CAPITOLO 65

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Il mattino seguente mi alzai contro voglia. Non avevo nessuna intenzione di andare a scuola, non volevo vedere nessuno, volevo chiudermi nel mio piccolo mondo.
Mi alzai dal letto e mi costrinsi a raggiungere il bagno.
Quando mi guardai allo specchio per poco non mi spaventai: avevo davvero un'aspetto orribile.
Gli occhi erano gonfi e rossi e le occhiaie si vedevano lontano un miglio.
Mi feci una doccia veloce e mi raccolsi i capelli in una coda. Andai in camera e mi misi un semplice leggins e la maglia di Dan con la quale avevo dormito.
Indossai le scarpe e scesi le scale pronta per vivere a pieno questa orrenda giornata.
Presi il pullman e, quando arrivai davanti a scuola vidi in lontananza Allison e Istintivamente le andai in contro. "Ehi stronza, ti sei dimenticata di me?" Mi domandò lei dopo avermi abbracciata. Scossi la testa. "No, è solo che ultimamente sono molto confusa, non è stata una settimana facile, ecco tutto."
Tralasciai l'avvenimento con Brandon avvenuto ieri, dovevo dimenticare.
La campanella suonò e insieme, come ai vecchi tempi, ci dirigemmo dentro la scuola.
Avevamo i corsi separati, quindi io andai a quello di chimica e lei a quello di letteratura inglese.
Furono le tre ore più lunghe e noiose al mondo, troppe cose mi impegnavano la mente, non riuscivo a prestare attenzione a niente.
Mi mancava, troppo.
La campanella che annunciava l'ora di pranzo suonò e io uscii da quella classe il più in fretta possibile.
Quando entrai in mensa, James mi affiancò.
Nonostante tutto quello che mi aveva causato, ero felice di averlo vicino, era molto bravo a dare i consigli quando voleva.
"Ehi." Lo salutai.
"Come hai passato la nottata?" Mi domandò lui.
"Domanda di riserva?" Si passò una mano sul mento facendo finta di riflettere.
"Sai che ho visto Dan?" La mia attenzione si impiantò dritta sulle sue labbra in attesa che dicesse altro.
"Era distrutto quanto te." Non potevo biasimarlo, era tutta colpa mia.
Ringraziai James e mi allontanai da lui andandomi a sedere in un posto appartato, da sola.
Sentivo una strana sensazione, la fiamma si accese in me. Era vicino, lo sentivo. Alzai lo sguardo e lo vidi scansare dei ragazzini del primo anno per passare a prendere da mangiare.
Sorrisi. Era sempre il solito maleducato.
Quando però si girò e il suo sguardo cadde su di me, vidi tutta la tristezza nei suoi occhi, tutta la rabbia e anche una pallida ombra del muro che stava di nuovo costruendo.
Nonostante quella situazione un po' burrascosa, i suoi occhi riuscivamo lo stesso a provocarmi un brivido lungo la schiena. Tutto quel mix di emozioni mi obbligò a distogliere lo sguardo facendomi concentrare sul cibo.
Il suo sguardo però, non si distolse da me neanche per un attimo quando si sedette in un tavolo poco più infondo.
Conoscevo quell'espressione così seria. Stava valutando su delle scelte, era pensieroso.
Feci finta di niente e continuai a mangiare.
Dopo neanche venti minuti sentii la sedia accanto a me muoversi e il profumo di Dan mi invase le narici.
"Ciao." Disse lui.
Lo guardai incredula. "Ciao." Sussurrai. Mi squadrò attentamente e poi mi toccò lo scollo della maglietta sfiorandomi il collo con il pollice provocandomi un brivido.
"Hai indosso la mia maglia." Annuii.
"Perché?" Impiantai i miei occhi così bui è spenti nei suoi. "Perché solo con te riesco a dormire, e ora che non ci sei mi devo adattare."
Distolse lo sguardo facendo slegare le nostre anime.
"Devo parlarti." Abbassò lo sguardo.
Il cuore iniziò a martellarmi nel petto, stavo letteralmente morendo dall'ansia.
"Mi hai deluso Alyce, molto. Mi hai spezzato letteralmente il cuore cazzo.
Eri stata l'unica. L'unica che era riuscita ad entrarmi dentro, l'unica ragazza che ero riuscito ad amare, l'unica mia ragione di vita. Tu e Brandon avete tradito la mia fiducia.
Ci ho sempre messo tanto tempo a fidarmi degli altri e solo ora sto incominciando a credere di aver fatto bene a non far entrare chiunque dentro di me. Ero sicuro, anzi, sicurissimo che anche tu mi avresti spezzato il cuore portandoti via ogni briciolo di me.
Però è anche vero che ci ho messo pure del mio. Ti ho fatta stare molto male e Brandon invece ti è sempre stato vicino.
Detesto ammetterlo ma voi due come coppia stareste bene, ma il mio egoismo ti vuole tutta per me, perché nonostante tutto io sono ancora innamorato di te."
Una lacrima mi rigò il viso e mi affrettai ad asciugarla.
Mi attirò a se abbracciandomi forte e io scoppiai a piangere risentendo il suo corpo a contatto con il mio.
"Ringrazia che ti amo troppo per mandarti a fanculo, stupida."
Ci sciogliemmo da quell'abbraccio e chiusi gli occhi.
"Adesso perché chiudi gli occhi?" Mi domandò lui.
"Perché mi manchi da morire." Ammisi.
Daniel mi accarezzò una guancia. "Adesso sono qui piccola, guardami, apri gli occhi, sono qui." Aprii gli occhi e l'unica cosa che riuscii a vedere furono le sue labbra che si fiondarono sulle mie senza darmi il tempo di parlare.
Certi legami superavano qualsiasi errore commesso, certi rapporti potevano fermarsi ma mai finire. Se si era dato tutto, niente poteva impedire di ritrovarsi, e infatti fu così.
James aveva ragione, in un modo o nell'altro, noi tornavamo sempre l'uno con l'altro.
Era stato un momento d'impatto, come se in un solo sguardo i ricordi fossero esplosi nella mente per dirci che ci meritavamo di ricominciare da capo.
La campanella cominciò a suonare e io e Dan ci dirigemmo entrambi fuori dalla mensa mano nella mano.
"Sai piccola, anche se solo per due giorni, mi sei mancata tremendamente. È stato diverso, non è stato come quando sei andata a Londra, li ti avevo lontana, non avevo scelta.
Ma qui, invece, ti avevo così vicina ma così lontana."
Appoggiai la testa sul suo braccio e sorrisi. "Mi sei mancato anche tu Dan."
Nel corridoio incontrammo Brandon e lui sbiancò nel vederci.
"Daniel possiamo parlare?" Domandò lui avvicinandosi.
Vidi il pugno di Daniel alzarsi e colpirlo dritto in faccia.
Questa volta non potevo difenderlo, e mi dispiaceva da morire.
Quando però lo vidi ridere, Inarcai un sopracciglio.
"I tuoi modi dolci non cambiano mai." Si abbracciarono e io rimasi un po' scettica. "Ti perdono figlio di Puttana, ma se lo rifai giuro che ti impianto la testa nel water dopo averci cagato un mese intero senza tirare lo scarico e te la faccio mangiare."
Feci una faccia disgustata ma poi scoppiai a ridere ed entrambi mi seguirono.
Era bello essere di nuovo tutti e tre uniti, insieme, forti come prima.

Spazio autrice
Ciao ragazze! Allora, inizio con il ringraziarvi perché in poco più di due mesi siamo quasi a 10mila letture e per me è tantissimo, quindi GRAZIE.
Come avete letto Dan ha deciso di perdonare Alyce e il suo migliore amico.
-cosa ne pensate?
-ha fatto bene?
-ci sarà ancora qualcosa pronto a compromettere la loro storia?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una 🌟 se il capitolo vi è piaciuto!

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