io non ti manco?"
Brandon rimase sbalordito. "Dan? Che cazzo ci fai lì amico?"
"Sono venuto a riprendermela." Mi baciò la guancia.
Il mio migliore amico aggrottò la fronte. "Senza di me?"
"Certo."
"Bastardo." Concluse così la loro conversazione.
"Come va con Al?" Domandai poi. "Siamo usciti oggi, ma ho notato che non va come speravo, siamo troppo uguali per stare insieme, credo che resterò single a vita."
Sospirò teatralmente e io allargai le braccia. "Ma tu hai me!"
Daniel mi cinse le spalle. "Ma tu sei mia."
"Ma è la mia bambolina."
"Ma la mia ragazza." Brandon alzò le mani in segno di resa. "Va bene amico hai vinto, vi lascio in pace, buonanotte testa di cazzo." Sorrise. "Buonanotte bambolina."
"Notte." Dicemmo entrambi.
Chiusi la chiamata e mi girai verso Dan. "Le manchi." Disse indicando il telefono.
"Si." Risposi.
"Ho trovato la lettera di Cole in soggiorno prima, l'avrai persa mentre salivi le scale." Me la porse.
Decisi di leggerla nonostante ci fosse Daniel accanto a me.
Mi accoccolai contro il suo petto e lui mi strinse forte.
Aprii la lettera e notai delle chiazze ormai asciutte sul foglio. Immaginai che fossero lacrime.
Con un grosso sospiro, iniziai a leggere.
'Eccoci, finalmente; il tanto atteso giorno è arrivato. Quel tanto atteso giorno di novità, scoperte, gioie, ma anche timori. Eh si, anche di timori che sotto sotto hai: il timore di non essere all'altezza, il timore di non farcela, il timore di quella grandezza, di quella vastità, di quell'ignoto che il mondo adulto comporta.
Oggi sei partita, te ne sei andata insomma; forse tornerai presto, o forse non lo farai mai. Ed è suggestivo pensare a te;  il tuo ricordo di una bambina allegra, buona e forse anche un po' brontolona che eri, alla tua persona presente, alla fantastica donna che stai diventando.
Ti scrivo questa lettera perché devo dirti delle cose, parecchie anche, e mi fa sentire stupido il fatto di aver aspettato proprio questo giorno per dirtele, quando avrei potuto farlo tutte le volte che ne avevo voglia, quando vivevi nella camera in parte mia.
È che ti devo dire grazie, è che ti devo chiedere scusa.
Ti devo dire grazie per tutte le volte in cui sei stata mia sorella minore.
Ti devo dire grazie per tutte le volte che mi hai amato, per tutte le volte che mi hai voluto bene.
Ti devo dire grazie per tutte le volte che mi hai reso felice, per tutte le volte che mi hai strappato un sorriso e mi hai fatto ridere.
Ti devo dire grazie per tutte le volte che mi hai dato una mano, per tutte le volte che mi hai aiutato a capire, a crescere.
Ti devo dire grazie per tutte le volte che mi hai fatto apprendere insegnamenti fondamentali
per la mia vita nonostante fossi tu quella piccola.
Ti devo dire grazie per tutte le volte che mi hai sopportato e perdonato, anche quando proprio non me lo sarei meritato.
Ti devo dire grazie per essere stata e per essere mia sorella.
Ti devo chiedere scusa per non essere stato l'ideale di fratello che tu avevi.
Ti devo chiedere scusa per tutte le volte che non ho rispettato te e i tuoi spazi.
Ti devo chiedere scusa per quando non ti ho dato una mano, nel modo in cui invece avrei dovuto fare.
Ti devo chiedere scusa per tutte le volte che ti ho ferita in qualche modo.
Ti devo chiedere scusa per tutte le volte in cui non ti ho reso felice, per tutte le volte in cui avrei solo voluto strapparti un sorriso e, invece, non ci sono riuscito.
Ti devo chiedere scusa per magari non essere stato o non essere una persona perfetta.
Ma sai una cosa? Non mi interessa, perché so che, infondo, nonostante tutto ciò che potrà succedere, tu mi vorrai sempre bene, ci sarai sempre, non te ne andrai mai veramente via del tutto. Rimarrai sempre quella bambina, sì, quella bambina con i capelli neri, le guance rosse, gli occhi chiari e curiosi di sapere, di scoprire le cose. Rimarrai per sempre quella bimba con la quale mi divertivo a giocare, con la quale litigavo, ma con la quale poi facevo anche la pace, e tornavamo a volerci bene.E sono così fiero di te, davvero. Sei una bellissima persona. Ti voglio bene.
Io lo so, io lo so che ci sarai sempre. Nonostante i litigi, le incomprensioni e tutto quanto, tu ci sarai sempre. E io spero di riuscire ad esserci per te, come tu ci sei per me.
E ti devo confessare che sono stato indeciso fino all'ultimo se mostrati questa "lettera" o meno. Non sapevo in che modo dartela, quando dartela. E alla fine ho scelto questo modo; se sia il più giusto o meno, non lo so. Ma ecco.
E nulla, che altro posso dirti? Non penso di poter fare altro che augurarti buona fortuna per tutto ciò che ti trovi di fronte. Ti meriti di stare bene ed essere felice con la scelta che hai fatto, sul serio.
In bocca al lupo Alyce, ti voglio bene.
Per sempre tuo, Cole.'
Cole...

Spazio autrice
Ciao ragazze, ecco a voi un nuovo capitolo. Come avete visto Cole ha scritto una lettera molto toccante a Alyce.
-cosa ne pensate?
-si rivedranno ancora?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una stellina se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora