CAPITOLO 61

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PROSPETTIVA ALYCE
Avevamo fatto l'amore per tutta la notte, non c'era cosa migliore. Sentirlo dentro di me, come se fossimo una cosa sola, era la cosa più bella al mondo.
Avevo sempre pensato che l'amore fosse solo una questione di cuore. Poi con lui avevo scoperto che era molto di più. A lui non l'avevo amato solo con il cuore. Lui mi era entrato sotto la pelle, mi era penetrato nelle ossa, era rimasto incastrato tra le mie ciglia. Era sulle mie labbra quando sorridevo, era in ogni mia lacrima e in ogni mio respiro. Aveva messo le radici dentro di me, nelle mie profondità, là dove nemmeno io credevo fosse possibile arrivare.
Il mattino dopo ero a dir poco distrutta, forse non era stata una buona idea fare l'amore per tutta la notte.
Abbracciai Dan che era girato dall'altro lato. Iniziai a fargli i grattini sulla schiena e vidi i brividi che si stavano creando su di essa.
Si mosse e si girò stringendomi a se. "Buongiorno Piccola." Mi baciò una tempia. "Giorno." Risposi io.
"Sei ancora tanto indolenzita?" Mi domandò poi. "Non moltissimo." Scoppiò a ridere e si alzò. "Mi dispiace."
Andò verso il bagno e io lo seguii con lo sguardo. "Cosa fai?"
"Ti porto a fare colazione, così mi faccio perdonare." Sorrise smagliante facendo spuntare quelle adorabili fossette.
"Mi compri le brioche alla nutella?" Lui annuii e i miei occhi si illuminarono.
"Mangiona." Aggrottai la fronte. "Pensa per te."
Mi alzai anche io dal letto e corsi a lavarmi.
Mi vestii in fretta infilandomi dei leggings e una felpa dell'Adidas rosa.
Corsi al piano di sotto dove c'era già Daniel che mi aspettava. "Pronta piccola?" Annuii e uscimmo di casa per andare nella sua auto. Una volta in macchina, partimmo a tutto gas verso il bar.
Quando parcheggiammo davanti a quest'ultimo notai che era lo stesso bar dove avevo conosciuto Astrid e Aiden.
Sperai con tutta me stessa che non ci fossero, e fortunatamente il mio desiderio era reale.
Ci sedemmo a un tavolo e prendemmo le ordinazioni.
Sentimmo la porta aprirsi e non appena mi girai il mondo mi crollò addosso. Aiden era lì davanti che ci guardava.
"Ehi ragazzi." Ci salutò lui. "Ciao." Rispose secco Dan. Io non proferii parola.
"Senti amico, Nathan ha ricominciato il giro, ti va di rientrare?" Rientrare? Rientrare dove?
"No." Rispose secco lui. "E dai Dan, non succederà niente!"
"Ti ho detto di no." Ma di cosa stavamo parlando?
Decisi di intervenire. Ero stufa di tutti questi segreti, avevo bisogno di sapere. "Dan."
Lui si girò verso di me. "Ehi."
"Hai intenzione di spiegarmi di ciò che state dicendo?" Lui sospirò. Immaginavo già la sua risposta, quindi prima che potesse dire qualcosa aggiunsi. "È inutile continuare a nascondere le cose, devo sapere." Con mia grande sorpresa lo vidi alzarsi. "Hai ragione, va bene." Mi prese per mano e pagò le brioche che aveva acquistato poco prima portandomi fuori. Entrai in macchina e lui appoggiò la testa sul volante.
"Allora." Incominciò. "Premetto che quella volta non ti avevo raccontato proprio tutto, non mi sentivo pronto, e sinceramente anche adesso non lo sono." Mi guardò negli occhi e io sostenni il suo sguardo. "Alyce, promettimi che non te ne andrai." Aveva davvero un passato così tanto orribile? Sicuramente si.
Nonostante le mie preoccupazioni, annuii.
