Mi tremavano le mani mentre leggevo quel biglietto.
Sapevo arrabbiarmi con lui con una velocità incredibile. Ma nessuno dei due riusciva a resistere per molto, perchè un attimo dopo eravamo lì con gli occhi di chi non si voleva perdere, e con il sorriso di chi si voleva veramente.
Ed era proprio così che eravamo.
Me lo ritrovai davanti, ed era la cosa più bella che potessi vedere.
"Hai ancora bisogno di tempo?" Mi chiese lui passandosi una mano fra i capelli.
Feci un vago sorriso. Scossi la testa.
Lo guardai negli occhi, e mi ci persi dentro, come succedeva sempre d'altronde.
"Mi hai fatto passare i momenti peggiori della mia vita, è inutile negarlo, per te sono stata davvero male, non ero più me stessa ...Rispondevo male a tutti, non mangiavo, non dormivo e mi bastava poco per scoppiare a piangere... sono stata sul punto di abbandonare tutto più volte e non nego di aver pensato di ritornare a casa, a Londra.
Ma è altrettanto vero che mi hai fatto anche passare momenti fantastici e mi hai fatta davvero star bene e che é grazie a te se oggi sono quella che sono..."
Lui mi abbracciò forte.
Quell'abbraccio cambiò tutto, e mi fece capire una cosa: tra quelle braccia volevo restarci, ero consapevole del fatto che standogli vicino soffrivo solo, ma in quella sofferenza, in quei pianti e in quei continui distacchi, trovai tutto quello che fino ad ora stavo cercando.
Quando ci staccammo da quell'abbraccio così intenso e pieno di emozioni, in lontananza, vidi Allison e Dylan venirmi in contro.
Era il momento di affrontare anche loro.
"Ciao.." Dylan si accese una sigaretta palesemente frustrato.
"Ciao." Gli risposi io. Allison mi salutò con un sorriso triste.
Dovevo prendere una decisione. Mi ero stufata di questo distacco, un po' mi mancavano anche loro.
"Ci dispiace di non averti detto niente Alyce, è un argomento difficile d'affrontare, avrei voluto dirtelo tante volte, ma poi non ho mai trovato il coraggio..." Gli occhi di Allison erano pieni di lacrime, e non potei fare a meno di sciogliermi vedendola così.
La girai verso di me e la strinsi forte. Mi era mancata.
"Quando ti sentirai pronta mi dirai tutto, ma promettimi di non ritornarci mai più Al..." il mio tono supplicante le fece effetto e annuì con convinzione.
"Te lo prometto!"
A quel punto guardai Dylan. "E tu" lo indicai. Mi fissò cercando nei miei occhi una risposta.
"Mi sei mancato." Lui si illuminò e mi abbracciò con forza.
A quel punto sentii qualcuno tossire, una tosse palesemente finta.
Mi girai. Daniel era dietro di noi con una mano che gli copriva la bocca mentre continuava a tossire.
Che bravo attore!
"Mi dispiace rovinarvi il momento più disgustoso che abbia mai visto, ma potremmo andare a casa dato che mi sto pisciando addosso?" Io scoppiai a ridere e Allison si unì a me. L'unico a rimanere serio fu Dylan.
Ci incamminammo verso le nostre macchine e io entrai in quella di Dan.
Dovevo assolutamente procurarmene una, non potevo prendere sempre il taxi o farmi accompagnare da Dan.
Quando chiusi la portiera mi voltai verso di lui.
"Che bravo attore, complimenti!" Ridevo ancora.
Il suo sguardo si fece serio. "Non lo sopporto, e lo sai." Gli diedi una leggera gomitata.
"Ma dai! È solo Dylan!" Dissi io. "Gelosone!" Strinse di più il volante, le nocche le diventarono bianche.
"Cerco solo di proteggerti."
Proteggermi ? Da chi ? Da cosa ?
"Proteggermi ? Ma lui è Dylan!" Mi fulminò con lo sguardo.
"Non tutte le persone sono quelle che ti fanno credere di essere."
Rimasi un po' intontita da quelle parole.
Cosa intendeva ? Non ne avevo la minima idea.
Il viaggio proseguì in silenzio. Una volta arrivati davanti casa di Al, scesi il più velocemente possibile.
Dan mi prese per la vita e mi trascinò contro il suo petto. "Dove corri piccola ?"
Mi diede un leggero bacio sul collo e io rabbrividii.
A quel punto, Allison spalancò la porta.
"Finalmente! Ma quanto ci avete messo ?" Ci chiese lei.
Dan si staccò da me ed entrò in casa come se niente fosse. Che ragazzo complicato.
"Vado a pisciare." Commentò lui salendo le scale.
Lo guardai. Era così disinvolto, tranquillo, spontaneo, bellissimo.
Al mi abbracciò forte. "Dobbiamo festeggiare!" Disse lei.
Alzai un sopracciglio "festeggiare? Festeggiare cosa?" Dylan si mise in mezzo alla discussione. "Il tuo ritorno!"
Era da tanto che non partecipavo a una festa, quindi accettai con piacere.
Poco dopo, Daniel scese le scale mentre si allacciava la cerniera dei suoi soliti jeans neri.
"Ragazzi che pisciata lunga!" Io gli sorrisi.
"Stasera facciamo una festa, vuoi rimanere ?" Si mise le mani in tasca e in tono modesto disse "E me lo chiedi pure ? Che festa sarebbe senza di me?"
Dalla mia bocca fuoriuscì una risata sarcastica. "Una festa migliore."
Fece un ghigno. "Tu, piccola stronza." Si avvicinò a me e io mi nascosi dietro di Allison, mi sentivo una bambina.
Tutti scoppiarono a ridere e a seguire, anche io.
Allison e Daniel iniziarono a mandare messaggi a tutti gli alunni della scuola, mentre io chiacchieravo tranquillamente con Dylan.
Ogni tanto Dan mi lanciava qualche occhiata, ma lo ignorai.
Gli invitati iniziarono ad arrivare e, in poco tempo, la casa si riempì di persone che ballavano e si divertivano, molti erano già arrivati ubriachi, pazzesco!
Risi tra me e me.
Sul divano, Daniel era seduto con altri ragazzi e, come ciliegina sulla torta, le sue due fedeli cagnoline.
Io e Allison ci avvicinammo, Dylan, invece, stava chiacchierando con dei suoi compagni di corso in cucina.
"Ehi Walker, vieni vicino a me!" Disse un ragazzo che avevo visto un paio di volte.
Il suo nome era Brandon, era molto alto, capelli neri rasati ai lati, e due paia di occhi del medesimo colore, i tatuaggi gli ricoprivano la pelle, ma, a differenza di quelli di Daniel, erano tutti colorati.
"Brandon! Sta zitto!" Lo ammonì Daniel.
Mi sedetti a terra mentre Al aveva già occupato il posto su una sedia.
"Allora..." disse Brittany facendo una voce sensuale.
Patetica!
"Che ne dite di giocare a obbligo o verità ?"
Al sembrava eccitata da questa cosa, io invece, un po' meno. Non li conoscevo neanche, non avevo idea di cosa mi avessero fatto fare.
Brittany si girò verso di me.
"Allora santarellina, obbligo o verità ?"
Che dovevo fare ? Se sceglievo verità mi avrebbero preso tutti in giro perché davo l'impressione di essere una caga sotto, se sceglievo obbligo sembravo una ragazza impulsiva, e sicuramente mi avrebbero dato un obbligo orribile.
"Allora? Entro domani!" Mi disse lei esasperata.
Sparai la prima cosa che mi venne in mente.
"Ehm..obbligo." Si girarono tutti verso di me.
"Bene bene." Sorrise Brittany.
"Togliti la maglia e rimani in reggiseno davanti a tutti, resta così fino alla fine del gioco."
Oh merda. "No." Disse subito Daniel.
Lei lo fulminò con lo sguardo. "È un obbligo Carter, non può tirarsi indietro, e poi, cosa ti importa ?"
Lui sbuffò rumorosamente ma non protestò.
Con un enorme imbarazzo, mi tolsi la maglia.
Si voltarono tutti a guardarmi. Daniel si scrollò di dosso quell'oca dai capelli biondi e mi trascinò sopra le sue gambe. Mi mise le mani sul seno in modo da coprirlo e appoggiò la testa sulla mia spalla.
"Bene, andiamo avanti." Disse lui.
Ma, a quel punto, la porta di casa si spalancò.
"È qui la festa?" Quella voce mi fece sbiancare.
No, non di nuovo.Spazio autrice.
Allora, ciao ragazze!❤️ oggi capitolo un po' diverso dal solito.
-chi avrà varcato la porta di casa di Alyce e Allison ?
-cosa ne pensate della decisione che ha fatto Alyce nel perdonare Al,Dylan e Dan ?
Rispondetemi qui sotto e fatemi sapere con una 🌟 se il capitolo vi è piaciuto!
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L'amore più giusto è quello sbagliato
RomanceCOMPLETA Esiste, esiste la persona fatta per noi, quella giusta, quella che porta il nostro stesso segno, quella persona che quando si congiungerà a noi, ci renderà finalmente completi. La storia di Alyce e Daniel, l'uno l'opposto dell'altro, eppure...