"Quando mia mamma è morta, come sai, mio padre mi abbandonò lasciandomi solo. Quando si misero in mezzo gli assistenti sociali, essi, decisero di portarmi in un orfanotrofio nella speranza che qualcuno potesse prendersi cura di un bambino così tanto arrabbiato con il mondo.
Ovviamente, questo non successe, e fino si diciotto anni rimasi chiuso là dentro, ma non ero solo; Brandon era lì con me, i suoi genitori sono morti in un incidente stradale, ma lui non ama molto parlarne, quindi evito di raccontarti i dettagli.
Diventammo amici fin da subito, ed eravamo inseparabili. Quando però lui venne adottato, rimasi solo e senza amici con cui sfogarmi. Quando compii diciotto anni uscii da quella merda di posto che mi aveva portato solo delusioni.
La rabbia che avevo dentro, però, non scomparve, e allora iniziai a sfogare tutto il mio dolore con le ragazze. Ne cambiavo una ogni settimana, e a me andava bene così.
Non vidi Brandon per un po', pensavo che mi avesse abbandonato anche lui.
Non sapevo dove andare, l'unico posto dove potevo rifugiarmi era la mia vecchia casa. Credevo che mio padre non ci fosse, che fosse morto da qualche parte nella città, ma invece, non era così.
Quando entrai in casa era tutto deserto e allora mi diressi tranquillamente verso il balcone cercando di riordinare i pensieri che si erano creati nella mia testa. Rimasi li per una buona mezz'ora, ma quando mi girai per tornare dentro, mio padre era davanti a me, ubriaco fradicio. Iniziò a dirmi che era colpa mia se era morta la mamma e che, come lei, avrei dovuto fare la sua stessa fine.
Mi strinse le mani intorno al collo cercando di soffocarmi. In preda al panico, iniziai a scalciare e a massacrarlo di pugni ma senza successo. Quando mio padre si appoggiò alla ringhiera iniziai a sentire la mia vita che mi stava lasciando. Chiamalo destino, o karma, ma la ringhiera cedette e mio padre cadde giù prima che io potessi andarmene per sempre.
Da quel giorno mi diedi la colpa per non una, ma due morti.
Non fui arrestato, perché dicevano che era stata legittima difesa.
Iniziai a vagare per le strade di New York e fu allora che incontrai di nuovo Brandon.
Era l'unico che riusciva a calmarmi, a mettermi la testa apposto, ed ero felice di avere un'amicizia così bella con lui.
Ora io non voglio che tu mi reputi una persona di merda perché non lo sono. Posso essere uno stronzo bastardo, ma questo stronzo bastardo ti ama più della mia stessa vita. Sono cambiato, lo giuro! Non farò mai più cazzate."
Ero davvero scioccata dalla sua rivelazione. Cosa dovevo fare? Per la prima volta, avevo la risposta pronta.
Gli accarezzai una guancia e lo attirai a me abbracciandolo.
"Daniel, ormai questo è il tuo passato, e come tale deve stare lì. Non prenderti nessuna colpa, sei una persona splendida e non meriti di soffrire così.
Tu mi hai dimostrato svariate volte di essere cambiato e lo hai anche dimostrato ora quando non hai accettato la proposta di Aiden.
Ti amo Dan, e lo farò sempre indipendentemente da tutto." Si fiondò sulle mie labbra e vidi i suoi occhi lucidi.
"Sei tu il mio futuro Alyce, ti amo così dannatamente tanto."
Il cuore mi finì in gola.

Spazio autrice
Ciao ragazze, finalmente Dan è riuscito a trovare il coraggio di raccontare tutto il suo passato a Alyce! Siamo quasi giunti al termine di questa loro storia d'amore, ma ovviamente non vi lascerò con le mani in mano! Sto già scrivendo un altro libro che spero possa raggiungere lo stesso 'successo'.
-Cosa ne pensate del passato burrascoso di Dan?
-Alyce ha fatto bene a non andarsene?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una stellina se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora